giovedì 15 maggio 2025

SAMP, COSA COMBINI? (una annunciata retrocessione in Serie C)

 LATO BAppunti sulla Serie Cadetta 
La Sampdoria è retrocessa in Serie C per la prima volta nella sua storia. L'anno nero per la formazione blucerchiata si è chiuso sul campo di Castellamare di Stabia con un pareggio che non basta per la salvezza diretta e nemmeno per l'aggancio ai play out. Una fine ingloriosa di una stagione nata male e conclusa peggio con aspettative da prima classe, visto la campagna acquisti estivi con colpi a ripetizione, che si sono tradotte in un dramma sportivo. 
È stata una stagione per la Samp scandita dal cambio in panchina di quattro allenatori (Pirlo, Sottil, Semplici ed Evani) senza trovare mai un'identità definitiva per dare continuità ai risultati. E neppure la rivoluzione nel mercato invernale è servita per il cambio di passo col ds Pietro Accardi che ha fatto tanti movimenti senza dare veramente una scossa. 
Qualche segnale di risveglio con il ribaltone nel segno della dorianità dopo l'arrivo seppur senza ruolo di Roberto Mancini con Evani e Lombardo in panchina e Andrea Mancini come ds era apparso con la vittoria sul Cittadella, poi la sconfitta a Carrara e il pareggio con tante ombre in casa con la Cremonese hanno riportato la Samp nei bassifondi. La vittoria con la Salernitana, diretta avversaria nella corsa disperata alla salvezza, sembrava aver riportato un raggio di luce. Tutto nei 90 minuti finali, che sono stati fatali: il pareggio di Castellamare di Stabia ha emesso il verdetto: retrocessione diretta, una posizione neppure immaginabile per una squadra dal monte ingaggi di 20 milioni di euro con vip della serie B come Tutino e Coda 
Nei decenni passati la Sampdoria fu una delle squadre più prestigiose della Serie A. Tra gli anni Ottanta e Novanta vinse, tra le altre cose, uno Scudetto, quattro Coppe Italia e una Coppa delle Coppe. Il punto più alto fu appunto lo Scudetto del 1991, quando l’attacco della Sampdoria era formato da una delle coppie più entusiasmanti e ricordate del calcio italiano: Gianluca Vialli e Roberto Mancini. L’anno successivo il canto del cigno con la finale di Coppa Campioni persa contro il Barcellona. 
Nel tempo sono passati da queste parti gente come i già citati Vialli e Mancini e poi Cerezo, Gullit, Francis, Souness, Veron, Seedorf, Branca, Mannini, Dossena, Lombardo, Evani, Montella, Chiesa, Vierchwood, Pagliuca, Zenga, Mihajlovic, Salsano. 
Ormai da diversi anni però la Sampdoria è in grave difficoltà economica. Anche dopo il cambio di proprietà nel 2023, avvenuto quando era sull’orlo del fallimento, le cose non sono migliorate in modo significativo. 
In questa stagione la Sampdoria ha sofferto di una grave mancanza di continuità. La squadra è andata male fin dall’inizio, e per provare a migliorare le cose la società ha cambiato tantissimi giocatori a stagione in corso. Soprattutto però ha cambiato quattro volte allenatore. L’ultimo, Alberico Evani, è arrivato ad aprile ed è alla sua prima esperienza da primo allenatore in un club professionistico. Nessuna di queste decisioni si è rivelata vincente, e la Sampdoria è riuscita a vincere solo 8 partite, pareggiandone 17 e perdendone 13. E la sentenza non poteva che essere: retrocessione diretta. 
Non è così frequente che una squadra vincitrice di un grande campionato europeo o di trofei internazionali, finisca in terza divisione. Guardando al nostro Paese e al campionato a girone unico, è successo soltanto a Fiorentina, Napoli e Parma, ma tutti e tre i club dovettero far fronte a un fallimento e alla conseguente ripartenza forzata dalle categorie inferiori. Allargando il cono alle squadre scudettate, anche Bologna, Cagliari e Verona hanno conosciuto l’onta della retrocessione in Serie C, tutte sul campo, proprio come avvenuto ora alla Samp. 
L’augurio è di rivederla presto nei piani alti del calcio italiano. Una società così gloriosa e prestigiosa non può restare nei meandri della Serie C (senza nulla togliere alla Serie C). L’aspettiamo in Serie A, in una posizione più consona al suo blasone.
PAKOS. Uno che non ricorda quando si è appassionato al calcio e non ha ancora capito perché lo ha fatto. 

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1 commento:

LadyMarianne ha detto...

Mi dispiace molto per la Sampdoria. Fa parte di quelle squadre che tutti tifano per simpatia. Purtroppo la gestione societaria ha lasciato molto a desiderare e le conseguenze sono davanti agli occhi di tutti. Le auguriamo una immediata risalita. Se lo merita.