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domenica 30 giugno 2013

NIENTE PIU' SOGNI SOTTO L'OMBRELLONE (il mercato nerazzurro nell'estate 2013)

Non sono amante del mare. Ogni anno di questi periodi i miei amici fanno a gara a chi va più volte al mare, a chi è più abbronzato, a chi è stato nella località più bella (e vi posso garantire che in Calabria ci sono delle località di mare che farebbero invidia alle isole tropicali). Io ci vado raramente, un po’ per inerzia, un po’ per dare un po’ di abbronzatura al mio colorito pallido, un po’ per sentirmi meno “alieno” (un calabrese che non va al mare è come un tedesco che non beve birra).
Stamattina nel dormiveglia, mentre oziosamente rimandavo il momento di alzarmi, mi sono tornate in mente le estate della mia infanzia/adolescenza quando ogni domenica andavo al mare con la mia famiglia. Sulla spiaggia ci trovavamo insieme ad altre due-tre famiglie, quasi sempre parenti. Un paio di tuffi nel mare, una fettina di dolce che le signore portavano da casa, qualche commento sulle donzelle in bikini e poi si finiva a parlare di calcio. E di calciomercato, quasi sempre solo e soltanto quello dell’Inter (per forza eravamo quasi tutti tifosi nerazzurri…).
Bastava una notizia letta di sfuggita o ascoltata alla radio (Internet non esisteva ancora) per far scattare il dibattito sul mercato. Erano i tempi di Darko Pancev e Ruben Sosa, del duo olandese Bergkamp-Jonk, di Zanetti e Roberto Carlos, di Djorkaeff e Zamorano, di Ronaldo, quello originale.
E via col fantasticare, col sognare formazioni, trionfi, campioni internazionali e bomber implacabili che avrebbero vestito la nostra maglia e ci avrebbero fatto sognare nelle fredde domeniche d’inverno.
“Sarà così forte questo attaccante tedesco?”
“Ma sto terzino olandese dov’è che giocava prima?”
“Hai visto? La Juventus ha preso quel centrocampista che é proprio forte.”
”Ma Tizio arriva?” “No, secondo me no.”
“Certo, se riusciamo a comprare quel brasiliano non sarebbe mica male.”
“Ma come si chiama quel russo che insegue il Milan?”
Ogni tanto capitava che qualcuno comprava un quotidiano sportivo. E allora si faceva a turno a leggerlo. Oppure ci si divideva le pagine, o magari si leggeva di sfuggita la notizia insieme a qualcun altro. Spesso si aspettava il proprio turno e basta. Tanto la giornata era lunga e prima o poi quel giornale sarebbero riusciti a leggerlo tutti.
E mentre mi perdevo in questi ricordi, stamattina, ho immaginato quella situazione riportata nel 2013. In questa estate fatta di imberbi attaccanti francesi, di centrocampisti belgi, di probabili esterni cileni o serbi, di gente che forse arriverà o forse no, ma che di sicuro non accende le fantasie del tifoso nerazzurro. I campioni internazionali vanno altrove, i bomber implacabili potrebbero firmare per questa o quella squadra ma di sicuro non per la nostra. La chiamano crisi economica, parlano di Fair Play Finanziario, sostengono che non ci sono più i soldi.
Leggiamo sconsolati le notizie di mercato e sotto l’ombrellone di sogni non ne facciamo più. Ci limitiamo a sperare. Sperare che arrivi Tizio e Caio, sperare che i nostri dirigenti azzecchino l’acquisto, sperare che i nostri giocatori migliori non facciano le valigie, sperare di vivere una stagione all’altezza del nostro nome e del nostro blasone.
Sotto quell’ombrellone oggi parleremmo di altro, di qualsiasi altra cosa. Il mercato sarebbe un pensiero veloce che ci sfiorerebbe appena. Il quotidiano sportivo non lo comprerebbe più nessuno e non si farebbe a gara per riuscire a leggerlo.
Ci hanno tolto il piacere e l’illusione di sognare sotto l’ombrellone. Come direbbe quel personaggio della televisione, che amarezza…

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2 commenti:

Winnie ha detto...

Il mercato ai tempi della crisi, direi. Magari gli "imberbi attaccanti francesi" o i" probabili esterni cileni e serbi" si riveleranno decisivi ma non accendono la fantasia del popolo nerazzurro.

Brother ha detto...

Pezzo molto "estivo".... Purtroppo la situazione attuale dell'Inter non permette di sognare. Chissà se l'arrivo di Thohir riuscirà a cambiare la situazione...