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lunedì 25 giugno 2012

SE BASTASSE UN CUCCHIAIO... (in semifinale senza convincere)

E alla fine ci siamo riusciti. Non chiedeteci come abbiamo fatto ma abbiamo raggiunto il nostro obiettivo minimo in questi Europei che era entrare nelle prime quattro. Siamo nella top four come succede ormai ogni sei anni dall’ormai lontano 1982.
Tutti ad elogiare Pirlo per il cucchiaio fatto ma ci sfuggono alcuni particolari. Innanzitutto se si parla di lotteria dei rigori un motivo ci sarà. Bravissimo Pirlo a fare il cucchiaio, che personalità, che carisma, elogi a bizzeffe. Ma se Hart l’avesse parato tutti a dire “che coglione”. Non voglio sminuire il bel gesto di Pirlo ma alla fine credo che anche Diamanti, Balotelli e Nocerino hanno tirato un buon rigore. Anzi se vogliamo elogiare qualcuno io lo farei con Nocerino che in genere non è un rigorista e l’ha battuto benissimo.
Siamo in semifinale. Grande Italia, strepitoso gruppo, eccezionale Prandelli. Vorrei però far notare che per 120 minuti abbiamo dominato la gara e che siamo stati a tanto così dal dover far le valigie. E tutto perché là davanti non si riesce a buttarla dentro. Balotelli si è fumato un paio di occasioni buone ma almeno prova a far qualcosa. 

Al contrario della statuina barese che è attiva e pericolosa come un nano da giardino. Mentre Di Natale, uno che riesce a segnare anche con le sopracciglia, se ne sta comodamente seduto in panchina. Non sia mai che poi finisca come contro la Spagna che entra e la butta dentro.
Credo che siamo l’unica nazionale che abbiamo un parco attaccanti di tutto rispetto. Comodamente seduto sul divano di casa. Siamo andati in Polonia e Ucraina portando i Cassano, i Borini, i Giaccherini e abbiamo lasciato a casa gente come Matri, Pepe, Pazzini, Gialrdino, Osvaldo, Destro e chissà quanti altri attaccanti che avrebbero meritato di essere qui (se c’è Giaccherini poteva starci anche Miccoli, per dire).
Chi lo sa, magari battiamo la Germania e poi anche la vincente di Spagna e Portogallo. Chissà, magari portiamo a casa un titolo Europeo dopo 44 anni. Chissà magari il cielo sopra Kiev sarà azzurro come a Berlino sei anni fa. Perché il calcio non è una scienza esatta e in un rettangolo di gioco tutto può succedere (vi ricordo che quest’anno la Champions League l’ha vinta il Chelsea, la peggiore fra le quattro semifinaliste).
Il mio non è un discorso pessimista, né tanto meno anti-azzurro. Anzi ritengo il mio punto di vista molto obiettivo e poco di parte. Perché, parliamoci sinceramente, questa Italia vince ma non convince. E da tifoso non posso ritenermi soddisfatto del fatto che la mia squadra domini per 120 minuti ma non riesca a buttarla dentro o che si faccia imbrigliare da una Croazia qualsiasi. E, sebbene nessuno lo faccia notare, sarebbe bastato poco per tornarsene a casa ieri sera. Immeritatamente ma pur sempre a casa. Nel calcio non sempre vince il più forte. Ieri sera questa regola non è valsa, speriamo che valga giovedì…


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3 commenti:

El Cabezon ha detto...

www.pianetasamp.blogspot.com

Senza polemica ma...il senso di questo post? Ciao!

Anonimo ha detto...

Il solito intertrista che rosica perché nella Nazionale non ci sono giocatori della sua squadra (e chi dovrebbe esserci? Castellazzi?).
Penoso.

Entius ha detto...

X Andrea. Voleva essere un post controcorrente. Tutti ad elogiare l'Italia ma a mio avviso gli azzurri non hanno entusiasmato finora.