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venerdì 16 ottobre 2015

NON SARA’ MAI UNA PARTITA QUALUNQUE

Inter-Juventus non sarà mai una partita qualunque. Diffidate da chi vi dice il contrario, non credete a chi vi vorrà convincere che in fondo è una partita come tutte le altre che vale sempre tre punti. Non è mai una partita come le altre. Non lo è stato nel passato, non lo sarà mai nel futuro.
Due mondi troppo diversi, distanti tra loro, contrapposti da questioni calcistiche ed extra-calcistiche che non hanno fatto altro che accentuare la rivalità. Inter-Juventus è sempre stata una partita ricca di significato, di sfide infinite, di sfottò, di rivalità avvelenate. Fin dalla stagione 1960-61 quando per protesta l’Inter schierò la formazione Primavera (anche all’epoca e senza Moggi la Juventus era brava a pilotare a suo piacimento certe situazioni), fino ad arrivare ai giorni nostri, a Calciopoli, a quello scudetto che la giustizia sportiva assegnò (giustamente) all’Inter e che la Juventus vorrebbe indietro (da quando in qua viene restituita la refurtiva ai ladri?), alla retrocessione in Serie B della Juventus che trova in disaccordo entrambe le parti (i bianconeri sostengono di aver pagato solo loro per un malcostume diffuso, i nerazzurri ritengono che la punizione sia stata molto “a tarallucci e vino”).

Inter-Juventus è anche due modi diversi di essere sostenitori. La tifoseria nerazzurra è più romantica, anche più polemica e molto più abituata alla sofferenza (anche se la Serie B non l’ha mai vista). Sai gioire delle vittorie, ma non molla mai davanti alle sconfitte. Quella bianconera è molto più cinica, meno sentimentale e più calcolatrice. Abituata a vincere ad ogni costo e con ogni mezzo (non è un caso che dopo nove anni il popolo bianconero ancora difende a spada tratta quel gran delinquente che è Luciano Moggi). Una passione in comune, quella per la propria squadra, ma vissuta in maniera diametralmente opposta.
Inter-Juventus. Per la classifica vale tre punti, ma per la rivalità, l’odio sportivo, l’orgoglio, questa partita non ha prezzo, vale 100, 1.000, 10.000 punti. Chi potrà mai dire l’esatto valore di una sfida ritenuta importante da entrambe le parti? Perché puoi anche pareggiare in casa col Frosinone o prenderne quattro dalla Fiorentina, ma quando ti ritrovi davanti l’odiata rivale c’è un solo imperativo: vincere. Che sia col cuore e con la grinta o grazie agli aiutini arbitrali poco importa, l’importante è riuscire a portare a casa il trionfo. Quello che conta è primeggiare, dimostrare di essere i più forti, ammutolire gli avversari.
Inter-Juventus è un turbinio di emozioni, di sensazioni, di ricordi, di gioie inaspettate, di gol arrivati quando ormai non ci speravi più. Inter-Juventus è un gol di Toldo in pieno recupero, è un sombrero-e-tiro di Maicon, è una deviazione di Muntari, è un tocco di Djorkaeff, è un missile di Seedorf al 92esimo. Inter-Juventus è un Triplete che per qualcuno è diventato realtà e per qualcun altro è rimasto un sogno. Inter-Juventus è un urlo a squarciagola, è una corsa sfrenata, è un abbraccio tra tifosi, è un pianto di gioia, è un gestaccio liberatorio all’indirizzo degli odiati rivali.
Inter-Juventus è tutto questo.
Inter-Juventus è molto di più.
Inter-Juventus non sarà mai una partita qualunque.

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6 commenti:

Nerazzurro ha detto...

È l'eterna lotta tra il bene (Inter) e il male (Juventus). Spesso è il male a prevalere (anche perché si avvale di mezzi illeciti), qualche volta il bene riesce ad avere la meglio.

Carlo Sandri ha detto...

Ogni tanto, al fine di darvi una possibilità di risvegliarvi dalla auto-ipnosi del vittimismo e della demonizzazione dell'avversario, mi piace ricordare qualche clamoroso episodio subito finito nel dimenticatoio.
Oggi, la lettura di questo articolo (per quanto molto più ironico che aggressivo) mi ha riportato in mente l'episodio seguente:
20 agosto 2005 (ovvero, mi insegnano talune sentenze) il periodo culmine dello strapotere di Moggi: supercoppa italiana tra Juventus e Inter. Arbitra De Santis, che (mi insegnano sempre quelle sentenze) è uno degli arbitri corrotti dal sistema moggiano.
Chi mi ricorda come finì quella partita, e con quale episodio di moviola saliente?
Buona partita per domani, che vinca il migliore :)

Anonimo ha detto...

Molti tifosi juventini ricordano quella partita (Juve Inter di Supercoppa) come simbolo massimo della "farsa" di calciopoli (secondo il loro personalissimo tribunale supremo)... però, come loro abitudine, ricordano a modo loro. Perchè in quella partita il primo grave errore fu l'annullamento di un gol regolare di testa di Adriano per fallo su Cannavaro (decisione dell'arbitro De Santis), mentre il gol di Trezeguet (regolare anche quello, ma venuto dopo) fu annullato per fuorigioco (decisione del guardalinee). Una volta che il guardalinee alza la bandierina, difficilmente un arbitro può esimersi dal fischiare fuorigioco. Ma quando si è trattato di decidere in prima persona, come nel caso del gol di Adriano, ha fischiato contro l'Inter, come in tantissime altre circostanze della sua carriera arbitrale, prima fra tutte quel famoso Chievo Inter 2-2 decisivo nelle sorti dello scudetto 2002.
Questo giusto per mettere i puntini sulle "i".
Juan

Mark della Nord ha detto...

Oh, Juan, ti fai sentire raramente ma quando succede ci vai giù pesante.
La ricordo bene anch'io quella partita: tutto giusto quello che scrivi.
Un'unica precisazione: quando il guardalinee segnala un fuorigioco l'arbitro fischia sempre.

Carlo Sandri ha detto...

Non so se siete in possesso di immagini diverse dalle mie, ma... chi l'ha deciso che il gol annullato ad Adriano fosse regolare? A me pare proprio che Adriano spinga a terra Cannavaro, e in effetti il giocatore nerazzurro stesso non accenna neppure una protesta dopo il fischio dell'arbitro.
A meno che non mi mostriate queste immagini (nel qual caso rimetterò tranquillamente in discussione quanto detto su quella partita, e avrò comunque l'imbarazzo della scelta su come sostituirla nel mio discorso precedente con un altro episodio analogo), il riassunto è questo:
- l'arbitro che ha giustamente annullato un gol irregolare all'Inter era in mala fede pro Juve
- il guardalinee che ha sbagliato pro Inter su un fuorigioco neanche difficile da valutare è chiaramente in buona fede

Con questo metro di giudizio è un po' difficile ragionare, non vi pare?
(A scanso di equivoci, ciò che penso io è che l'errore del guardalinee, pur grave, sia del tutto casuale, e lo considero un episodio sfortunato alla stregua di colpire un palo. Vale però anche per quando si sbaglia nella direzione opposta.)

Anonimo ha detto...

Carlo Sandri, è un'opinione tua. A falli invertiti l'arbitro avrebbe fischiato rigore? Non credo proprio. Il calcio è sport di contatto. Per una semplice sbracciata Cannavaro cade... lui ed Adriano corrono insieme, e per l'evidente differenza di stazza e di forza Cannavaro perde inevitabilmente il duello fisico. Se ricordi bene, in quegli anni tutti i difensori gli rimbalzavano addosso, ad Adriano. Un pò come ad Ibra qualche anno dopo. Di gol del genere convalidati ne ho visti a bizzeffe. In Inghilterra o in Germania poi il dubbio non si porrebbe nemmeno, gol tutta la vita. Per finire, sul fuorigioco giudica SEMPRE il guardalinee, a meno che l'arbitro non sia in una posizione migliore. Cosa che per ovvie dinamiche di gioco non può verificarsi quasi mai.
P.S.: Mark, purtroppo ho dei cari amici juventini che mi hanno reso, diciamo, notevolmente "acido"... e questa "vis polemica" traspare spesso nei miei pochi interventi su questo blog (vis polemica anti Juve, ovviamente)...
Juan