LATO B – Appunti sulla Serie Cadetta
Ora è ufficiale: il Pisa torna in Serie A 34 anni dopo l’ultima volta. Con due giornate d’anticipo, è ufficiale la seconda squadra promossa direttamente dalla Serie B dopo il Sassuolo. Si tratta del Pisa, che torna in Serie A a 34 anni dall’ultima partecipazione, quella della stagione 1990.91.
Decisivi i risultati della 36esima giornata. Nonostante la sconfitta per 1-0 contro il Bari, è arrivata anche quella dello Spezia per 1-2 contro la Reggiana.
I nerazzurri tornano nella massima serie dopo 34 anni, mettendo fine a un digiuno lungo 12.397 giorni. Era il 26 maggio 1991 l’ultima volta che il Pisa scese in campo in Serie A. All’Arena Garibaldi arrivava la Roma. In panchina c’era Mircea Lucescu, e in campo un giovane argentino appena arrivato in Italia: Diego Pablo Simeone.
Il ritorno in Serie A del Pisa porta la firma di Filippo Inzaghi, ormai grande esperto di promozioni dalla Serie B. L’allenatore piacentino, alla prima stagione sulla panchina nerazzurra, è già alla terza promozione in Serie A da allenatore.
La prima era arrivata col Venezia, che aveva già portato in Serie B dalla Lega Pro. La seconda, invece, col Benevento. Quella col Pisa vale il tris personale e un’altra opportunità di tornare in massima serie.
Per Inzaghi questa sarà la quinta avventura nella massima serie dove in panchina ha debuttato esattamente dieci stagioni fa con il suo Milan. Per Superpippo il successo di quest'anno è un gioiello paragonabile a quello del Benevento dei record condotto in serie A cinque anni fa con ben sette turni di anticipo scavando un solco profondissimo con gli avversari di allora (il Crotone secondo fu infatti distanziato di ben 18 lunghezze).
La promozione arriva dopo anni difficili, che hanno visto il Pisa scivolare fino in Eccellenza negli anni ‘90, passando per il periodo di presidenza del cane Gunther nel 2002 e risalendo, con sacrificio, fino alla B. Da quando il club è passato sotto la proprietà del magnate Alexander Knaster nel 2021, la musica è cambiata, e il Pisa è tornato a lottare per le posizioni che contano.
“È stata una grande impresa”, dice mister Inzaghi ai suoi giocatori nello spogliatoio, “godiamoci questo momento”. Da Matteo Tramoni, il fantasista-goleador, e Idrissa Touré, con la sua fisicità devastante, fino Stefano Moreo, attaccante dal piede educato, Antonio Caracciolo, il carismatico capitano, e Samuele Angori, già selezionato dalla Nazionale Under 21, passando per la colonia danese, formata da Abildgaard-Hojholt-Lind-Meister, sullo stampo di quella di Romeo. Poi il portiere Semper, i difensori Bonfanti, Rus, Calabresi e Canestrelli, i centrocampisti Marin, Solbakken e Piccinini. Insomma, andrebbero nominati tutti.
Una squadra formidabile capace di fare un campionato davvero straordinario. Sempre nei primi tre posti, fino a quando il Sassuolo si è involato, lo Spezia ha perso colpi e i nerazzurri toscani si sono appropriati della seconda piazza e l’hanno tenuta stretta fino alla promozione arrivata lo scorso weekend nonostante la sconfitta in quel di Bari.
E ora? E ora la speranza è di ripetere la bella impresa del Pisa del presidente Anconetani, di mister Lucescu e di Simeone, Chamot, Kieft, Dunga, Piovanelli, Padovano, Dolcetti, Taccola. In Serie A da protagonisti. Impresa difficile? Lo scopriremo molto presto.
PAKOS. Uno che non ricorda quando si è appassionato al calcio e non ha ancora capito perché lo ha fatto.
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