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martedì 3 maggio 2016

VINCE IL BAYERN, MA E' CHOLO SIMEONE A VOLARE A MILANO

Champions League 2015-2016 – Semifinale di Ritorno
BAYERN MONACO-ATLETICO MADRID 2-1
31’ Xabi Alonso – 53’ Griezmann – 74’ Lewandowski

BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer, Lahm, Boateng, Javi Martinez, Alaba; Vidal, Xabi Alonso; Douglas Costa (dal 28' s.t. Coman), Müller, Ribery; Lewandowski. (Ulreich, Tasci, Kimmich, Rafinha, Götze, Thiago Alcantara). All. Guardiola
ATLETICO MADRID (4-4-2): Oblak; Juanfran, Godin, Gimenez, Filipe Luis; Saul, Gabi, Augusto Fernandez (dal 1' s.t. Ferreira Carrasco), Koke (dal 48' s.t. Savic); Torres, Griezmann (dal 37' s.t. Thomas). (Moyà, Hernandez, Correa, Vietto). All. Simeone
ARBITRO: Cakir (Turchia)

Emozioni a non finire nella prima semifinale di ritorno tra Bayern e Atletico. Tre gol, due rigori sbagliati, occasioni fino al 90esimo. Alla fine ad avere la meglio è stato l’Atletico che, pur perdendo 2-1, vola a Milano per la seconda finale in tre anni. E aspetta la vincente di Real Madrid e Manchester City, sognando un altro derby madrileno, magari stavolta con un esito ben diverso.
Rispetto al match d'andata Guardiola presenta qualche cambiamento. Boateng viene preferito a Benatia in coppia con Javi Martinez al centro della difesa mentre Xabi Alonso viene schierato a protezione della difesa. Trovano posto anche Ribery e Muller, con Coman che viene relegato in panchina. Il riferimento offensivo è Lewandowski.
Simeone conferma la medesima formazione scesa in campo in una settimana fa, con Godin che riprende il suo posto al centro della difesa. Gabi e Fernandez a giostrare in cabina di regia mentre Koke e Saul hanno il compito di supportare la manovra offensiva dalle corsie laterali. Il peso dell'attacco è sulle spalle di Fernando Torres e Griezmann.

Il Bayern Monaco spinge subito sull'acceleratore per pareggiare lo svantaggio. Douglas Costa fa il bello ed il cattivo tempo sulla corsia di destra, ma i suoi compagni non ne approfittano a dovere. Oblak è decisivo nel chiudere lo specchio della porta a Lewandowski e Ribery, ma nulla può sul calcio piazzato di Xabi Alonso poco dopo la mezzora che viene sporcato quel tanto che basta da Gimenez per permette ai bavaresi di portarsi in vantaggio.

L'Atletico Madrid va in confusione e dopo appena 2 minuti rischia di capitolare un'altra volta. Gimenez trattiene in area di rigore Javi Martinez. Il direttore di gara Cakir non ha dubbi ad indicare il dischetto del rigore. Sul punto di battuta si presenta Muller che si vede respingere la conclusione da Oblak, poi reattivo anche sul tap-in di Xabi Alonso.
Anche nella ripresa il Bayern si riversa nella metà campo dell'Atletico Madrid esponendosi a pericolosi contropiedi. E proprio da una ripartenza in velocità arriva il pareggio dei Colchoneros: Fernando Torres lancia in profondità Griezmann, che a tu per tu con Neuer lo supera con un piazzato che ammutolisce l'Allianz Arena.
Ma i padroni di casa non ha nessuna intenzione di arrendersi. Ci pensa Lewandowski che approfitta della torre di Vidal per sovrastare di testa Godin e riportare in gioco la sua squadra.
Nei minuti finali grossa frittata dell’arbitro Cakir che concede un rigore inesistente all'Atletico Madrid: il fallo di Javi Martinez su Torres, infatti, avviene fuori area. Ci pensa Neuer a neutralizzare il tiro di Torres e a rimediare all’errore arbitrale.
Prima del triplice fischio finale c’è ancora tempo per un tiro di Alaba, deviato da Thomas, si cui Oblak compie il miracolo. Finisce 2-1 per il Bayern. Ma, come detto, in finale ci va l’Atletico Madrid.
Per Guardiola, già promesso al City, la corsa europea col Bayern si chiude con 3 semifinali, come Mourinho col Real Madrid per ironia della sorte. Il suo Bayern è stato eliminato dal Real Madrid, dal Barcellona e ora dall’Atletico: Spagna maledetta.
Simeone invece fa nuovamente festa. E ha l’occasione per rigiocarsi quella finale persa due anni fa. Il suo Atletico tutto, cuore, muscoli e catenaccio fa storcere il naso a molti, ma è terribilmente concreto. E non sbaglia un colpo. Cosa chiedere di più ad un allenatore?

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5 commenti:

El Cabezon ha detto...

www.pianetasampblogspot.com

Nulla, ad un allenatore come il Cholo non si può proprio dire nulla!
Rappresenta l'essenza del calcio: grinta, cuore, sudore!
Per me una squadra che mette in campo queste armi è già uno spettacolo, a prescindere dal fatto che poi vadano in rete con un semplice uno-due in contropiede o dopo un tiki taka fatto di 40 passaggi...ciao!

Stefano ha detto...

A me fa sorridere quelli che fanno la faccia schifata davanti al catenaccio di Simeone, come se fosse una cosa assurda. Anche questo fa parte del calcio. C'è chi preferisce il tiki-taka spettacolare e chi bada al sodo. Il Cholo fa della concretezza la sua arma, dove sta il problema? Perché queste facce schifate?

Theseus ha detto...

E' sempre facile criticare. Intanto sono tre anni che il tiki-taka si ferma ad un passo dalla finale, mentre l'orrendo cholismo (adesso il catenaccio lo chiamano così...) è alla seconda finale in tre anni.
Negli almanacchi vengono riportati chi vince, non chi meritava di vincere.

Ciaskito ha detto...

Tutti ad elogiare Simeone, tutti a festeggiarlo. A me personalmente non piace. Ok, è vincente, ma che calcio fa? Un catenaccio degno degli anno '60, tanti muscoli e poi? Siamo nel 2016, il calcio si è evoluto e parecchi allenatori praticano un buon calcio (vedi Ranieri o Pochettino in Inghilterra o Di Francesco in Italia) senza dover per forza ricorrere al tiki-taka.

Gaetano ha detto...

@Ciaskito
Mi trovo d'accordo con Theseus.
Quando partecipo ad una competizione lo faccio per vincere e per farlo devo mettere in campo quello di cui dispongo.
Presi uno per uno i giocatori di Simeone nn reggono il confronto con Barca e Bayern, ma sono passati loro, giocando sulle caratteristiche a propria disposizione.
Se avessero giocato a viso aperto, oggi avremmo avuto Barca o Bayern in finale, ma il calcio è bello perché si parte sempre 0-0. Io metto il bus davanti alla porta? bene, se sei più bravo prova a passare. Il bayern non lo è stato e quindi è giusto che Simeone si giochi ancora una volta una finale che mi auguro, come molti penso, abbia un esito diverso da quello di 2 anni fa. Mi sembra di rivedere la riedizione di Milan- Liverpool, con la possibilità data agli sconfitti, di poter rifarsi. Il Milan ci riuscì, vedremo adesso l'Atletico.