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lunedì 6 febbraio 2012

CHI SIAMO? COSA VOGLIAMO FARE? DOVE VOGLIAMO ANDARE?

Chi siamo? Cosa vogliamo fare? Dove vogliamo andare? Non aspettatevi che vi dia io le risposte. Né pretendo che siate voi a fornirle.
Ma il presidente Moratti e tutta la società dovrebbero porsi queste domande e provare a dare una risposta, anzi dovrebbero darla, prima a loro stessi e poi a noi tutti tifosi.
Chi siamo? Cosa vogliamo fare? Dove vogliamo andare? Ce lo dica presidente, ce lo dica per favore. Una volta avute le risposte, capiremmo meglio cosa aspettarci e quale peso dare alle partite. Perché se l’obiettivo è quel terzo posto le ultime prestazioni ci fanno parecchio arrabbiare e pretendiamo che la squadra si dia una mossa. Ma se l’obiettivo è recuperare liquidità economica e disputare un tranquillo campionato di metà classifica bè, tutto sommato perdere a Roma può starci e anche la sconfitta di Lecce o il pareggio col Palermo non ci irritano più di tanto. E magari ieri pomeriggio non mi sarei fatto a pezzi il fegato mentre un Borini qualsiasi ci faceva a fette.
Il problema, secondo me, è che nemmeno la dirigenza sa in che direzione stiamo andando o vogliamo andare. Prima del derby avevamo avuto l’impressione che, in caso di vittoria nella stracittadina, Moratti avrebbe messo mani al portafoglio per rinforzare la rosa e lanciare l’assalto alla lotta scudetto. Dopo il derby vittorioso, l’impressione si è rivelata tale, perché sembrava che fossi a posto così e che la rosa non sarebbe stata rinforzata. E invece alla fine non solo non abbiamo rinforzato la rosa ma l’abbiamo addirittura indebolita togliendo l’unico giocatore di qualità in mezzo al campo.

Dal derby in poi ci siamo rilassati e abbiamo preso un pericoloso percorso inverso rispetto ai precedenti due mesi. Quelle sette vittorie consecutive ci avevano illuso, ci avevano fatto sperare di poter essere protagonisti e invece tutto sembra sia tornato come a settembre-ottobre. Squadra senza gioco, giocatori spompati, una rosa che appare inadeguata e logora.
E puntualmente l’allenatore va sulla graticola. Addirittura qualcuno ipotizzava l’esonero di Ranieri e l'arrivo di Zenga sulla panchina nerazzurra. L’idea non mi dispiacerebbe ma darebbe ancora di più la certezza di precarietà e di “non-sapere-che-pesci-prendere” da parte della nostra società. Ok, Raneiri ieri ha fatto le sue scelte sbagliate ma in fondo non è che avesse tutte queste alternative per cambiare volto alla partita. Poteva buttare nella mischia Castaignos ma a che servono gli attaccanti se non c’è un centrocampista o un fantasista che li ispira? Mourinho nei momenti di difficoltà buttava dentro 2-3 attaccanti e vada come vada. Ranieri nemmeno ce li ha 2-3 attaccanti.
Ci aspettano anni bui. Siamo arrivati al capolinea (naturale), c’è da rifondare la squadra (ovvio) ma, cosa molto molto preoccupante, non c’è una minima idea, una lontana parvenza di progetto tecnico.
Prendiamo un allenatore giovane, affidiamogli una manciata di giovani promettenti, qualche senatore che ancora può dare il suo contributo e tre anni di tempo per portarci al vertice.
Sembra facile in fondo, ma forse facile non è. Perché prima di tutto bisogna dare una risposta concreta ed esauriente a quelle tre domande: Chi siamo? Cosa vogliamo fare? Dove vogliamo andare?



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2 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Chi siamo? Un'ex squadra.
Cosa vogliamo fare? Vivacchiare a metà classifica.
Dove vogliamo andare? Da nessuna parte.
Visto che Moratti non dà le risposte, le dò io.

El Cabezon ha detto...

www.pianetasamp.blogspot.com

In effetti questa repentina involuzione è abbastanza clamorosa, così come il non mercato invernale...la mia sensazione è che l'aver toppato per due stagioni di fila l'allenatore e non essere riusciti ad avere un minimo di continuità vi abbia mandato un pò in confusione, così come il fatto di non avere dietro ai senatori dei giocatori da Inter, l'anno prossimo Moratti deve necessariamente tornare a investire...ciao!