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sabato 3 agosto 2019

SIMPLY THE BEST - I Campioni Del Passato. GAETANO SCIREA

 Viaggio tra alcuni campioni del passato che hanno fatto la storia del calcio 
 GAETANO SCIREA 
 Luogo e Data di Nascita: Cernusco sul Naviglio, 25 maggio 1953 
 Nazionalità: Italiana 
 Ruolo: Difensore centrale 
 Altezza: 178 cm – Peso: 45 kg 

Insieme a Franz Beckenbauer è considerato da molti il miglior interprete del ruolo di libero. Antesignano del difensore moderno, era dotato di notevole visione di gioco e grande capacità di dettare i tempi del reparto arretrato, cui si sommava l’abilità di trovare spesso la via della rete (32 gol tra campionato e nazionale, cifra ragguardevole per un difensore). Oltre a queste doti tecniche possedeva un fair play fuori del comune, considerando che in tutta la sua carriera professionistica non ebbe mai neppure un’espulsione.
Divenuto uno degli uomini-simbolo della Juventus allenata da Giovanni Trapattoni a cavallo degli anni 1970 e 1980, nonché suo capitano dal 1984 al 1988, Scirea formò – assieme al portiere Dino Zoff, allo stopper Claudio Gentile e al terzino Antonio Cabrini, tutti e tre compagni di club e nazionale, una delle migliori linee difensive nella storia della disciplina.

I primi calci al pallone li tira nel gruppo sportivo "Serenissima" di Cinisello Balsamo. Nel 1967 approda alle giovanili dell'Atalanta dove inizialmente gioca da centrocampista centrale.
Gaetano Scirea esordì in Serie A il 24 settembre 1972 con il club orobico in Cagliari-Atalanta 0-0, partita in cui sostituì nella posizione di libero l'infortunato Savoia.
Dopo aver disputato complessivamente 20 partite nella massima serie e 2 partite in Coppa Italia, restò a Bergamo anche la stagione successiva, che gli orobici disputarono in Serie B dopo la retrocessione dell'anno precedente.
Grazie al canale privilegiato allora esistente tra Atalanta e Juventus, la società torinese, lo acquistò nell'estate del 1974 per 700 milioni di lire più i cartellini di Giorgio Mastropasqua, Gian Pietro Marchetti e la comproprietà di Giuliano Musiello. Il ventunenne si ambientò subito e giocò 28 delle 30 partite della stagione 1974-75, divenendo stabilmente titolare e vincendo il suo primo campionato, il sedicesimo per i bianconeri.
Si ritirò dal calcio giocato all'età di 35 anni, alla fine della stagione 1987-88, dopo 377 partite di campionato e 552 totali con la maglia bianconera. Con la società piemontese vinse in totale 7 campionati nazionali, 2 Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa UEFA e una Coppa Intercontinentale, divenendo il primo calciatore in assoluto, assieme al suo compagno di squadra Antonio Cabrini, ad aver vinto tutte le competizioni calcistiche ufficiali per club e contribuendo, allo stesso tempo, a rendere la Juventus la prima squadra a poter esibire in bacheca tutti i tornei organizzati dall'UEFA.
Scirea esordì in nazionale il 30 dicembre 1975, all'età di 22 anni, nella partita amichevole Italia-Grecia (3-2). Mise a segno il suo primo gol in azzurro il 19 aprile 1980, in una partita amichevole pareggiata per 2-2 contro la Polonia. Sotto la guida tecnica del solo Bearzot, prese parte al campionato del mondo 1978 in Argentina, dove l'Italia si classificò quarta; al campionato d'Europa 1980 organizzato in Italia, dove gli Azzurri arrivarono ancora quarti; al campionato del mondo 1982 in Spagna, vinto in finale contro la Germania Ovest per 3-1; e infine, da capitano della squadra, al campionato del mondo 1986 in Messico, che a 33 anni segnò anche la fine della sua carriera azzurra, coincidente con l'eliminazione agli ottavi di finale contro la Francia (2-0) il 17 giugno 1986.
In nazionale Scirea totalizzò complessivamente 78 presenze (10 delle quali da capitano) e 2 gol.
Dopo il ritiro, Scirea aveva deciso di intraprendere la carriera di allenatore. Appena conseguito il patentino a Coverciano, nell'estate del 1988 Giampiero Boniperti gli offrì il ruolo di tecnico in seconda della sua Juventus, come collaboratore di Dino Zoff.
Il 3 settembre 1989, da allenatore in seconda della Juventus, Scirea venne incaricato di visionare un incontro del prossimo rivale dei piemontesi in Coppa UEFA, il Górnik Zabrze, recandosi in Polonia. Durante il viaggio di ritorno verso Varsavia, la vettura su cui era a bordo fu tamponata da un furgone nei pressi di Babsk, prendendo fuoco anche a causa di quattro taniche di benzina che erano state stipate nel bagagliaio in caso di necessità. Scirea, insieme alle altre tre persone che erano a bordo, morì nell’incendio.

 PALMARES 
1 Coppa del Mondo (1982)
7 Scudetti tutti con la Juventus (1975, 1977, 1978, 1981,1982, 1984, 1986)
1 Coppa Uefa con la Juventus (1977)
1 Coppa delle Coppe (1984)
1 Supercoppa Europea 1984
1 Coppa Campioni (1985)
1 Coppa Intercontinentale (1985)
2 Coppe Italia (1979, 1983)

 LA CARRIERA DI GAETANO SCIREA 
STAGIONE
SQUADRA
SERIE
PRESENZE
GOAL
1972-1973
ATALANTA
A
20
-
1973-1974
ATALANTA
B
38
1
1974-1975
JUVENTUS
A
28
-
1975-1976
JUVENTUS
A
30
-
1976-1977
JUVENTUS
A
30
1
1977-1978
JUVENTUS
A
29
-
1978-1979
JUVENTUS
A
30
2
1979-1980
JUVENTUS
A
29
4
1980-1981
JUVENTUS
A
29
4
1981-1982
JUVENTUS
A
30
5
1982-1983
JUVENTUS
A
30
3
1983-1984
JUVENTUS
A
30
2
1984-1985
JUVENTUS
A
30
2
1985-1986
JUVENTUS
A
25
-
1986-1987
JUVENTUS
A
21
-
1987-1988
JUVENTUS
A
6
1


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2 commenti:

Mattia ha detto...

Qualche giorno fa su Sky Sport ho visto la sua storia raccontata da Federico Buffa. Bella ed emozionante. Mi sono commosso.

Gaetano73 ha detto...

Conplimenti ad Entius che ha voluto scrivere di un uomo, prima ancora che di un calciatore, che credo come pochi altri nella storia del nostro calcio, merita stima da parte di tutti, aldilà della propria fede e dei colori di appartenenza.
Piango ancora oggi pensando a quello che è stato ed al tremendo epilogo della sua vita.
Ognuno di noi porta nel cuore un giocatore che rappresenta la squadra del cuore, il primo a cui pensi quando la nomini.
È stato un grande modello e sempre lo resterà. Ovunque sia adesso lo abbraccio con tutto l'amore che un tifoso può avere nei confronti del proprio idolo, perché questo è stato x me, un idolo. Ciao Gaetano