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giovedì 25 giugno 2015

SHOCK A CATANIA, IN MANETTE PER AVER COMPRATE LE PARTITE

Sarà un’altra estate calda per il calcio italiano. Non bastasse il calcioscommesse col nuovo filone uscito fuori un mese fa, ecco la clamorosa vicenda che arriva da Catania.
Nei giorni scorsi infatti sono stati arrestati 7 dirigenti, tra i quali spiccano i nomi del patron Antonino Pulvirenti, dell'amministratore delegato Pablo Cosentino e dell'ex direttore sportivo Daniele Delli Carri (in carica da gennaio a maggio).
L'accusa è quella di aver comprato 5 o 6 partite dell'ultimo campionato di Serie B per evitare la retrocessione attraverso delle combine organizzate con dei giocatori usati come 'ganci'. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dalla polizia su inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania: l'accusa è, a vario titolo, di frode in competizioni sportive e truffa.
Secondo gli inquirenti i dirigenti in questione avrebbero concordato alcune vittorie dei siciliani nell'annata appena andata in archivio, dietro pagamento di denaro, per non finire in Lega Pro. Gli etnei hanno concluso la stagione al quindicesimo posto, appena 2 punti sopra la zona playout.
"Abbiamo ravvisato dei comportamenti non corretti da parte di chi gestiva il Catania Calcio - ha svelato il Procuratore Sardi - Dagli elementi raccolti almeno 5 partite (quelle contro Varese, Trapani, Latina, Ternana e Livorno), forse sei (sotto indagine Catania-Avellino) sono state truccate attraverso il pagamento di somme di denaro ai calciatori. La Polizia e la Digos di Catania stanno lavorando molto bene e li ringraziamo per quanto fatto. Ci sono altre persone indagate ma al momento non diamo nomi, non è giusto che vengano a sapere della cosa attraverso la stampa".
La dottoressa Paglialunga, dirigente della Digos che si è occupata delle indagini, ha spiegato poi nel dettaglio il metodo con il quale venivano organizzate le combine: "Il tutto è nato dopo l'ennesima sconfitta contro la Virtus Entella, partita questa che ha portato il Catania in piena zona retrocessione. Abbiamo subito ravvisato un sospetto di combine per la partita con il Varese, da qui è nata l'operazione 'I treni del Gol' perchè i diretti interessati chiamavano 'treni' i giocatori da avvicinare mentre gli 'orari' coincidevano con il loro numero di maglia. La cosa si svolgeva in due passaggi: c'era la fase ideativa che è partita da Pulvirenti e la fase esecutiva che comprendeva il pagamento del soggetto corrotto. Pulvirenti, una volta ricevuto il via libera da Impellizzeri (altro soggetto pre il quale è scattato l'arresto, ndr), faceva partire la macchina, Delli Carri parlava con Di Luzio che contattava Arbotti. Era quest'ultimo che si rapportava con Delli Carri per il buon esito della combine".
Al momento gli indagati sarebbero in tutto 19, compresi i 7 per i quali sono già scattati i provvedimenti. Tra essi rientrano Alessandro Bernardini (Livorno), Riccardo Fiamozzi (Varese), Matteo Bruscagin (Latina), Luca Daì, Cristian Terlizzi (ex giocatore del Catania) e Luca Pagliarulo (Trapani), calciatori delle squadre opposte al Catania nelle gare in questione e tre dirigenti del Messina, tra i quali il patron (nonché ex Amministratore del Catania) Pietro Lo Monaco.
Insomma una brutta vicenda di cui avremmo volentieri fatto a meno e che scredita ulteriormente il sistema calcio. Inevitabile, fino a quando continueranno a comandare in Italia sempre i soliti noti.


3 commenti:

Mark della Nord ha detto...

Non finirà mai!!

Salvatore ha detto...

La cosa preoccupante è che non si tratti di un caso isolato. Temo che comprarsi le partite per raggiungere il proprio obiettivo possa essere una abitudine consolidata.

Stefano ha detto...

X Salvatore. Questo, purtroppo, è abbastanza evidente. Non è che uno si alza la mattina e decide di comprarsi le partite su due piedi. C'è un sistema ben più complesso e organizzato dove sono implicati tutti, compresi dirigenti.