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mercoledì 15 novembre 2017

VENTURA&TAVECCHIO: DIGNITA’, QUESTA SCONOSCIUTA

Se avessero avuto un briciolo di dignità si sarebbero dovuti dimettere immediatamente, già lunedì sera o al massimo martedì mattina. E invece alla fine Giampiero Ventura è stato esonerato (quindi continuerà a percepire il suo bel stipendio), mentre Carlo Tavecchio non ci pensa minimamente a dimettersi (e figuriamoci se molla la poltrona). Dunque se nutrivate speranze che qualcosa potesse cambiare mettetevi l’anima in pace.
La notizia arriva al termine della riunione della Figc che si tenuta a Roma e che è durata 2 ore. Nessun terremoto politico, quindi. Paga quindi solo il commissario tecnico a cui la Federazione pagherà tutto quello che gli deve da contratto (circa 800.000 netti). L'annuncio ufficiale è arrivato alle 18.20. Nel prossimo Consiglio, che probabilmente si terrà il 28 novembre, il Presidente proporrà il nome del prossimo selezionatore della Nazionale.
Questo il comunicato diffuso dalla Federcalcio. "Nel corso della riunione convocata dal presidente della Figc Carlo Tavecchio alla quale hanno preso parte i presidenti delle componenti federali Gravina, Nicchi, Sibilia, Tommasi e Ulivieri è stato avviato un confronto a seguito della mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali di Russia 2018. Come primo punto all'ordine del giorno, Tavecchio ha comunicato la scelta sulla guida tecnica azzurra e, a far data da oggi Gian Piero Ventura non è più il commissario tecnico della Nazionale. Il presidente federale ha informato altresì i rappresentanti delle componenti, che ne hanno preso atto, della sua indisponibilità a rimettere il mandato per assumersi la responsabilità di sottoporre al Consiglio federale di prossima convocazione una serie di proposte sulle quali i consiglieri saranno chiamati ad esprimersi".
Per il dopo Ventura l’ipotesi più accreditata è Carlo Ancelotti, anche se è al momento un’ipotesi abbastanza fantasiosa, soprattutto per una questione di ingaggio (non credo che la Federcalcio possa permettersi un ingaggio di 4-5 milioni di euro l’anno). Le alternative sono rappresentate da Allegri e Mancini, ma anche qui c’è da far fronte ad un ingaggio piuttosto elevato. Da non sottovalutare l’ipotesi interna rappresentata da Gigi Di Biagio, attuale commissario tecnico dell'Italia Under 21 e dall’ex ct dell’Under 20 Alberigo Evani.
Ma il problema, ahimè, non è il commissario tecnico (difficilmente chi arriverà riuscirà a far peggio di Ventura), ma il tanto invocato cambiamento totale che non avverrà. Già Tavecchio ha detto che non si dimetterà (figuriamoci…) e di conseguenza tutto resterà uguale. Sotto tutti i punti di vista. Mettiamoci l’anima in pace e prepariamoci ad altri anni bui. Il calcio italiano è destinato ad affondare sempre di più.

4 commenti:

Michele ha detto...

Quello che sta succedendo è a dir poco scandaloso. Un Presidente Federale che non ha le palle per togliersi dalle scatole e nessuno che fa nulla. Si parla tanto di voler cambiare il calcio italiano, ma siamo sicuri che tutta sta gentaglia vuole davvero cambiare il calcio?

Ciro ha detto...

Ecco il punto: chi vuole cambiarlo sto calcio? Forse i tifosi, di sicuro non dirigenti e società.

Anonimo Romanista ha detto...

Cambiare Ventura e Tavecchio è il minimo. Andrebbero riformati i campionati, dato più spazio ai giovani, in qualche modo responsabilizzare i giocatori verso la maglia azzurra visto che in fondo a molti non frega niente della Nazionale.

Entius ha detto...

Infatti Ventura e Tavecchio sono solo la punta dell'iceberg.
In realtà ripartire da zero vorrebbe dire anche fare scelte estreme, tipo:
- non convocare più i giocatori che hanno giocato contro la Svezia (sono colpevoli quanto Ventura, non dimentichiamolo);
- abolire gli oriundi (come può sentire l'attaccamento alla maglia azzurra un giocatore che magari fino a 20 anni era considerato argentino o brasiliano?);
- niente più Nazionale per i giocatori che dimostrano di non avere amore verso la maglia azzurra (tipo l'Insigne o il Barzagli di turno che fingono di essere malati per saltare gli impegni e preservarsi in vista delle partite della squadra di club).