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mercoledì 28 marzo 2018

VIAREGGIO CUP, BELKHEIR-VERGANI FIRMANO IL TRIONFO NERAZZURRO

Torneo di Viareggio – Finale
INTER-FIORENTINA 2-1 d.t.s.
46’ Sottil 79’ Belkheir – 96’ Vergani

Inter 3-5-2: Pissardo; Zappa, Nolan, Rizzo (26' st Corrado); Valietti (26' st Vergani), Brignoli (1' sts Gavioli), Pompetti, Schirò (7' st Belkheir), Sala; Merola (7' st Rover), Adorante (7' st D'Amico). 
A disp.: Pozzer, Bagheria, Van Den Eynden, Danso, Visconti, Marzupio, Roric. 
Allenatore: Stefano Vecchi
Fiorentina: Ghidotti, Pinto, Ranieri, Mosti (18' st Ferrarini), Valencic, Sottil (43' st Longo), Lakti (1' pts Gorgos), Gori, Maganjic (33' st Hristov), Ceccacci (1' pts Visentin), Diakhate. 
A disp.: Brancolini, Purro, Meli, Toure Diawara, Corigliano, Faye, Kasse, Marozzi, Simonti. 
Allenatore: Emiliano Bigica
Arbitro: Damato

L'Inter vince il Torneo di Viareggio. La formazione di Stefano Vecchi batte in finale la Fiorentina 2-1 dopo i tempi supplementari aggiudicandosi la 70a edizione del torneo giovanile. Viola in vantaggio con Sottil a inizio secondo tempo e ripresi al 79' da Belkheir. Al 6' del primo tempo supplementare è Vergani, anche lui subentrato dalla panchina, a siglare il definitivo sorpasso. Per l'Inter è l'ottavo trionfo in questa competizione.
E' la Fiorentina a iniziare meglio il primo tempo: i viola fanno possesso e costringono l'Inter a rimanere rintanata nella propria metà campo. La manovra dei toscani porta però pochi pericoli concreti alla porta di Pissardo. E col passare dei minuti sono i nerazzurri di Stefano Vecchi a trovare le occasioni da gol più interessanti con due punizioni di Pompetti deviate in corner da Ghidotti, con un colpo di testa di Merola e uno di Schirò.

L'inizio della ripresa non offre momenti di pausa: al vantaggio viola del primo minuto firmato Sottil risponde Merola con una doppia occasione di testa. Il lungo assedio interista porta i suoi risultati al minuto 79 grazie al no-look di Brignoli nel cuore dell'area per Belkheir che non sbaglia e azzera il discorso riportando la finale in parità. Servono dunque i supplementari e l'Inter dimostra di avere una marcia diversa: Vergani mette la firma decisiva che significa rimonta e vittoria finale.

L'Inter è uscita alla distanza facendo valere la sua maggior esperienza e una condizione fisica ottimale. Stefano Vecchi, al suo secondo trionfo al Viareggio, vince con i cambi, azzeccatissimi per dare verve alla manovra d'attacco e per trovare i due gol capaci di portare a termine la rimonta. Di ferro la difesa interista che in tutto il torneo ha subito due sole reti. Per i nerazzurri, privi di Pinamonti impegnato in azzurro, questa era la decima finale e il bilancio dice che le sconfitte sono in tutto solo due. Per i viola, invece, arrivati per la diciassettesima volta all'atto finale, si tratta del nono ko.
Quest'Inter Primavera è forte. Così forte che è in grado di vincere la settantesima edizione della Viareggio Cup senza la maggior parte delle stelle (mancavano, per esempio, Colidio, Odgaard, Zaniolo). Così forte che è in grado di rimontare la Fiorentina - squadra contro cui la scorsa stagione aveva vinto nell'atto finale per lo scudetto - con due assi calati dalla panchina.
L'ultimo trionfo nerazzurro al Viareggio era datato 2015, edizione vinta a danno del Verona. I viola non riescono a dedicare il successo a Davide Astori, celebrato e ricordato a inizio gara quando i 22 titolari sono scesi in campo tutti con la 13 del capitano. La Fiorentina non si aggiudica la Viareggio Cup dal 1992. E viene raggiunta prorpio dall'Inter al secondo posto nella speciale classifica dei club più vincenti delal manifestazione: classifica dominata da Milan e Juve capaci di trionfare nove volte. Poi, appunto, Inter e Fiorentina con 8 trionfi.

3 commenti:

Winnie ha detto...

Abbiamo un settore giovanile da fare invidia a mezza Europa. Il giorno in cui riusciremo a gestire il passaggio dalla Primavera alla Prima squadra, la cantera del Barcellona ci farà una pippa.

Brother ha detto...

Winnie, è questo il problema. Nel frattempo stiamo bruciando giovani su giovani etichettandoli semplicemente come giocatori "non da Inter". Un Benassi o un Duncan non mi sembrano più scarsi di un Brozovic o di un Joao Mario.

Gaetano73 ha detto...

Facile parlare stando seduti dietro una tastiera.
In Italia esiste solo una società che punta sui giovani è questa è l'Atalanta...tutte le altre nn puntano sui vivai perché mentre a Bergamo nn si hanno pretese ed anche se un giovane sbaglia nessuno lo crocifigge, nell'Inter come in altre squadre, al primo errore ti ritrovi in panchina o sommerso dai fischi.
È piu facile andare dell'Atalanta e comprare giovani sfornati belli e pronti a suon di milioni come accaduto x Caldara, Spinazzola, Conti, Gagliardini ecc.ecc.