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giovedì 1 maggio 2014

JUVE, CIAO CIAO EUROPA: IN FINALE CI VA IL BENFICA

Europa League 2013-2014 – Semifinale di Ritorno
JUVENTUS-BENFICA 0-0
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci (dal 27’ s.t. Giovinco), Chiellini; Lichtsteiner, Vidal (dal 34’ s.t. Marchisio), Pirlo, Pogba, Asamoah; Llorente (dal 34’ s.t. Osvaldo), Tevez.
A disp.: Storari, Barzagli, Padoin, Vucinic.
All.: Conte
BENFICA (4-4-2): Oblak; Maxi Pereira, Luisao, Garay, Siqueira; Markovic (dal 41’ s.t. Sulejmani), Perez, Amorin, Gaitan (dal 31’ s.t. Salvio); Lima, Rodrigo (dal 24’ s.t. Almeida).
A disp.: Artur, Jardel, Cavaleiro, Cardozo.
All.: Jorge Jesus
Arbitro: Clattenburg (Ing)

Niente finale in casa. La Juventus non riesce a ribaltare l’1-2 di una settimana fa e si arrende al Benfica capace di fermare i bianconeri sullo 0-0 nonostante abbia giocato gli ultimi 24 minuti in inferiorità numerica.
L’inizio è tutto del Benfica che come all’andata parte forte e mette in seria difficoltà la Juventus. I bianconeri ci mettono 15-20 minuti per iniziare a carburare e a fare la partita.
Al 25esimo Tevez tenta la girata su sponda di Llorente ma la conclusione finisce fuori dallo specchio della porta. La Juventus inizia a farsi pericolosa, sfiorano il vantaggio prima Vidal poi Bonucci, entrambi di testa. Ma l’occasione più ghiotta arriva nel recupero: palla regale di Pogba per Asamoah, cross da sinistra per la testa di Vidal, che la schiaccia e permette il salvataggio di Luisao di testa sulla linea. All’intervallo è 0-0.

La ripresa ha inizio con il Benfica subito pericoloso con Rodrigo che sfrutta al meglio la lunga rimessa di Siqueira, tirando quasi un rigore in movimento: il pallone però finisce alto.

La Juventus deve aspettare il 62esimo per farsi rivedere dalla parti della porta avversaria: una punizione velenosa di Pirlo viene parata da Oblak. I bianconeri protestano per un fallo di mani in area di Markovic su colpo di testa di Llorente, non visto dall'arbitro.
Clattenburg (che tra primo e secondo tempo sorvola su interventi duri di Chellini e Vidal) è inflessibile quando Perez, già ammonito, commette un brutto intervento a centrocampo. Secondo giallo e doccia anticipata. La Juventus resta in superiorità numerica.
Conte ci crede: inserisce Giovinco per Bonucci. Al' 80esimo è clamoroso l'errore di Lichtsteiner che manca l'aggancio, su splendido lancio di Marchisio (subentrato a Vidal), a pochi passi dalla porta avversaria. Passa appena un minuto e Osvaldo (entrato al posto di Llorente) si vede annullare un gol: Pogba, autore dell'assist, è davanti tutta la linea dei difensori del Benfica al momento del lancio di Pirlo. Chellini atterra in area Markovic, l’arbitro sorvola.
Nel finale succede di tutto: vengono espulsi dalla panchina sia Vucinic che Markovic (uscito per lasciare il posto a Sulejmani) per una rissa sfiorata fuori dal campo. La Juventus sfiora il gol con un colpo di testa di Caceres a recupero ormai scaduto e con il Benfica rimasto in 9 (si fa male Garay che abbandona il campo a sostituzioni esaurite). Finisce 0-0 dopo otto minuti di recupero: in finale ci va il Benfica.
I portoghesi sono partiti fortissimi e poi sono stati bravi ad addormentare la gara abbassando il ritmo con melina e perdite di tempo. La Juve ha attaccato tanto, ma non sempre bene. Anzi, quasi mai. A testa bassa, con voglia, rabbia. Ma poca lucidità. In fondo l’impresa era tutt’altro che proibitiva. Bisogna semplicemente fare un gol contro un avversario non fortissimo. Se contro il Benfica (non il Real Madrid) non riesci a buttarla dentro allora vuol dire che meriti davvero di essere eliminato. Certo, i campioni di Portogallo sono un’ottima squadra, con un buon collettivo e vengono da un biennio europeo di tutto rispetto (anche lo scorso anno arrivarono in finale di Europa League). Ma se vuoi portare a casa un trofeo europeo non può certo pensare di farlo senza aver battuto una squadra forte.
Allo Juventus Stadium il 14 maggio per la finale ci andrà il Benfica (insieme al Siviglia che nell’altra semifinale ha eliminato il Valencia vincendo 2-0 all’andata e perdendo 3-1 in casa con gol decisivo in pieno recupero). E chissà che non sia la volta buona per sconfiggere la maledizione di Bela Guttmann…


6 commenti:

Alex ha detto...

Nel complesso non posso che essere d'accordo con la tua analisi. Se non si riesce a segnare un gol contro il Benfica non puoi pretendere di andare in finale.
Sinceramente la Juve di questa sera non mi è granché piaciuta.

BlackWhite ha detto...

A parte qualche inesattezza (rigore per il Benfica??? falli di Chiellini e Vidal?) la tua analisi è abbastanza "sportiva". Mi aspettavo qualcosa più di parte.

Per quanto riguarda la gara credo che si sia giocato all'arrembaggio senza logica e senza ragionare. Alla fine abbiamo solo fatto confusione. Ma non meritavamo di essere eliminati.

BlackWhite ha detto...

Ah, adesso che diranno quelli del Benfica riguardo il fatto che l'Uefa voleva la Juventus in finale?

Carlo Sandri ha detto...

In effetti non è stata una serata da "notti magiche", credo che la principale amarezza juventina (almeno la mia, e dalla sua intervista mi pare anche quella di Conte) è uscire contro una squadra che non merita nemmeno un briciolo di rispetto sportivo, che ha avvelenato il clima per due settimane, usufruito (paradossalmente) di qualche errore arbitrale, e perso tempo in un modo e in una misura che non avevo mai visto in vita mia.
La prestazione non è stata superlativa, ma un misero gol ieri sera lo si meritava eccome, e sarebbe bastato.
Alla luce della mia analisi, mi unisco comunque alla maledizione di Guttmann e dico forza Siviglia per la finale :)

Gaetano ha detto...

Ragazzi io dico una cosa che sempre ho pensato e che continuo a pensare. Se sei più forte, arbitro o non arbitro vinci punto e basta. Come per il girone in CL, anche ieri la qulificazione la si è persa all'andata dove, raggiunto l'1-1 non dovevi in alcuna maniera consentire loro di fare gol. Senza quel gol ieri non si sarebbero chiuso facendo ostruzionismo, ma avrebbero dovuto giocare. Oramai è andata, purtroppo paghiamo l'enorme sforzo fisico ma soprattutto mentale per mantenere dietro una grande Roma. E' da inizio anno che si dice che lo scudett è la priorità, ma ricordiamolo che solo le coppe portano soldi ma tanti soldi.
Un solo appunto anche se con il senno di poi. Giocare con il Sassuolo (non contro la Roma) di lunedi sapendo di dover giocare il giovedi una partita fondamentale per arrivare in finale è forse l'emblema del vero obiettivo della Juve. In fondo anche non vincendo a sassuolo avresti dovuto amministrare 5-6 punti con 2 partite non certo irresistibili in casa. E' stata fatta una scelta, la si è pagata. Tutto qui. Con serenità bisogna accettare il verdetto del campo e guardare avanti
Saluti

Theseus ha detto...

Il calcio italiano è diventato quasi di Serie B. Spesso a sbatterci fuori sono squadre che negli anni '90 avremmo fatto a fettine. Per dire, la Juventus è stata eliminata dalla Champions dal Galatasaray e dall'Europa League dal Benfica, non squadre fortissim. E sorvoliamo sulla Lazio fatta fuori dal Ludogorets e sull'Udinese, che se non ricordo male è stato eliminato nei preliminari.