ARTICOLI RECENTI

giovedì 13 aprile 2017

MILAN, FINALMENTE IL TANTO AGOGNATO CLOSING: ORA E' CINESE

Il Milan è ufficialmente un club cinese. L'a.d. di Fininvest Danilo Pellegrino ha firmato il passaggio di proprietà delle azioni in mano a Silvio Berlusconi, il 99,93% del capitale sociale.
Già un'ora e mezza prima, però, si poteva dire: il Milan ha chiuso ufficialmente l'era Berlusconi, come testimoniano comunicato ufficiale, foto e brindisi. Intorno a quell'ora è arrivato il versamento dei 190 milioni decisivi, rimasti in mattinata su un conto in Lussemburgo: il Milan è costato 520 milioni, più 80 per la gestione del 2016-17. Sono stati necessari otto mesi, tanti rinvii e un prestito dal fondo Elliott di 303 milioni - solo 180 destinati al closing - per chiudere la trattativa più romanzesca degli ultimi anni di calcio italiano.

L’accelerata definitiva era arrivata mercoledì quando è sbarcato a Milano Li, colui che è diventato il nuovo azionista di maggioranza del Milan. Nella mattinata di giovedì presso lo studio legale Gianni Origoni&partners sono state apposte le firme necessarie per il passaggio di consegne.

E dopo le quali il nuovo proprietario del Milan ha rilasciato le sue prime dichiarazioni a 'sport.163.com': "Ringrazio Berlusconi e Fininvest per la fiducia e i tifosi per la pazienza, da oggi costruiamo il futuro. Passo dopo passo torneremo sul tetto del mondo".
Giunge così al termine una delle più grandi epopee della storia del calcio, un’avventura impreziosita da 29 trofei che hanno portato per anni il club rossonero a rappresentare il top a livello mondiale e ne inizia una nuova sotto la guida del gruppo Rossoneri Sport Investment Lux di Li Yonghong.
Venerdì 14 aprile l’assemblea dei soci nominerà il nuovo cda che sarà composto da otto membri: Yonghong Li, che sarà anche presidente del club dopo il rifiuto di Silvio Berlusconi a ricoprire la carica di presidente onorario, Li Han, Lu Bo, direttore generale del fondo Haixia, l’imprenditore Xu Renshuo, e poi i quattro italiani, Marco Fassone, l’ex ad di Eni Paolo Scaroni, l’avvocato Roberto Cappelli e il manager Marco Patuano.
Inizia, dunque, una nuova era. Mr Li ha intenzione di partire subito forte, garantendo 100 milioni per il mercato estivo del Milan. Prima (il 21 aprile) Fassone dovrà presentare all’Uefa il «voluntary agreement», una sorta di autodenuncia in cui la società ammette di non aver rispettato i parametri del fairplay finanziario e studia un piano per azzerare il debito in un certo tempo. Così si evita la multa per il passato, ma si contrae l’obbligo di non sgarrare nei passaggi futuri. Ecco perché andare in Champions il prossimo anno (basta anche il quarto posto) sarà decisivo. Entro 18 mesi, poi, Li dovrà restituire il prestito a Elliott (gli interessi sui 180 milioni prestati alla Rossoneri Lux sono dell’11,5%, sugli altri 50 più 73 che servono al Milan per pagare la sua gestione e per finanziare debiti a breve scadenza sono del 7,7%), magari cercando altri finanziamenti più a lungo termine. Oppure, cercando di coinvolgere altri investitori, come da piano originario, puntando anche sull’ammorbidirsi del governo cinese.

Inserisci il tuo indirizzo mail 
per rimanere sempre aggiornato sui nuovi contenuti:


Servizio offerto da FeedBurner

1 commento:

Nicola ha detto...

Brutta fine ha fatto Berlusconi. Per anni ha combattuto contro i comunisti e alla fine ha venduto il Milan ai cinesi.