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domenica 20 marzo 2022

UN RISULTATO CHE È UN PASSAGGIO DI CONSEGNE

Vorremmo crederci ancora. Sperarci. Ma mi sembra evidente che la corsa scudetto per l’Inter è finita ieri sera. In realtà era già finita una settimana fa dopo il pareggio col Torino, ma un cuore nerazzurro non si arrende facilmente e non smette mai di crederci. 
Parliamoci chiaro i numeri non ci condannano del tutto. Siamo a sei punti dalla vetta. Vincendo il recupero col Bologna andremmo a meno 3. Che a otto giornate dalla fine non è certo una distanza abissale. 
Ma bisogna purtroppo fare i conti con una triste realtà. Abbiamo vinto due partite soltanto nelle ultime nove giornate. Abbiamo fatto nove punti in altrettante giornate. A fine gennaio eravamo a +4 su Milan e Napoli e a + 11 sulla Juventus, oggi siamo a -6 dal Milan, a -3 dal Napoli e a +1 sulla Juventus.
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A fine gennaio eravamo saldamente primi, dopo la sosta, se perdiamo a Torino contro la Juventus (cosa alquanto probabile) potremmo ritrovarci quarti. La triste realtà è che siamo in caduta libera e in questo momento è più probabile che chiuderemo la stagione in quarta posizione che non confermandoci Campioni d’Italia. 
Piaccia o no, il pareggio di ieri sera è a tutti gli effetti un passaggio di consegne, una abdicazione a favore dei nuovi Campioni d’Italia che probabilmente saranno i cugini rossoneri (sebbene io faccia il tifo per gli uomini di Spalletti). 
Le analisi e i processi si fanno a fine stagione, ma mi pare evidente che questa rosa abbia delle pesanti lacune. A partire dal fatto di non avere valide alternative a Brozovic. Vecino, Gagliardini, Vidal, non sono certo giocatori che possono sostituire il croato. E a dirla tutta nemmeno Calhanoglu e Barella. Abbiamo tre-centrocampisti-tre, se uno dei tre, come capitato nelle ultime due partite, si infortuna, è squalificato o ha un raffreddore, non abbiamo una valida alternativa. 
Ma il problema non è solo il centrocampo. Lukaku, ahimé, manca tanto. Il belga faceva reparto da solo e riusciva a far fruttare anche Lautaro Martinez. Dzeko è un buon sostituto dal punto di vista realizzativo, ma non a livello di attaccante totale. E purtroppo anche qui le alternative non sono il massimo. Correa, complice anche qualche infortunio di troppo, non sta rendendo per come ci saremmo aspettati, Sanchez è molto discontinuo e Caicedo… stendiamo un velo pietoso che è meglio. Senza dimenticare i gol presi grazie ad Handanovic o alle dormite difensive. 
A questo aggiungiamo un allenatore che sta mostrando qualche difetto di troppo. Lo scrivevo anche settimana scorsa, è troppo statico sulle sue idee. Mai un cambio di modulo, mai un idea diversa, mai una sostituzione azzardata. Si limita a fare il suo compitino senza osare qualcosa in più. Questo poteva andare bene alla Lazio, non all’Inter. Per dire, ieri sera, vista l’assenza di Brozovic, piuttosto che proporre Vidal avrebbe potuto osare un tridente con Sanchez trequartista oppure Perisic più avanzato e Gosens esterno sinistro. E anche nei cambi, perché non osare un’Inter più offensiva visto che c’era da portare a casa il risultato? Alla fine abbiamo mestamente lasciato due punti per strada, così come è successo con Torino, Genoa, Sassuolo. E più che i punti, va rabbia il fatto di aver lasciato per strada uno scudetto che, vista la concorrenza, avremmo potuto portare a casa tranquillamente. Ma vabbè. È andata così. Purtroppo. FORZA INTER !!! (sempre e comunque)

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2 commenti:

Matrix ha detto...

Il passaggio di consegne si è consumato in altre giornate. Tipo quando non abbiamo approfittato dei pareggi del Milan contro Salernitana e Udinese. In particolare quando il Milan è stato fermato a Salerno e noi abbiamo perso in casa contro il Sassuolo.

Entius ha detto...

@Matrix. Assolutamente daccordo. I tre punti persi col Sassuolo, ma anche i due lasciati a Genova, sono molto più gravi dei due punti persi contro la Fiorentina.