Tornare a parlare di Inter dopo oltre un mese non è semplice. Non è semplice per il momento strano di questa Inter (convince ma non più di tanto, illude ma poi delude) o forse non è semplice perché ho perso il ritmo.
Se sei abituato a scrivere le parole escono facili, ancor prima di scrivere sai già cosa dire, qualche volta le dita vanno veloci sulla tastiera quasi al ritmo dei pensieri. E invece vi confesso che stasera ho un po’ di difficoltà, devo riacquistare l’abitudine, ma tranquilli, tempo di un paio di articoli e riacquisterò la dimestichezza persa.
Che dire di questa Inter? Eh, ci sarebbe tanto da dire. Intanto bisogna ammettere che Frank De Boer sta cercando di dargli un’identità. In alcuni momenti sembra che ci stia riuscendo, in altri un po’ meno. Ma se non altro non stiamo vedendo gli scempi mazzariani, né la confusione di Mancini (dodici mesi fa cambiava formazione ogni partita col risultato che alla fine la squadra non aveva una sua fisionomia). Molti stanno già riempiendo di critiche l’olandese. Io dico di lasciarlo lavorare. Diamogli tempo prima di giudicarlo. Magari alla fine si rivelerà peggio di chi l’ha preceduto, ma non possiamo processare un allenatore dopo poche partite. Bisogna darli fiducia e tempo. Almeno per il momento.
Tanto più che qualcosina la stiamo vedendo. Là davanti l’Inter crea molto. Icardi è sempre un goleador implacabile, Candreva e Perisic sono le spalle ideali di Maurito, Banega e Joao Mario si stanno rivelando degli acquisti azzeccati. Insomma una discreta ossatura c’é. Le note dolenti purtroppo sono nelle retrovie dove il solo Miranda si salva dallo scempio totale. Murillo è in preoccupante involuzione (che fine ha fatto il roccioso difensore che fece faville nella prima parte della scorsa stagione?) e sulle fasce siamo al disastro totale. Santon e D’Ambrosio stanno facendo più disastri che altro, Nagatomo è fuori dal progetto e Ansaldi lo stiamo scoprendo ora. Insomma stiamo messi male (inguaiati assai, direbbe qualcuno).
In questo inizio di stagione siamo andati in svantaggio otto volte su nove. Qualche volta abbiamo raddrizzato il risultato, altre siamo crollati, ma rimane il fatto che non si può andare sistematicamente in svantaggio ad ogni gara. Tutte le sfide diventano in salita e, come abbiamo visto, non sempre si riesce a rimontare. Probabilmente De Boer dovrebbe ripartire da questo punto. Innanzitutto colmare questa lacuna e poi piano piano tappare le altre falle che ci sono.
Anche perché se la difesa regge, là davanti qualcosa la combinano sempre. Prendete la partita di ieri sera. Avremmo potuto segnare 3-4 gol. Ma là dietro si balla paurosamente e allora avremmo potuto prenderne 3-4. Non per ripetere come un pappagallo cose che hanno già detto in tanti, ma ieri sera poteva finire 2-5 o 6-2, oppure 5-5. Ecco perché in questo momento è fondamentale sistemare il reparto difensivo. I problemi più urgenti sono nel reparto arretrato, il resto può attendere. A partire da Kondogbia corpo estraneo, Brozovic ormai quasi separato in casa e la totale mancanza di alternative ai titolari (basta vedere i disastri europei per capire che dietro i titolari c’è quasi il vuoto).
La sosta forse capita a pennello. Il caro Frank ha due settimane per studiare e capire dove può e deve migliorare questa Inter. Noi gli daremo tempo e fiducia, ma lui cerchi di ricordare che anche la pazienza ha un limite. E superarlo, in alcuni casi, è un attimo. FORZA INTER !!!
1 commento:
Pienamente d'accordo su De Boer. Ma in alcuni frangenti è bravo a complicarsi la vita. Vedi le sostituzioni in Roma-Inter. L'ingresso di Jovetic è assolutamente incomprensibile.
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