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lunedì 21 febbraio 2011

ROMA, SI DIMETTE RANIERI. MONTELLA GUIDA L'AUTOGESTIONE

Da ieri sera Claudio Ranieri non è più l’allenatore della Roma. La squadra giallorossa era in caduta libera avendo perso le ultime quattro partite. Letale la sconfitta subita ieri pomeriggio a Marassi quando i giallorossi erano in vantaggio per 3-0 contro il Genoa al minuto 51 (6' Mexes - 16' Burdisso – 51’ Totti) e in 34 minuti si sono fatti rimontare e superare (52' Palacio - 68' Paloschi – 74’ Palacio – 85’ Paloschi). A fine gara, il tecnico romano ha preferito dimettersi per dare quella che lui stesso ha definito “una scossa”.
Al posto di Ranieri è stato chiamato Vincenzo Montella. Scelta molto discutibile che lascia intendere come si sia entrati in una fase di autogestione della squadra. Dubito che l’ex attaccante giallorosso possa avere una certa autorità nei confronti di giocatori come Totti, De Rossi, Perrotta, tutti suoi ex compagni.
Non è difficile capire che tra il tecnico e lo spogliatoio ci fosse una certa spaccatura. Ranieri paga probabilmente la mancanza di timori reverenziali nei confronti di Totti che a dispetto degli anni e degli acciacchi, pretende ancora un posto di titolare inamovibile. E poiché Totti nel club giallorosso ha più peso del Papa in Vaticano, è stato subito accontentato. E lo dimostra anche il fatto che non sia stato chiamato un altro allenatore ma la squadra sia stata affidata a Montella, fino ad oggi allenatore dei Giovanissimi giallorossi, che di sicuro non terrà il “suo” capitano in panchina.
Credo sia sbagliato (e anche pericoloso per una squadra che sta per essere venduta) assecondare le bizze di un giocatore che crede di essere una divinità intoccabile. Bisogna fare le scelte più giuste per il bene della squadra non del suo capitano. E inoltre, come scrissi anche in occasione dell’esonero di Benitez, trovo deleterio che una squadra possa decidere le sorti di un allenatore e che un presidente assecondi le bizze di questi bimbi viziati invece di richiamarli all’ordine.
Se da un lato questa autogestione pone i giocatori di fronte ad una grossa responsabilità e alla consapevolezza di non avere più alibi, dall’altro nutro forti perplessità sul fatto che la nave possa essere condotta sana e salva in porto. Vedremo cosa succederà. La mia sensazione è che si sia fatto un salto nel buio.


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3 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Premetto che Ranieri non mi sta molto simpatico. Credo che il trattamento ricevuto a Roma nelle ultime settimane sia semplicemente disgustoso. Il popolo giallorosso continua ancora a venerare il suo Capitano quando è ormai evidente a tutti che Er Pupone è alla frutta.

Mattia ha detto...

Il problema principale, come dici tu stesso, è Totti.
Che differenza con un campione come Del Piero. Er Pupone piange e mette tutti contro l'allenatore perchè non gioca, Pinturicchio si sta zitto e gioca quando gli dicono di giocare, perchè sa perfettamente che alla sua età non puo giocare sempre e far giocare la sua squadra con un uomo in meno.

Pakos ha detto...

Non credo che Ranieri avesse molta scelta. Era stato messo in condizione di non poter più lavorare. Le dimissioni erano l’unica strada percorribile.
Ciò che mi lascia perplesso è l’atteggiamento della società. Non solo non respinge le dimissioni di Ranieri ma lo sostituisce con un inesperto Montella. La stagione non è ancora finita e invece di cercare di salvare il salvabile (per esempio, De Rossi senior se volevano restare all’interno della società) hanno fatto un salto nel vuoto.