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giovedì 29 dicembre 2022

ADDIO A ‘O REY: È MORTO PELÈ, LEGGENDA INFINITA DEL CALCIO

Un grandissimo lutto colpisce il calcio in questo finale del 2022. Dopo mesi di malattia e uno stato di salute che è peggiorato nelle ultime settimane, è morto oggi pomeriggio Edson Arantes Do Nascimento, per tutti “O Rey” Pelé. Il fuoriclasse brasiliano (il più forte calciatore di tutti i tempi insieme a Maradona) aveva 82 anni e a darne notizia è stata la figlia con un post su Instagram contenente una brevissima dedica: "Tutto ciò che siamo è grazie a te. Ti amiamo infinitamente Riposa in pace". 
Le gesta del calciatore brasiliano nato a Tres Coraçoes il 23 ottobre 1940 saranno ricordate per sempre e, decenni dopo il suo ritiro, resta sempre acceso il dibattito su chi sia stato il migliore in assoluto tra lui e Diego Armando Maradona. 
Più completo il brasiliano (ambidestro, potente fisicamente, capace di segnare gol di testa impossibili, come quello nella finale del 1970 all'Italia), più decisivo l'argentino (in grado di trascinare squadre non irresistibili verso le vette più alte e pronto a mettersi in gioco nel calcio europeo). 
La sua carriera parla chiaro: una vita intera al Santos (11 titoli nazionali e 5 internazionali) con una breve coda di due anni ai New York Cosmos nel campionato statunitense, ma soprattutto la storia scritta con la maglia del Brasile. Con la Seleçao Pelé ha siglato 77 reti in 92 partite, ma soprattutto ha vinto tre Mondiali, di cui due da protagonista. Nel primo in Svezia, nel 1958, il mondo si innamorò di lui a nemmeno diciott'anni: 5 gol tra la semifinale con la Francia e la finale contro i padroni di casa, più uno squillo ai danni del Galles nei quarti. Poi il bis quattro anni dopo in Cile, giocato soltanto nella fase iniziale e visto da fuori per gli altri match a causa di un infortunio. Infine il terzo - nessuno ne ha vinti più di lui - nel 1970 in Messico: un centro nella finale contro l'Italia (quando saltò altissimo, fino a sovrastare Burgnich e di testa infilò Albertosi) altre tre perle nel percorso della competizione. 
Pelé ha conquistato nel corso della sua carriera: 10 campionati dello stato di San Paolo, quattro Tornei Rio-San Paolo, 6 campionati brasiliani, cinque consecutive Taça Brasil, due edizioni della Copa Libertadores, altrettante della Coppa Intercontinentale, la prima edizione (su due disputate) della Supercoppa dei Campioni Intercontinentali e un Campionato NASL con i New York Cosmos negli Usa. 
Detiene il record di reti realizzate in carriera, 1281 in 1363 partite, mentre in gare ufficiali ha messo a segno 757 reti in 816 incontri con una media realizzativa pari a 0,93 gol a gara. Al di là dei numeri, il capolavoro contro la Svezia nel 1958 - stop di petto, sombrero al difensore e gol al volo - rimane un inno al talento più puro. Per molti è il più grande gol nella storia delle finali della Coppa del Mondo. 
Si cimentò anche con il cinema. La sua rovesciata in “Fuga per la vittoria” rimane impressa nella memoria collettiva (tra l’altro pare che la scena venne ripetuta una sola volta. Pelé disse al regista “Dimmi dove devo mettere la palla e lì la metto”). 
Potremmo scrivere mille parole su Pelé, sulla sua storia, su chi era, su cosa ha rappresentato, sui gol che ha segnato, sui trofei che ha vinto, ma non sarebbe sufficiente per raccontare sulla grandezza di un giocatore, anzi di un fuoriclasse, che ha fatto la storia del calcio. Il più grande fuoriclasse della storia del calcio. Insieme a Maradona. In un dualismo infinito che da stasera si è trasferito in cielo.
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2 commenti:

Theseus ha detto...

Se ne va il più grande fuoriclasse degli anni 60-70. Personalmente non amo fare paragoni tra epoche diverse. In quegli anni non aveva eguali.

Matrix ha detto...

Fuoriclasse assoluto. Altro che i Messi e i Cristiano Ronaldo di oggi...