Ha dominato il campionato insieme a Verona e Sassuolo per tutta la stagione, ma è dovuto passare dai playoff: adesso il Livorno può finalmente festeggiare. Davide Nicola riporta gli amaranto in Serie A dopo il successo nel derby tutto toscano con l'Empoli.
Era dal 14 aprile del 2012 che i tifosi, la società ed i giocatori aspettavano questo giorno. E' da quel triste pomeriggio che il Livorno voleva dedicare una gioia così al suo Piermario Morosini, scomparso tragicamente sul terreno del Picchi un anno fa.
I suoi compagni l'hanno omaggiato in più occasioni durante questa annata, sfoggiando maglietta e commozione ad ogni rete dedicata allo sfortunato amico. E di goal Paulinho e compagni ne hanno segnati una caterva in questa stagione 2012/2013.
77 i gol fatti (secondo miglior attacco, meglio ha fatto solo il Sassuolo con 78 reti), 47 quelli subiti (quarta miglior difesa assieme al Bari); dei 77 gol realizzati, ben 60 sono stati messi a segno dagli attaccanti (Paulinho 20, Belingheri 14, Siligardi 13 e Dionisi 13).
Quattro giocatori che nella massima serie, a meno di offerte da piccole e grandi compagini di A, possono fare veramente la differenza.
Ben 42 i punti conquistati tra le mura amiche, 38 quelli ottenuti lontano dall'Ardenza con 3 soli k.o. esterni (record stagionale). Numeri ottimi, eccellenti, che però non sono bastati a Luci e compagni oltre ai distacchi abissali nei confronti delle rivali: +7 sull'Empoli, +16 sul Novara, +18 sul Brescia. Si è dovuto così ricorrere ai playoff, in cui tuttavia il Livorno ha confermato se mai ce ne fosse stato bisogno di meritare il salto di categoria. Due pareggi per 1-1 nelle semifinali con il Brescia e un pari (1-1) e una vittoria, quella di ieri per 1-0, nelle finali con l'Empoli hanno messo la parola fine sulla questione promozione (altri 3 gol per Paulinho, che chiude a quota 23, e la rete di Duncan decisiva nella finale di andata ad Empoli).
Ha subìto molte più reti rispetto a Sassuolo e Verona, ma è comunque riuscita a tornare in A. Nello specifico si torna nell'olimpo del calcio italiano dopo tre anni di purgatorio, con il settimo posto del 2011 e il 17esimo horror dello scorso anno.
Il patron Spinelli sogna di rivedere la propria creatura in Europa, ma rimarrà tale: non c'è più Calciopoli, penalizzazione o simili. L'obiettivo sarà salvarsi, punto.
Grande risultato per Davide Nicola, che al primo anno in Serie B centra subito il massimo traguardo possibile; terza promozione in A in 14 anni di presidenza per Aldo Spinelli dopo quelle ottenute nel 2004 (allenatore Mazzarri) e nel 2009 (allenatore Ruotolo, che subentrò prima dei playoff ad Acori).
Davide Nicola resterà? La volontà c'è, tutto dipenderà dalle questioni di calciomercato, con possibili nuovi estimatori, magari nel Sud Italia.
18esima partecipazione alla Serie A, i sostenitori amaranto vogliono un numero destinato a crescere continuamente. Come fare? mantenere lo scheletro della squadra aggiungendo esperienza. Smantellare e prendere giocatori dall'estero, errore che ha già commesso il Pescara nel 2012/2013. Da non ripetere. La A va mantenuta, bentornati Labronici.
Se ti è piaciuto l'articolo, iscriviti al feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog!
3 commenti:
Paulinho é uno di quei attaccanti che possono fare la differenza anche in Serie A. Il Livorno fa un errore gravissimo nel venderlo. Mi auguro che almeno trattenga gli altri attaccanti.
Paulinho è un attaccante da Serie A. Cosa che non sono gli altri tre. Se si vuole restare in A,bisognerà sostituire adeguatamente l'eventuale partenza di Paulinho.
Posta un commento