Dopo 22 anni il Cagliari Calcio cambia proprietà. Massimo Cellino ha venduto la società rossoblù ad una cordata statunitense che è interessata non solo al club, ma anche allo stadio.
L’accordo è stato raggiunto in Florida nei giorni scorsi, nell’incontro tra Cellino, il portavoce italiano del gruppo finanziario statunitense Luca Silvestrone e l'architetto Dan Meis (già conosciuto in Italia perchè si occuperà della realizzazione del nuovo stadio della Roma).
La conferma arriva anche dallo stesso Cellino “Sono felicissimo. Dio li benedica, ora saranno loro a lottare con la burocrazia”. Chiaro il riferimento alla vicenda stadio, che ora diventa una priorità di Luca Silvestrone, il capo cordata della nuova proprietà. “Sono stato autorizzato da Cellino a trattare per lo stadio a nome del Cagliari Calcio”, esordisce l’emissario del fondo americano. “Cellino si è dimostrato persona brava ed intelligente. Ci ha detto che è pronto a rivedere tutti gli accordi presi con il fondo se lo stesso fondo dovesse avere problemi insormontabili con la burocrazia per lo stadio. E questo gli fa un grande onore. Cellino e Dan Meis si sono trovati d’ accordo da subito. La riunione è andata anche meglio del previsto, abbiamo programmato tutto, dal pagamento di una caparra all’ingresso nella società a scaglioni.”
Nell’accordo, oltre la società, c’è l’impianto sportivo di Assemini e i terreni di Santa Caterina, ad Elmas, dove Cellino voleva costruire il nuovo stadio. Resta fuori dalla trattativa la sede di Viale La Playa, che “comunque prenderemo in affitto”, conferma Silvestrone. Costo dell’operazione “tra gli 80 e gli 82 milioni di euro”, dice Silvestrone, che venerdì sarà a Cagliari per incontrare il comune per definire velocemente l’iter della costruzione del nuovo impianto dove dovrà giocare il nuovo Cagliari Calcio.
Finisce così un’era che ha regalato alla squadra e ai tifosi sardi alcune soddisfazioni come le semifinali di Coppa Uefa nella stagione 1993-94, oltre che grandi calciatori come Enzo Francescoli, David Suazo, Gianfranco Zola, Daniel Fonseca, Luis Oliveira, Roberto Muzzi, Dely Valdes e allenatori come Trapattoni, Mazzone, Radice, Ventura, il compianto Bruno Giorgi, e Tabarez.
Il calcio italiano si adegua dunque al trend europeo delle proprietà straniere. Dopo gli indonesiani a Milano e gli americani a Roma, ecco altri americani sbarcare a Cagliari. Ma chi sono? Mistero assoluto. La garanzia dovrebbe offrirla Silverstone, 43 anni, vice segretario nazionale di Confedercontribuenti. Diversi i nomi che circolano e che farebbero parte della cordata: da Bain Capital a Schafer Found fino a Morgan Stanley. Ma i ben informati affermano: "Appena verranno fuori i nomi dei protagonisti, ci si renderà conto della potenza economica di cui essi dispongono".
2 commenti:
Ormai in Italia nessuno vuole più investire nel calcio e quindi è inevitabile che arrivino proprietari stranieri. E finché non sono sceicchi arabi che spendono senza logica, ma manager che gestiscono la società come una qualsiasi grossa azienda va benissimo.
Sono molto curioso di vedere chi saranno questi nuovi investitori. Se sono davvero gente di peso, vedremo di nuovo un Cagliari che compete per le prime posizioni.
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