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lunedì 8 settembre 2008

E I GIOVANI STANNO A GUARDARE

Il calcio italiano non vuole crescere, preferisce guardarsi alle spalle e gongolare per i successi del passato anziché programmare, progettare un futuro più fresco a media scadenza.
Non è certo la sconcertante prova di Larnaca, con i modesti ciprioti che ci hanno preso a pallonate, a scatenare questa forte riflessione. La Federazione, dopo il flop europeo, ha forse pensato che il ritorno di Marcello Lippi avrebbe rigenerato gli eroi di Berlino. Idea romantica che desta qualche perplessità. Questione di testa, di motivazioni. Quando un essere umano raggiunge il massimo, cioè vincere un campionato del mondo, ritrovare gli stimoli e la fame necessaria per ripetersi diventa un'impresa quasi impossibile. Scegliere Lippi come ct dopo Donadoni equivale a scegliere di affidarsi al gruppo di Lippi, cioè a quello di Germania 2006. Senza tra l'altro dare un'occhiata alla carta d'identità di molti giocatori, molti dei quali abbondantemente over 30. Niente ricambio generazionale, quindi, e avanti con Cannavaro e Materazzi (70 anni in due), con Toni (anche contro Cipro un palo, dopo il black out agli Europei), con lo scarico Gattuso dell'ultimo anno e con uno Zambrotta che non ha più la gamba di un tempo.
Nomi, uomini a cui andrà in eterno la riconoscenza di tutta Italia per le gioie che sono stati capaci di regalare. Riconoscenza che però, nel calcio, è un sentimento pericoloso. Chiedere informazioni a Enzo Bearzot che dopo Spagna '82 commise l'errore di ignorare la fine del ciclo dei suoi azzurri mundial. Risultato: niente qualificazione agli Europei di Francia '84 e fallimentare mondiale due anni dopo in Messico. Con tanti giovani interessanti a disposizione (su tutti Balotelli, che però per il ct non è ancora pronto), non tenere conto della storia sarebbe un vero suicidio.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bisognerebbe dare fiducia ai giovani. Criscito, Balotelli, Giuseppe Rossi, Acquafresca, Santacroce, Montolivo. I giovani ci sono. L'Italia deve rinnovarsi.

Anonimo ha detto...

Infatti... I giovani ci sono ma non gli si dà fiducia. Nelle altre nazioni se un giocatore è bravo non conta se ha 18 anni o 30 anni.
In Italia per essere considerato devi avere almeno 24-25 anni.

Anonimo ha detto...

Ma scusate. Secondo voi Lippi capisce di calcio?
Nella Juventus ha vinto per il motivo che sappiamo. Ai Mondiali è stato molto fortunato.
Tutto qua

Anonimo ha detto...

Io dico solo che quando uno non convoca giocatori del calibro di Cassano e non fa giocare giocatori del calibro di Pazzini e G.Rossi, è un incapace, e sono d'accordo con chi dice che al mondiale c'è andata bene. L'unica cosa che riconosco a Lippi è il saper cementare il gruppo.