Giocare a porte chiuse è stata anche l'occasione per scoprire, finalmente, le voci dei giocatori in campo spesso sovrastate dall'assordante chiasso dei tifosi. La partita di Verona tr
a Chievo e Inter ha confermato come Marco Materazzi sia il leader indiscusso dei nerazzurri. Urla, indicazioni tattiche ed incitamenti a dispetto del silenzioso Adriano e del tecnico Mancini, mostratosi uomo di poche e pacate parole in campo.
(...) L'assenza di tifo al "Bentegodi" nella gara con il Chievo ha mostrato, con i fatti, come Marco Materazzi sia il leader indiscusso di questa squadra. Indicazioni, rimproveri, urlacci e qualche parola fuori posto (ma ci sta) lo rendono assolutamente capitano morale dei nerazzurri. Il "fracasso" di Matrix stride con la pacatezza di Adriano: nessuna parola per il brasiliano, solo fatti, e che fatti, almeno in questo ultimo periodo. Frenetici e striduli gli interventi di Stankovic, mentre costanti ma mai amplificati i consigli degli argentini Cambiasso e Zanetti. E chi pensava che il tecnico Mancini fosse un "urlatore" di quelli di stampo medievale, beh si è sbagliato, perché l'allenatore nerazzurro è solito rimanere in piedi davanti alla propria panchina, ma preferisce consigli sottovoce a fin troppo udibili sfuriate audio. In questo la partita col Chievo l'avrà certo aiutato, per questa volta il Mancio ha conservato la voce.
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(...) L'assenza di tifo al "Bentegodi" nella gara con il Chievo ha mostrato, con i fatti, come Marco Materazzi sia il leader indiscusso di questa squadra. Indicazioni, rimproveri, urlacci e qualche parola fuori posto (ma ci sta) lo rendono assolutamente capitano morale dei nerazzurri. Il "fracasso" di Matrix stride con la pacatezza di Adriano: nessuna parola per il brasiliano, solo fatti, e che fatti, almeno in questo ultimo periodo. Frenetici e striduli gli interventi di Stankovic, mentre costanti ma mai amplificati i consigli degli argentini Cambiasso e Zanetti. E chi pensava che il tecnico Mancini fosse un "urlatore" di quelli di stampo medievale, beh si è sbagliato, perché l'allenatore nerazzurro è solito rimanere in piedi davanti alla propria panchina, ma preferisce consigli sottovoce a fin troppo udibili sfuriate audio. In questo la partita col Chievo l'avrà certo aiutato, per questa volta il Mancio ha conservato la voce.
Non aggiungo altro. I leader non si discutono. Mai
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