La Serie A entra in una nuova era ed è una rivoluzione carica di speranza e incertezza. Da quando esiste il calcio a pagamento, Sky (e Tele+ prima) hanno avuto il monopolio della Serie A. Ora le cose sono cambiate: con 16 voti a favore e solo 4 contrari (Genoa, Crotone, Sampdoria e Sassuolo), le partite del massimo campionato saranno trasmesse da Dazn. L’ennesima telenovela dei diritti tv, consumata tra rinvii su rinvii, veti incrociati, minacce di azioni legali, si è dipanata ieri, a tre giorni dalla scadenza delle offerte, attraverso l’assegnazione dei pacchetti 1 e 3 a Dazn: 840 milioni a stagione per la trasmissione di 7 partite a giornata in esclusiva e 3 in co-esclusiva.
Sky sta valutando se fare ricorso contro l’assegnazione a Dazn. In ogni caso resta ancora da assegnare il pacchetto 2, quello della co-esclusiva di 3 gare. Per questo segmento l’emittente di Comcast aveva offerto 70 milioni a stagione, la somma con gli 840 di Dazn farebbe 910 milioni, nettamente inferiore ai 973 incassati in media nel 2018-21. L’obiettivo di via Rosellini è di incrementare il valore del pacchetto 2.
Per il momento Sky, cioè il principale investitore sul calcio italiano dell’ultimo ventennio, è rimasta a bocca asciutta: punta a consolarsi con le restanti 3 partite, ma non sarà scontato ottenerle, anche perché c’è la concorrenza di Mediaset. Tutto questo è l’effetto della pandemia e dei cambiamenti del mercato con l’avanzata dei new media a discapito dei tradizionali broadcaster, finora disposti a pagare profumatamente per contenuti (le dirette integrali) che ai giovani interessano sempre meno. C’è da dire, comunque, che le previsioni erano ancor più fosche e che Dazn ha convinto i club con un forte rialzo nelle trattative private, affiancata dal partner Tim che si è impegnato a dare un minimo garantito del 40% (340 milioni annui) e il supporto tecnologico.
Dopo la fase del doppio abbonamento (Sky+Dazn), i tifosi potranno assistere a tutte le partite di campionato pagando un solo canone, peraltro a un prezzo conveniente: si parla di 30 euro al mese per l’offerta complessiva della Serie A. Certo, se si volesse vedere anche tutta la Champions, allora bisognerebbe rivolgersi ancora a Sky, con un’inevitabile maggiorazione della spesa. Restano i dubbi di tenuta della rete, anche alla luce delle recenti parole del ministro per l’innovazione tecnologica Vittorio Colao: “A oggi circa 16 milioni di famiglie (il 60% del totale) non usufruiscono di servizi Internet su rete fissa o non hanno una connessione fissa a banda ultra larga.”. Dazn ribatte che “il 99% delle famiglie italiane può dotarsi di una connessione a banda larga con diverse tecnologie” e ribadisce l’impegno “volto a sostenere e accelerare il processo di digitalizzazione del Paese”.
Filerà tutto liscio? Lo scopriremo presto.
Con l'assegnazione dei diritti della #SerieATIM a #Dazn sono curioso di vedere cosa si inventerà #Sky per trattenere gli abbonati.
— CALCIOMANIA 90 (@EntiusDRC) March 26, 2021
Bei tempi quando #Sky e #MediasetPremium avevano entrambi i diritti di #SerieA, #SerieB, #ChampionsLeague ed #EuropaLeague e bastava avere un solo abbonamento per vedere TUTTO!!!
— CALCIOMANIA 90 (@EntiusDRC) March 26, 2021
9 commenti:
E' sicuramente un cambio epocale. In meglio? In peggio? Lo scopriremo fra qualche mese. Personalmente questa svolta incuriosisce.
Va bene la svolta, ok la rivoluzione, ma alla fine quelli che pagheranno saranno i tifosi. Saremo costretti a fare doppio abbonamento, sperando che Sky e Dazn offrano pacchetti a cifre ragionevoli.
In realtà saremmo costretti a fare tre abbonamenti perché alcune partite di Champions League saranno su Amazon.
@Pakos. Sui pacchetti a cifre ragionevoli non farti illusioni...
Pacchetti a cifre ragionevoli? Per Dazn si parla di 30-35 euro, altro che prezzi ragionevoli.
Dovremmo fare disdette a raffica, poi vediamo se si danno una regolata.
Ma magari facessimo tutti disdetta...
Più Diletta Leotta e meno Fabio Caressa. Cosa chiedere di più?
@Brother. Più della Diletta Leotta preferisco Giulia Mizzoni.
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