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mercoledì 3 giugno 2020

IL “CONTAGIATO” GASPERINI E L'INDIFFERENZA GIORNALISTICA

Il giorno prima della partita di Valencia stavo male, il pomeriggio della partita peggio. In panchina non avevo una bella faccia. Era il 10 marzo. Le due notti successive a Zingonia ho dormito poco. Non avevo la febbre, ma mi sentivo a pezzi come se l’avessi avuta a 40. Ogni due minuti passava un’ambulanza. Lì vicino c’è un ospedale. Sembrava di essere in guerra. Di notte pensavo: se vado lì dentro, cosa mi succede? Non posso andarmene ora, ho tante cosa da fare. Lo dicevo scherzando, per esorcizzare. Ma lo pensavo davvero.
Sono rimasto tre settimane a Zingonia. Poi a Torino ho sempre rispettato il distanziamento da moglie e figli. Senza febbre non ho mai fatto il tampone. Dieci giorni fa i test sierologici hanno confermato che ho avuto il Covid-19. Ho gli anticorpi, che non vuol dire che ora sono immune”. (Giampiero Gasperini)


Hanno destato stupore e perplessità le parole del tecnico dell’Atalanta Giampiero Gasperini che in un’intervista alla Gazzetta dello Sport di qualche giorno fa ha ammesso di essere andato in panchina per Valencia-Atalanta nonostante avvertisse chiaramente i sintomi da Covid-19. Dichiarazioni che ovviamente hanno suscitato l’indignazione del Valencia che attraverso un comunicato ufficiale sul proprio sito ha stigmatizzato l'atteggiamento e la condotta del tecnico (ricordiamo che il club spagnolo ha registrato casi di positività tra 10 giocatori e 15 dipendenti).
Viste le dichiarazioni dell'allenatore dell'Atalanta, Gian Piero Gasperini, apparse oggi sulla stampa italiana, il Valencia CF desidera esprimere pubblicamente la sua sorpresa per il fatto che l'allenatore della squadra rivale negli ottavi di Champions riconosca che, sia prima sia nello stesso giorno della partita giocata il 10 marzo a Mestalla, aveva sintomi presumibilmente compatibili con il coronavirus ma non ha preso misure preventive. Mettendo a rischio numerose persone durante il loro viaggio e soggiorno a Valencia. Va ricordato che la partita è stata disputata a porte chiuse, con particolari misure di sicurezza indicate dalle autorità sanitarie spagnole per prevenire il rischio di contagio da Covid-19, proprio in presenza di persone provenienti da un'area già a rischio all'epoca dei fatti.
Lo stesso club oggi ha chiesto l’intervento dell’Uefa affinché apra un’inchiesta sull’atteggiamento dell’allenatore bergamasco.
Quindi dopo Mattia Rugani che è andato in panchina in Juventus-Inter nonostante risultasse contagiato (qualcuno ha poi “opportunamente” provveduto a ridimensionare il caso), ecco un altro caso di “menefreghismo ai tempi del Covid”. Probabilmente avevano sottovalutato la situazione, o forse il risultato sportivo viene prima di tutto, anche della salute delle persone. E la qualificazione ai quarti di Champions League aveva in quel momento la priorità su tutto e tutti (come del resto Juventus-Inter nel caso di Rugani).
Quello che obiettivamente lascia perplesso, è soprattutto l’atteggiamento dei giornalisti. Devo essermi sicuramente perso qualcosa perché non mi pare di aver letto titoloni, né di aver visto servizi televisivi sulla questione. Un po’ come fanno i gatti con i propri escrementi, è stato tutto coperto con la sabbia e nascosto per benino. Non credo che l’atteggiamento sarebbe stato lo stesso se al posto di Gasperini ci fosse stato un altro allenatore (un Conte, un Gattuso, un Pioli). Purtroppo il livello dei giornalisti in Italia è questo. Sempre pronti ad attaccare Tizio, difendere Caio o insabbiare ciò che riguarda Sempronio, a seconda della persona coinvolta. Qualcuno che “non era un pirla” in tempi non sospetti parlo di “prostituzione intellettuale”. Avete mai avuto dubbi che potesse aver torto? Ecco, appunto.

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5 commenti:

Collettivo Contro i Ladri di Scudetti ha detto...

Stiamo parlando di un "protetto" bianconero. Fosse stato un altro allenatore il massacro mediatico sarebbe stato immediato.

Collettivo Contro i Ladri di Scudetti ha detto...

Ovviamente il tutto a buon rendere. Considerando che l'11 luglio c'è Juventus-Atalanta...

Nerazzurro ha detto...

Quando Lukaku parlò dei suoi compagni di squadra rientrati dopo le festività natalizie con la febbre successe il finimondo (tra l'altro, dati alla mano si capì che s'era sbagliato), in questo caso invece silenzio assoluto.
Spero davvero che l'Uefa faccia chiarezza.

Winnie ha detto...

@Nerazzurro. Tanto sappiamo già come finirebbe un'eventuale inchiesta della Uefa: con un nulla di fatto. Come sempre.

Brother ha detto...

È questo il problema, si finisce sempre a tarallucci e vino. Se arrivassero le sanzioni, magari pesanti, a qualcuno passerebbe la voglia di scherzare su cose serie ed importanti come la salute delle persone.