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giovedì 30 maggio 2019

GRAZIE DI TUTTO, MISTER SPALLETTI


Mancava solo l’ufficialità, ma ormai lo sapevano anche i muri (lo sapeva anche mia moglie che di calcio ne capisce poco). Da oggi Spalletti non è più l’allenatore dell’Inter. Poche righe (cazzo, ci ha riportato in Champions League per due anni consecutivi, potevano pure sprecarsi a scrivere qualche riga in più) per dire “grazie di tutto e arrivederci”.
Scelta giusta? Scelta sbagliata? Spalletti nel corso della stagione ha fatto i suoi bei errorini, ma allo stesso tempo ha anche portato a casa dei buoni risultati. La qualificazione in Champions League è arrivata last minute, al 97esimo dell’ultima partita di campionato. Ok, non era questo che gli era stato chiesto (lo step successivo prevedeva che quest’anno si entrasse in Champions senza patemi dell’ultimo minuto), ma considerando i mille problemi a cui Spalletti ha dovuto far fronte, in quanti sarebbero riusciti a conquistare l’obiettivo minimo?
Ha dovuto fare a meno di una ventina di gol di Icardi (senza considerare che da febbraio a marzo l’ex capitano si è dato malato e una volta tornato ha contribuito pochissimo alla causa nerazzurra), Naingollan e Perisic non hanno mai fatto la differenza (tranne in rarissime occasioni), aveva un centrocampo che era quello che era (Borja Valero, Joao Mario, Vecino, Gagliardini), negli ultimi mesi ha vissuto con l’ombra Conte appollaiato sulle sue spalle come un avvoltoio, negli ultimi tempi si è portato addosso anche il peso del fratello malato. Siamo proprio sicuri che qualsiasi pirla sarebbe riuscito a portarci nuovamente in Champions League? Io non ne sono così sicuro e pazienza se non avremo mai la certezza.
Inoltre bisogna riconoscere che è sempre stato il primo tifoso di questa squadra, l’ha difesa a spada tratta in ogni occasione, mettendoci sempre e comunque la faccia, anche quando la società si è data latitante.
Attenzione, non sto dicendo che sia stato sbagliato esonerarlo. Lo scrivevo anche qualche giorno fa, l’esonero può starci. Perché c’è la necessità di fare un passo avanti, perché i suoi errori li ha commessi, perché Marotta preferisce avere Conte, che è un “suo” allenatore. Ma lascia in eredità al suo successore un pesante fardello che non sarà facile da gestire.
Intanto ci ha riportato per due anni consecutivi in Champions League (non succedeva dai tempi di Mourinho), ha riportato l’Inter un po’ più vicino a Napoli e Juventus (siamo passati da -24 e -29 a -10 e -19), ci ha fatto riscoprire l’ebbrezza della Champions League. Ha preso un’Inter che non aveva né arte né parte, lascia un’Inter in netta crescita.
Di tutto questo saremo grati a mister Luciano Spalletti. Se ne va da vincente, e pazienza se non è riuscito ad aggiungere un trofeo alla nostra bacheca. Peccato, in fondo se lo sarebbe meritato. Ma la nostra gratitudine (e chi non ha gratitudine verso Spalletti si merita i Gasperini e i Mazzarri) vale quanto un trofeo. Grazie di tutto, mister Spalletti. E in bocca al lupo per il suo futuro.





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6 commenti:

Winnie ha detto...

La riconoscenza è merce rara. In molti stanno facendo festa per il suo esonero. Il tifoso nerazzurro è insoddisfatto per natura. Oggi vuole a tutti i costi Conte, domani lo rinnegherà dandogli dello juventino dopato.
Bisogna invece ammettere e riconoscere i meriti e i demeriti di un allenatore. Spalletti ha avuto molti demeriti, ma ha avuto anche molti meriti. Non dimentichiamolo.

Matrix ha detto...

E aggiungerei che molti demeriti non sono certo colpa sua. La vicenda Icardi non l'ha certo innescata lui (anche se poi l'ha appoggiata in pieno), non è certo colpa sua se Naingollan e Perisic hanno disputato una pessima stagione o se i giocatori passeggiavano in campo

Nerazzurro ha detto...

@Matrix. Se Naingollan ha disputato una pessima stagione non è colpa sua, ma chi l'ha voluto fortemente? Chi ha deciso di puntare su di lui? Anche questi sono errori gravi che pesano sul giudizio finale.

Brother ha detto...

Il minimo richiesto lo ha fatto, anche in situazioni proibitive. Ma certi risultati (vedi l'eliminazione in Champions e quella in Europa League) sono farina del suo sacco. In alcune situazioni ha dato di essere andato in bambola e di non avere la situazione in pugno.

Matrix ha detto...

@Nerazzurro. Lo so, infatti stiamo dicendo che i suoi errorini li ha fatti eccome.

Nerazzurro ha detto...

Ma non puoi dirmi che non è colpa sua se Naingollan passeggiava in campo perché il belga l'ha voluto lui. Con annesso sacrificio di Zaniolo.