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lunedì 27 aprile 2015

IL MILAN NON ESISTE PIÙ

L’altra sera è avvenuta l’ennesima sconfitta sconcertante a opera di una squadra che da tempo non ha più nulla da chiedere al campionato. È brutto vedere come un club con un importante blasone come il Milan non manifesti chiarezza e sicurezza in nessun settore.
La squadra, composta da parametri zero e giovani dalle mille speranze e pochi valori reali, non riesce ad esprimere un’idea di gioco. Mancano i leader, manca la personalità dei vari Maldini e Gattuso, capaci di trainare la squadra anche nei momenti più difficili e di tenere alta la tensione.
Il povero Pippo Inzaghi, idolo indiscusso della tifoseria ed eroe di mille battaglie, non è riuscito a dare alla squadra il mordente e la serietà che lo ha sempre contraddistinto nella sua carriera di calciatore.
Per non parlare della società, dei due amministratori delegati che passano il loro tempo a litigarsi le attenzioni di un vecchio presidente che non ha più le risorse fisiche ed economiche per mantenere la baracca. Barbara Berlusconi non ha le capacità e l’esperienza adatta per gestire il settore marketing.
Sfrutta il suo cognome per stringere accordi e amicizie che, in passato, il padre aveva già avuto modo di cementare. Galliani non riesce più a lavorare nel migliore dei modi non avendo più la disponibilità economica degli anni novanta. Così facendo sfrutta le amicizie a sua disposizione per accaparrarsi giocatori che ormai sono sul viale del tramonto. Altro aspetto a suo sfavore è la mancanza di validi osservatori in giro per il modo capaci di scovare talenti da prendere con pochi spicci.
Berlusconi dal canto suo ha usato le visite del venerdì a Milanello solo per mascherare quelle del sabato da passare nel centro sociale con gli anziani. Una volta finita di scontare la pena, la sua sagoma non ha più varcato i cancelli del centro sportivo. Dice di non riuscire a separarsi del suo unico amore, da quella squadra che ha preso da una situazione di fallimento fino a farla diventare il club più titolato al mondo. Ma che senso ha andare avanti senza idee, senza un settore giovanile all’altezza di quello dei fasti passati, quando le altre squadre nell’ultimo decennio hanno fatto enormi passi in avanti? Perché non vendere a qualche magnate in grado di tenere la squadra nel posto in cui dovrebbe stare? Così facendo non verrebbe più ricordato come il grande Presidente rossonero ma solo come l’uomo che dopo aver portato la squadra sul tetto più alto del mondo l’ha ricondotta….al fallimento!
Secondo la mia modesta opinione sarebbe preferibile ricominciare da capo, parlando chiaramente ai tifosi. Ripartire da quei giocatori che realmente dimostrano un valido attaccamento alla maglia, eliminando coloro che pensano solo allo stipendio e alla cura del loro aspetto estetico.
Si dovrebbe prendere ad esempio il calcio tedesco che in un decennio è riuscito a ristrutturare il “proprio aspetto” tornando sul gradino più alto del mondo.
Un ultimo pensiero è per Superpippo: le ultime partite sicuramente non cambieranno la sua posizione, che è oramai segnata. La barca sta affondando. Allora perché non tentare qualche esperimento. Perché non lanciare qualcuno fra i giovani che gli sono stati vicino e hanno combattuto per lui nel corso dei due anni passati ad allenare le formazioni giovanili?
Tanto, ormai, peggio di così non può più andare!!!
 Francesco Del Bono 

1 commento:

Michele ha detto...

Analisi perfetta. Ormai non esistiamo più. Siamo diventati una squadra molle, con qualche buon giocatore e tanti scarti dei vari campionati.
Berlusconi si è scocciato del giocattolo e non vede l'ora di disfarsene. Passerà del tempo prima che possiamo ritornare ad essere competitivi.