ARTICOLI RECENTI

venerdì 27 marzo 2015

NON PASSA L’ORIUNDO (ridiamo la Nazionale agli italiani)

Ha fatto discutere (e molto) la frase pronunciata ad inizio settimana da Roberto Mancini che parlando di Nazionale si è detto contrario agli oriundi.
Una presa di posizione netta, condivisa da molti ma allo stesso tempo anche criticata da parecchi. Personalmente sono più che d’accordo con il nostro tecnico (onestamente avevo deciso di scrivere questo articolo già sabato sera, ben prima che il Mancio pronunciasse quelle parole). L’oriundo in Nazionale è diventato ormai come lo straniero in Serie A, più una moda che uno stretto bisogno.
Spesso ci dimentichiamo che siamo la Nazionale Italiana e come tale dovremmo dare precedenza a quelli nati nel nostro Paese, senza andare a pescare l’oriundo del momento solo per inseguire la moda.
Sia chiaro, non sono contrario a priori. Credo che se ci fosse un reale bisogno si potrebbe ricorrere anche all’oriundo ma prima di tutto bisogna dare spazio ai giocatori italiani.
Faccio un esempio per cercare di chiarire il concetto espresso. Dal 2003 al 2010 (spero di non aver sbagliato gli anni) ha giocato nella nazionale azzurra German Camoranesi, argentino col passaporto italiano. Camoranesi era un esterno destro e in Italia in quegli anni non c’erano molti esterni destri degni di indossare la maglia azzurra. E allora in quel caso ricorri all’oriundo per colmare una lacuna. E mi può star bene.
Ma spesso questa necessità non c’é. Mi viene in mente la lunga discussione riguardante la possibile convocazione in Nazionale di Amauri. Ricordo l’affannosa corsa per cercare di renderlo convocabile il prima possibile come se fosse il salvatore della patria, mentre i numeri dicevano che dal punto di vista realizzativo era uno dei peggiori attaccanti in circolazione (vi suggerisco di dare una veloce lettura a questa inchiesta risalente all’epoca dei fatti). Oppure Prandelli che ai mondiali brasiliani dello scorso giugno portò Paletta preferendolo a Ranocchia.
Allo stesso modo fatico a comprendere le scelte di Conte nel voler convocare a tutti i costi Eder della Sampdoria e Franco Vazquez del Palermo, due giocatori nati e cresciuti in Sudamerica che di italiano hanno ben poco. Possibile che non ci siano altri attaccanti italiani convocabili? Sicuri che il brasiliano blucerchiato e l’argentino rosanero siano i bomber di cui l’Italia ha bisogno? E Quagliarella? E Berardi? E non sarebbe meglio dare una chance a Destro o Balotelli piuttosto che chiamare gli oriundi?
Evidentemente no. La moda impone che bisogna puntare sugli oriundi e Conte si adegua.
Lo stesso Conte che nei mesi scorsi si era detto favorevole a convocare anche Dybala (!!!). Molti fanno notare che anche le altre nazionali pescano tra gli oriundi. Ma spesso sono magari dei campioni che possono fare la differenza, non semplici buoni giocatori. Se ci fosse la possibilità di “oriundizzare” Tevez (dico un nome a caso) credo che saremmo tutti d’accordo e favorevoli. Ma preferire Paletta a Ogbonna o Ranocchia oppure Eder e Vazquez a Berardi, Quagliarella e Destro, mi sembra un’esagerazione fuori luogo.
Quindi smettiamola con questa “moda” degli oriundi e ridiamo la Nazionale italiana agli italiani.

3 commenti:

Ciaskito ha detto...

E Romulo? Te lo sei scordato?
Secondo me hai più o meno centrato il problema. I buoni giocatori italiani ci sono, però si preferisce l'oriundo. Un po' come nelle squadre di club dove lo straniero viene preferito al giocatore italiano.

Brother ha detto...

Il problema è che gli oriundi non sono campioni ma solo buoni calciatori. Possibile che il calcio italiano non sappia produrre niente di meglio di Paletta, Eder e Vazquez? Non credo. Se così fosse vorrebbe dire che il calcio italiano sta messo malissimo.

Mattia ha detto...

Guardare in casa altrui è anche sbagliato. La Francia e la Germania, per dire, hanno molti oriundi ma si tratta di ragazzi i cui genitori sono di altra nazionalità ma loro sono nati e cresciuti nella Nazione in cui giocano. Sono una sorta di Balotelli, per intenderci.