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lunedì 11 luglio 2016

IL TRIONFO DEL PORTOGALLO, UNA BELLA STORIA DA RACCONTARE AI NIPOTI

Il 10 luglio 2016 è una data che, per forza di cose, diventa la più importante del calcio portoghese. Per sempre verrà come la data in cui la Nazionale lusitana si è laureata campione d'Europa e ha vinto il primo importante torneo della storia.
Il Portogallo infatti, nonostante nel corso dei decenni abbia sfornato fenomeni del calibro di Eusebio, Coluna, Figo, Rui Costa e Cristiano Ronaldo, solo per citarne alcuni, non era mai riuscito a mettere in bacheca un trofeo.
Sino alla magica notte dello Stade de France, il miglior risultato raggiunto dai lusitani nella loro storia era stato l'amaro secondo posto conseguito nell'Europeo di casa del 2004 quando allora, Figo, Deco, Cristiano Ronaldo e compagni vennero battuti a Lisbona in finale per 1-0 dalla sorprendente Grecia.
Per i lusitani, sono sette in totale le partecipazioni ad un Campionato Europeo, una in più rispetto ai Campionati del Mondo, nei quali il miglior piazzamento in assoluto è il terzo posto conseguito nel lontano 1966.

Ogni dodici anni l’Europeo partorisce una grande sorpresa. La Danimarca nel 1992, la Grecia nel 2004, e quest’anno è toccato al Portogallo, in casa della favoritissima Francia.

Dire che a vincere sia la nazionale migliore d’Europa è forse troppo, considerati i tre pareggi iniziali, la qualificazione da penultima della fase a gironi e una sola vittoria nei 90 minuti. Non ha però semplicemente vinto la squadra più fortunata. Va riconosciuto al Portogallo una fase difensiva che ha infastidito tutte le avversarie e una resistenza fisica davvero invidiabile. Ma la vera impresa forse è stata di riuscire a farcela senza Cristiano Ronaldo. Anche se i veri eroi della partita sono stati Rui Patricio (decisivo in tutta la competizione almeno quanto Cristiano Ronaldo) e Eder.
Ma soprattutto l’arma vincente è stata la forza del gruppo. I già citati Rui Patricio ed Eder, Pepe (straordinario in fase difensiva e disciplinato caratterialmente come non mai), Raphael Guerreiro (il miglior esterno sinistro ad Euro 2016), Joao Mario (che potrebbe presto approdare in Serie A, corteggiato dall’Inter), Renato Sanches, Willian Carvalho, il rinato Quaresma che ha deciso gli ottavi di finale contro la Croazia, Nani, prezioso e decisivo con i suoi gol e naturalmente lui, sua maestà Cristiano Ronaldo, leader carismatico di questo gruppo (basterebbe vedere come guidava i suoi compagni nel finale di gara ieri sera).
Ma il vero valore aggiunto di questa incredibile cavalcata è il commissario tecnico Fernando Santos. A preso le redini della Nazionale dopo una sciagurata sconfitta interna contro l’Albania, l’ha rimessa in carreggiata, la portata fino in Francia e, dopo una partenza lenta, è riuscito a portarla in finale prima e al trionfo dopo.
Probabilmente senza il suo arrivo il Portogallo non sarebbe nemmeno qui. A festeggiare un trionfo storico e a ricordarci che il calcio è uno sport meraviglioso che sa sempre regalarci emozioni nuove e belle storie da raccontare. Come la bella storia di questo Portogallo che un giorno racconteremo ai nostri figli e ai nostri nipoti. C’era una volta il Portogallo di Cristiano Ronaldo
 Theseus 

 LA ROSA DEL PORTOGALLO CAMPIONE D'EUROPA 
PORTIERI: Rui Patrício (Sporting Lisbona), Anthony Lopes (Lione), Eduardo (Dínamo Zagabria)
DIFENSORI: Vieirinha (Wolfsburg), Cédric (Southampton), Pepe (Real Madrid), Ricardo Carvalho (Mónaco), Bruno Alves (Fenerbahçe), José Fonte (Southampton), Eliseu (Benfica), Raphael Guerreiro (Lorient)
CENTROCAMPISTI: William Carvalho (Sporting), Danilo Pereira (FC Porto), João Moutinho (Mónaco), Renato Sanches (Benfica), Adrien Silva (Sporting Lisbona), André Gomes (Valência), João Mário (Sporting)
ATTACCANTI: Rafa Silva (SC Braga), Ricardo Quaresma (Besiktas), Nani (Fenerbahçe), Cristiano Ronaldo (Real Madrid), Éder (Lille)


1 commento:

Simone ha detto...

Come è stata una bella favola quella della Danimarca del 1992 o della Grecia del 2004.
Il calcio a volte sa regalarci grandi emozioni e belle storie da raccontare.