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venerdì 24 gennaio 2014

DALLUNOALLUNDICI - STORIE DI ORDINARIA CALCIOFILIA

Su DuDag è uscito “Dallunoallundici - Storie di ordinaria calciofilia”, di Emanuele Giulianelli, giornalista della Gazzetta dello Sport, de Il Messaggero e di FourFourTwo, tra gli altri.
Emanuele, grande conoscitore del calcio più “periferico”, ha deciso di raccogliere in un unico libro le storie più belle, affascinanti ed emotive di uno sport che pur essendo sempre sotto i riflettori non riesce a raccontare la sua parte più intima e profonda.
Si va così dalla storia di Glen Peter Strömberg, al racconto di due nazionali un po’ atipiche, San Marino e Andorra “provincia di Wembley”, passando per uno momento storico del calcio italiano: Liverpool 1 - Genoa 2, la prima vittoria di una squadra italiana nel tempio di Anfield.
Una lettura perfetta per il formato ebook, spezzettabile e ricomponibile a piacimento, lieve ma sempre in qualche modo emotiva. Ci si accorge che ad un certo punto della lettura il calcio in sé passa in secondo piano: Emanuele è stato molto bravo a portare in primo piano i sentimenti e questo rende “Dallunoallundici” non un libro di cronaca sportiva, ma una potentissima raccolta di emozioni.
Roberto Beccantini, una delle colonne portanti del giornalismo sportivo italiano, ha omaggiato Emanuele Giulianelli, scrivendo la prefazione del libro:
"Emanuele Giulianelli è un ficcanaso. Gli piace lo sport, i racconti che giacciono nelle sue sognanti miniere. Lo attraversa una vena di romanticismo che, di questi tempi, non disturba. Si muove lontano dal circo che imperversa e fa strage di luoghi comuni. Al rango di cantore preferisce il ruolo di cacciatore, più scomodo ma, soprattutto, più eccitante.
(…) Giulianelli parte da uno svedese di Bergamo, Glenn Peter Strömberg, per arrivare a un quartiere della stessa città, Boccaleone e al suo oratorio. Il viaggio tocca Liverpool e il tempio di Anfield, scrigno di un'impresa alla quale il destino invitò anche il sottoscritto. Liverpool uno, Genoa due. Era il «Grifo» di Osvaldo Bagnoli: prima squadra italiana a espugnare la tana dei «Reds». L'epopea del Castel di Sangro e del Licata, che annoverò Zdenek Zeman tra le eretiche micce. La saga di Lorenzo Pinamonte: dalle sirene inglesi al Lumezzane e ai primi calci di un certo Balotelli Mario. Poi le fiabe di Andorra e San Marino, simboli di un calcio che non guarda alle differenze, ma proprio da queste trae l'energia per gridare «Fermi tutti, ci siamo anche noi».
«L'autografo nel portafogli» è forse la nicchia più suggestiva. Emanuele confessa la cotta presa per un centrocampista serbo: Ivan Tomic. Giocò nella Roma ai tempi di Zeman e Fabio Capello. Prometteva molto, raccolse poche presenze, non ebbe fortuna. O meglio, una sola: quella di trovare un tifoso votato tutto, o quasi, al suo culto. Emanuele.
(…) Non è lo stile, qui e là scolastico, a marchiare il libro. Sono i contenuti. Sono le emozioni. Giulianelli punta dritto al nocciolo delle persone, e del mondo che vi ruota attorno, fregandosene delle bollicine. Bandiere di Andorra e San Marino, Ildefons Lima e William Guerra sono coloro che, più e meglio di tutti, animano l'idea che ha spinto Emanuele a uscire dalla banalità dei vip. (...)
Il libro è scaricabile da www.dudag.com al modicoprezzodi 1 euro (praticamente il costo di un caffè). Ed è sicuramente da leggere tutto di un fiato per chi preferisce ancora il calcio dell’oratorio a quello delle pay-tv.

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2 commenti:

Pakos ha detto...

Ad occhio direi che é un libro che vale la pena leggere. Entius, tu l'hai letto?

Entius ha detto...

No, non ancora. L'ho scaricato ma non ho ancora iniziato a leggerlo. Sì, anche secondo me deve essere un'interessante lettura.
Inizialmente avevo ignorato la mail che mi aveva inviato la Dudag. Pensavo che fosse la solita pubblicità. Poi l"ho letta e mi sono incuriosito. Fino a decidere che ne valeva la pena scrivere un articolo su questa pubblicazione.