Iniziano domani in Israele gli Europei Under 21. Girone di ferro quello del gruppo A con Spagna, Germania, Olanda e Russia. Più abbordabile il girone azzurro con Norvegia, Inghilterra e Israele, padrone di casa.
I favori del pronostico sono tutti per la Spagna, campione in carica. Subito dietro Germania, Olanda, Inghilterra e Italia che, come detto, potrà contare su un girone alla sua portata.
Il ct delle Furie Rosse Lopetegui ha a disposizione la rosa che coniuga meglio qualità e talento, con cinque reduci del trionfo 2011 e un fenomeno in più che risponde al nome di Isco, talentuoso trequartista del Malaga che fa gola a Real Madrid e Manchester City. Nel gruppo anche il numero uno del Manchester United, De Gea, Thiago Alcantara e Martin Montoya che ormai sono in pianta stabile nella prima squadra del Barcellona. E a loro si aggiungono i vari Carvajal, Canales, Alvaro Morata, Iker Muniain - il dopo Llorente a Bilbao - e Cristian Tello, altro prodotto di successo della cantera blaugrana.
I tedeschi devono fare i conti con qualche defezione importante (Kirchhoff, Arslan e Jung), ma la squadra che vola in Israele ha tutto per sognare in grande, con la stellina Lewis Holtby del Tottenham che sembra destinato a un futuro da big.
Punta in alto anche l'Olanda, con elementi come Blind e Martins Indi in difesa e Luuk De Jong in attacco e altri calciatori che con Van Gaal hanno già trovato spazio nella nazionale maggiore, su tutti Kevin Strootman del Psv, altro calciatore che piace ai top club europei.
L'Inghilterra è la principale avversaria dell'Italia nel girone B. Il forfait di McManaman è stato un brutto colpo per Pearce, ma Dawson e Caulker sono una cerniera difensiva di tutto rispetto, in mezzo al campo c'è Henderson titolarissimo nel Liverpool mentre in avanti la minaccia si chiama Zaha, che ha trascinato il Crystal Palace alla promozione in Premier League e che a gennaio è stato prenotato dal Manchester United.
L'Italia, che con 5 successi è il Brasile degli Europei Under 21 (la Spagna segue con tre), è reduce da una tradizione negativa di nove anni in cui al massimo ha ottenuto le semifinali nel 2009 con Casiraghi.
Gli anni ’90 furono memorabili per l'Under 21 azzurra che guidati da Cesare Maldini realizzò un tris di successi consecutivi: nel 1992 battendo la Svezia grazie ai gol di Buso e Sordo, nel 1994 con finale thrilling con il Portogallo e gol ai supplementari di Orlandini, e nel 1996 con sofferto successo 4-2 ai rigori sulla Spagna grazie agli errori di De la Pena e Raul.
Quarto successo con la gestione Tardelli nel 2000 grazie al 2-1 sulla Rep. Ceca con doppietta di Pirlo. Il regista juventino è l'emblema anche di questa nazionale visto che ha il record di presenze (46) e con 16 è il secondo goleador alle spalle di Gilardino con 19. Il quinto successo, con Gentile in panchina, è il più limpido di tutti: 3-0 finale nel 2004 sulla Serbia con gol di De Rossi, Bovo e Gilardino. Il tecnico nel 2006 fu messo alla porta durante la gestione post-calciopoli di Guido Rossi.
Da allora l'under 21 con Casiraghi (un deludente primo turno e una semifinale persa con la Germania) e con Ferrara (fuori dalla fase finale 2011 e dalle Olimpiadi) ha perso la sua consuetudine con le vittorie. Ora Mangia, con i consigli giusti di Sacchi, può invertire la tendenza con concentrazione e umiltà.
I CONVOCATI AZZURRI
PORTIERI: 1 Bardi (Novara), 12 Colombi (Modena), 22 Leali (Lanciano);
DIFENSORI: 13 Bianchetti (Verona), 3 Biraghi (Cittadella), 6 Caldirola (Brescia), 5 Capuano (Pescara), 23 Crimi e 2 Donati (Grosseto), 19 Regini (Empoli);
CENTROCAMPISTI: 16 Bertolacci (Genoa), 7 Florenzi (Roma), 10 Insigne (Napoli), 8 Marrone (Juventus), 21 Rossi (Brescia), 15 Sansone (Parma), 18 Saponara (Empoli), 4 Verratti (Paris St.Germain);
ATTACCANTI: 20 Borini (Liverpool), 14 Destro (Roma), 11 Gabbiadini (Bologna), 9 Immobile (Genoa), 17 Paloschi (Chievo).
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2 commenti:
L'Italia ha sicuramente un bel gruppo e potrebbe puntare al successo. Ma a mio avviso Spagna e Germania ci sono nettamente superiori. Anche se nel calcio non sì può mai sapere.
La differenza la fa il fatto che i giovani tedeschi e spagnoli sono titolari nelle rispettive squadre e spesso sono club di primo livello. I nostri invece giocano in Serie B o riscaldano le panchine in Serie A.
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