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venerdì 10 gennaio 2014

INTER, E' IL MOMENTO DI FARE CHIAREZZA

"Fuori dalla Coppa Italia e periferica in Serie A: l’Inter ha preso una brutta strada. Walter Mazzarri sembra avviato sulla stessa china di Andrea Stramaccioni. La «Strama» Inter cominciò il 2013 buscandole di brutto a Udine in campionato. 
Un anno dopo sempre al Friuli, e sempre ai primi di gennaio, l’eliminazione dalla coppa nazionale. Sinistre coincidenze, anche se va precisato che Stramaccioni uscì dalla Tim Cup 2012-2013 soltanto in semifinale. contro la Roma, e non due giri di pista prima, agli ottavi, come la triste Inter corrente. Sfuma così la possibilità del derby col Milan nei quarti. E coi tempi che corrono, con le milanesi così malridotte, c’è pure da mettere in conto che questo quarto di finale se lo giochino Udinese e Spezia.
L’Inter è stata battuta in campionato dalla Lazio all’Epifania e ha perso ieri sera a Udine. I giocatori sudamericani e Nagatomo hanno goduto di vacanze lunghe, si sono ripresentati ad Appiano il 2 gennaio, e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Due sconfitte, una condizione fisica intermittente. E’ ora di dirlo con chiarezza: non è possibile che una società si faccia dettare i programmi da un clan di giocatori, nella fattispecie dalla loggia degli argentini.

Ed è strano che neppure un tecnico con l’esperienza e la personalità di Mazzarri sia riuscito a sradicare certe insane abitudini. Chi comanda all’Inter? I dirigenti? L’allenatore? Certi calciatori di lungo corso? José Mourinho l’eccezione: quando c’era lui, dalle vacanze si rientrava per tempo e in orario. Via lui,la zona grigia è ritornata predominante. E’ qui, in questo vuoto di potere, di palleggiamento delle responsabilità e di compromessi più o meno nascosti, che dovrebbe mettere mano per prima cosa Erick Thohir."

L’articolo di Sebastiano Vernazza sulla “Gazzetta dello Sport” illustra come pochi la reale situazione dell’Inter attuale. Un’Inter sempre più avviata ad un’altra stagione di delusione, lontana dagli obiettivi posti ad inizio anno (la Coppa Italia e il terzo posto erano obiettivi più che realistici). Lo chiamano anno di transizione, a me sembra solo un’altra stagione di merda (scusate il francesismo).
L’anno (o gli anni) di transizione presuppongono che ci sia un progetto, idee chiare, compiti ben definiti. Cose che mancano a questa Inter. Restare uno, due, tre anni fuori dal grande giro potrebbe anche starci e, seppur a malincuore, il popolo nerazzurro accetterebbe questa situazione. Ma dopo tre anni è necessario tornare protagonisti, vincere trofei, lottare per grandi obiettivi, essere delle realtà costanti nel panorama nazionale ed internazionale.
Nell’articolo riportato all’inizio si domandava chi comandasse all’interno dell’Inter. Io invece mi chiedo (e vi chiedo) quale sia il progetto dell’Inter, quali sono gli obiettivi prefissati, se hanno idee chiare su come fare per far conciliare esigenze economiche e necessità tecniche, se esiste un “business plan” per riportare l’Inter al vertice.
Ora più che mai serve fare chiarezza. Serve ai tifosi per capire cosa aspettarsi da qui a 3-4 anni ma soprattutto serve alla società per capire come muoversi e quali direzioni prendere. Errare è umano, ma bisogna porvi rimedio. E subito, prima che sia troppo tardi.

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4 commenti:

Winnie ha detto...

Se non altro ci aspettavamo da Thohir che rimettesse ordine e disciplina all'interno dell'assetto societario.
E invece nulla è cambiato. Di conseguenza è normale che si faccia confusione e che ognuno vada per sé.

Nerazzurro ha detto...

Continuiamo a puntare il dito sulla questione societaria, sulla rosa di bassa qualità, sull'allenatore che fa troppi errori, ma ci scordiamo di un fattore altrettanto determinante in questo scorcio di stagione: gli arbitri. Quattro rigori negati in quattro partite sono un bel bottino. E sono tutti rigori netti che avrebbero potuto cambiare il corso della partita (con la Lazio saremmo andati in vantaggio, con l'Udinese avremmo pareggiato) e magari ora saremmo qui a discutere di ben altra situazione.

Entius ha detto...

Sì, é vero. Ma il fattore arbitrale non deve diventare un alibi. I problemi in casa Inter sono altrove. Tanto gli arbitraggi a nostro sfavore ci sono e ci saranno sempre. Ti ricordo che anche nell'anno del Triplete fummo danneggiati dagli arbitri.

Nerazzurro ha detto...

Non sto cercando alibi. Quando sì esamina una situazione bisogna prendere in considerazione ogni aspetto. E in un momento così delicato anche un rigore dato o non dato fa la differenza.