ALE, MORTE IMPOSSIBILE

Aveva 14 anni Alessandro Bini, e un futuro da calciatore. Almeno così sperava. Ma una banalità l'ha portato via. Trequartista, giocava nel ruolo del suo idolo Francesco Totti, nel Cinecittà Bettini, squadra giovanile romana. Era un ragazzo dall'animo buono, non un bullo da strada. In un mondo così, può succedere di tutto. Anche che un ragazzo di 14 anni con la maglia numero 8 e con lo stemma della Roma cucito sul petto, muoia sotto gli occhi dei genitori e dei compagni. Una morte terribile, avvenuta per una fatalità. Doveva dare il via ad un'azione, che magari avrebbe portato al gol. Ma non l'ha nemmeno iniziata l'azione. E' andato a sbattere ad un tubo, rimanendo per terra, sotto gli occhi di tutti gli spettatori e dei suoi compagni e avversari. Ma quel tubo doveva essere lì? Certo che no. E mi chiedo se qualcuno ci abbia mai pensato prima della tragedia. Neppure i tentativi di rianimazione da parte di un medico che stava assistendo alla partita (tra l'altro era il padre di un compagno di Ale), nè la corsa della ambulanza si sono rivelati utili: Ale è morto durante il trasporto. Le forze dell'ordine hanno sequestrato il campo dell'Almas, campo in cui giocava Ale al momento della tragedia. Scrivere un post così non è assolutamente facile. Io l'ho fatto e vi invito a farlo anche voi. Intanto mandiamo un grande bacio ad Ale. CIAO ALE

Scritto da ANDREA