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martedì 28 febbraio 2012

IL LEGGENDARIO SUPERDINO COMPIE 70 ANNI

Leggenda. Un aggettivo spesso utilizzato a sproposito ma che ben si lega al nome di Dino Zoff. Il miglior portiere italiano in assoluto (non ce ne voglia Buffon…), 642 partite in serie A, 112 in azzurro (domani sera proprio Buffon lo supererà), unico italiano ad aver vinto Europeo e Mondiale (è il più “anziano” calciatore ad aver vinto un Mondiale che conquistò nel 1982 alla veneranda età di 40 anni), detiene tuttora il record di imbattibilità in Nazionale (che difese per 15 anni, dal 1968 al 1983) con 1.142 minuti senza subire gol (dal 20 settembre 1972 al 15 giugno 1974). Un record che nessun portiere al mondo sinora è riuscito a superare.

La leggenda oggi ha compiuto 70 anni. Un traguardo, quello raggiunto da Dino Zoff, che si incastra con una serie così numerosa di giorni speciali che nemmeno si contano più. Dino il mito che compie gesti destinati a rimanere nella storia: alza la Coppa più bella; gioca a scopone con il presidente della Repubblica Sandro Pertini; manda a quel paese Berlusconi.
Nato a Mariano del Friuli in provincia di Gorizia. A 19 anni debuttò in Serie A con la maglia dell’Udinese. Giocò con i bianconeri 38 partite per poi passare al Mantova (131 gare). Fu acquistato dal Napoli per 120 milioni più il cartellino di Bandoni strappandolo al fotofinish al Milan. Cinque stagioni in azzurro con 143 presenze. Durante il periodo napoletano sfiorò uno scudetto (1967-’68), conquistò il campionato d’Europa da titolare con la Nazionale e fu vicecampione del mondo (1970) in Messico senza però scendere in campo.

Ceduto alla Juventus nel 1972. Per oltre due lustri Zoff non saltò una partita di campionato.Uomo-record: 476 gare con la Juventus. Furono undici anni incredibili, con sei scudetti, due Coppe Italia, una Coppa Uefa, una sequenza ininterrotta di presenze fino alla delusione più grande, la sconfitta nella finale di Coppa dei Campioni con l'Amburgo, il 25 maggio 1983 ad Atene.
Da allenatore ha vinto uno scudetto e una Coppa Uefa sulla panchina della Juventus. Da presidente della Lazio una Coppa Italia. Da tecnico della Nazionale sfiorò il titolo europeo nel 2000. Ha allenato anche la Lazio e la Fiorentina.
Ha vissuto al fianco di grandi campioni come Sivori, Altafini, Barison, Juliano, Platini, Boniek, ha conosciuto Meazza che lo scartò ai provini, ha condiviso i lunghi silenzi di un grande uomo, Enzo Bearzot, ha percorso un tratto di strada al fianco di un altro mito, Trapattoni, ha allenato fuoriclasse come Baggio e Totti, ma anche giocatori imprevedibili come Gascoigne.
Settant'anni, di cui cinquanta vissuti a pane e calcio con serietà, professionalità, umiltà, tanto da diventare un esempio in un mondo a volte sconclusionato. Un personaggio che ben si sposa con il calcio genuino e semplice di qualche decennio fa e che ha ben poco a che vedere con il calcio di oggi. Buon Compleanno, SuperDino.

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2 commenti:

Mattia ha detto...

Magari ce ne fossero di personaggi come lui o Bearzot nel calcio.
Un mito vivente. Buon Compleanno.

Pakos ha detto...

Solo un grande uomo tutto di un pezzo come lui poteva avere il coraggio di mandare a quel paese Berlusconi.
E stiamo parlando di 12 anni fa mica dei tempi recenti.

Anche se sarà ricordato per cose ben più importanti e leggendarie. Dal trionfo Mondiale alle tante vittorie personali e di squadra che ha ottenuto.