Tra la splendida semifinale d’andata di Barcellona finita 3-3 e l’attesissimo ritorno a San Siro martedì prossimo, si incastona un Inter-Verona di questa sera alle 20 e 45 che potrebbe servire a poco, ma che allo stesso tempo potrebbe servire a molto. Perché, parliamoci chiaro, se il Napoli, impegnato alle 18 a Lecce dovesse vincere, la strada verso il tricolore diventa sempre più ardua e allora forse sarebbe il caso di mollare la presa. Ma se per caso il Napoli non dovesse vincere… (ci siamo capiti).
Ecco allora che Inter-Verona, secondo me, assume un determinato significato in base al risultato del Napoli. Anche perché sia sul fronte scudetto che sul fronte Champions League abbia delle buone speranze, ma in entrambe le competizioni non siamo in una buona posizione. Il Napoli, ricordiamocelo, ha tre punti di noi in campionato e il Barcellona non verrà certo in gita a Milano, soprattutto tenendo conto che non potremo contare sull’effetto sorpresa (mercoledì, probabilmente, non si aspettavano una prestazione di quel tipo da parte dell’Inter).
Ma almeno fino alle 23 di questa sera mettiamo da parte il Barcellona e concentriamoci sul Verona. Simone Inzaghi, squalificato per la vicenda dei rapporti con la tifoseria, non potrà contare sullo squalificato Calhanoglu (out anche lui per la suddetta vicenda) e sugli infortunati Pavard e Lautaro Martinez (recupereranno per martedì?). Il tecnico piacentino sembra orientato verso un massiccio turnover. In porta potrebbe giocare Martinez, difesa con Bisseck, De Vrij e Carlos Augusto, Darmian e Zalewski saranno gli esterni di centrocampo con Frattesi, Asslani e Zielinski in mezzo al campo e coppia d’attacco Arnautovic e Correa. Una scelta sicuramente coraggiosa da parte del tecnico nerazzurro, che magari punterà sulla voglia delle seconde linee di incidere sulla stagione nerazzurra (non dimentichiamoci che Correa all’andata fece la sua miglior non che unica decente partita di questa stagione).
I precedenti sono un monologo nerazzurro che in 33 sfide non ha mai perso, vincendo 22 volte e pareggiando in 11 occasioni. Lo scorso anno la vittoria all’ultimo respiro grazie ad un gol di Frattesi ci permise di laurearci Campioni d’Italia, mentre l’ultimo pareggio risale addirittura al novembre 2014. Tra le partite da ricordare, la famosa sfida del settembre 1991 quando l’Inter beneficiò di quattro rigori a favore e ne segnò solo uno (abbiamo ampiamente parlato in altre occasioni di questa partita) e un 4-2 dell’ottobre 2013 dove addirittura segnò Jonathan.
Stasera non pretendiamo una partita da ricordare (anche se magari a suo modo potrebbe diventarlo), non vogliamo goleade, non ci aspettiamo triplette di Correa o doppiette di Asslani. Ci basta una vittoria, di misura, magari senza soffrire più di tanto. Tre punti da portare a casa e poi si vedrà. Chiediamo troppo? Pretendiamo troppo? Che ne dite giovani virgulti che scendete in campo con addosso la maglia dell’Inter? FORZA INTER !!!
ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.
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4 commenti:
Se, come spero avvenga, il Lecce riuscisse a strappare almeno un punto al Napoli, allora sarà difficile pensare solo alla Champions League e mettere dentro le seconde linee.
Puntiamo tutto sulla Champions League, tanto il campionato lo faranno vincere al Napoli. Inutile perderci tempo e forze.
Di Bello, arbitro di Bologna-Inter (rimessa decisiva avanti di 18 metri) era al Var in occasione di Inter-Roma (rigore nettissimo non fischiato all'Inter). Coincidenze? Oppure...
Spinazzola palleggia con le mani in area, rigore? Manco a parlarne!!!
Scudetto più vergognoso non può esistere..
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