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domenica 3 agosto 2014

STORIE DI BIDONI - LUIS SILVIO DANUELLO

Acquistati con la fama di campioni in grado di fare la differenza e finiti presto nel dimenticatoio. Sono tanti i bidoni arrivati in Italia preceduti e/o seguiti da grandi titoli di giornali e grandi aspettative dei propri tifosi e andati via senza troppo rimpianti. Elencarli tutti è impossibile, in queste domeniche d’estate proveremo a ricordarne qualcuno.

LUIS SILVIO DANUELLO
Luogo di Nascita: Julio Mesquita (Brasile)
Data di Nascita: 28/01/1960
Ruolo: Centrocampista
Squadra: Pistoiese


Nell’estate del 1980 la Pistoiese si appresta a disputare per la prima e unica volta nella sua storia il campionato di Serie A. Per l’occasione i dirigenti della società toscana, abbagliati dalle trasferte dei talent-scout dei grandi club, decidono di intraprendere a loro volta un viaggio in America Latina alla ricerca di un gioiellino ancora nascosto da schierare nella massima Serie appena conquistata. Fu così che il Presidente della Pistoiese Marcello Melani affidò tale arduo compito a Beppe Malavasi, allenatore in seconda della squadra. Il tecnico parte per il Brasile e “scova” Luis Silvio Danuello: torna quindi in Italia, entusiasta, e convince il nuovo allenatore Lido Vieri (alla sua prima esperienza in panchina) a farlo acquistare dalla società, che sborsa una cifra ragionevole, 170 milioni di Lire. L’arrivo del brasileiro, cresciuto nel Marilia, chiuso nel Palmeiras, poi prestato al Ponte Preta, suscitò a Pistoia molto entusiasmo.

Luis Silvio, attesissimo, cominciò però ben presto a deludere tutti. Le ragioni di questa delusione nascono da un clamoroso ed imbarazzante equivoco. La società arancione cercava un centravanti, una punta capace di assicurare un buon numero di gol per centrare la salvezza: ma Luis Silvio era invece una ponta, come si dice in portoghese, vale a dire una promettente ala destra pura capace di svolgere diligentemente il suo compito, e cioè di macinare chilometri sulla sua fascia di competenza per poi crossare al centro dell’area avversaria. Ma la Pistoiese non poteva permettersi il lusso di un’ala: a quei tempi, le squadre che lottavano per salvarsi giocavano con un solo attaccante: per riparare l’errore, pertanto, in Ottobre fu acquistato dal Catanzaro il bomber Vito Chimenti.
Il ragazzo brasiliano, mortificato nella sua caratteristica migliore (la velocità), si ritrovò quasi subito emarginato e divenne in breve l’oggetto misterioso della Pistoiese.
Esordì il 14 Settembre 1980, nella “prima” di campionato Torino-Pistoiese terminata 1-0; seguì qualche altra timida apparizione nelle prime partite del massimo campionato, poi l’emarginazione totale, dopo 6 misere presenze. Dapprima la panchina, quindi la tribuna, infine non fu più neppure convocato. Non giocando più, Luis Silvio fu poco alla volta preso dalla nostalgia, dalla voglia di tornarsene a casa, in Brasile. E un bel giorno di primavera fece armi e bagagli e partì con la sua giovane moglie e la sua giovanissima figlia Amanda, tra l’altro concepita proprio in Toscana, ponendo fine alla sua “disavventura” italiana.
Diventando così nel tempo protagonista, suo malgrado, di innumerevoli “leggende metropolitane” (tra cui quella che la sua vicenda ispirò anche “L’allenatore nel Pallone”, quando Oronzo Canà va in Brasile alla ricerca di un attaccante) che ancora si raccontano sul suo conto. Universalmente considerato come la “meteora” per antonomasia, e’ così entrato di diritto nel novero dei “bidoni” del calcio italiano. Potenza degli equivoci.

Articolo tratto da: www.calciobidoni.it/


4 commenti:

Simone ha detto...

Grandissimo bidone. Uno dei peggiori flop rimediati dalle nostre squadre negli anni '80.

Rudy ha detto...

Non conoscevo Danuello e di conseguenza non sapevo che fosse stato uno dei bidoni più famosi venuti in Italia.

Salvatore ha detto...

@Rudy. Non conoscevi Danuello??? Questo é molto grave. :-) É uno dei più famosi bidoni che siano arrivati in Italia...

Rudy ha detto...

É così grave??? :-) Chiedo scusa, io conosco solo i campioni... ;-)