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venerdì 23 aprile 2010

POST-DERBY ROMANO, CALCIOPOLI E LA GIUSTIZIA ASSENTE

Negli ultimi giorni le vicissitudini nerazzurre (l’impresa col Barcellona prima, la questione Balotelli poi) ci hanno distratto da due importanti questioni: il post-derby romano e l’apertura di un’inchiesta della Figc su Calciopoli2.
Partiamo dal derby e iniziamo con Totti, punito con una multa di 20.000 euro (spiccioli per lui…) per il gesto dei pollici verso il basso nel dopo gara. Non sono d’acco
rdo con chi l’ha paragonato al gesto delle manette di Mourinho. Quello di Mou era una provocazione oltre che un’accusa (fondata) nei confronti della classe arbitrale. Il gesto del capitano giallorosso era invece un innocuo sfottò tra rivali sportivi. Ma visto il clima infuocato prima durante e dopo il derby era sicuramente un gesto da evitare. Credo che una squalifica di una o più giornate sarebbe stato un avvertimento affinché certo gesti siano fatti nelle situazioni più congeniali. Si parla tanto dell’immaturità di Balotelli ma in questo caso Totti non ha certo dimostrato di essere più maturo del ragazzino nerazzurro. Parliamoci sinceramente, in un clima infuocato come quello del derby ce lo vedete un Del Piero o un Maldini o uno Zanetti che va sotto la curva dei cugini a fare il gesto dei pollici? Io personalmente no. La grandezza di un campione si vede anche in questo.
E veniamo alle note dolenti del dopo derby. Quel clima di guerriglia urbana con un accoltellato (che alla Gazzetta ha dichiarato orgoglioso che 'allo stadio le coltellate si prendono e si portano a casa') e una donna che stava per esser
e incendiata nella sua macchina insieme ai suoi due figli, ci aspettavamo una dura presa di posizione da parte di tutti gli organi istituzionali. E invece l’unico risultato ottenuto è che i tifosi laziali questo weekend potranno andare a Genova e fra una settimana i sostenitori giallorossi potranno andare a Parma. Di conseguenza i tifosi dell’Atalanta, cui era stata vietata la trasferta di Milano, saranno liberi di recarsi a San Siro domani sera. Viva la giustizia versione tarallucci e vino.
In questo contesto di severità ecco che si inserisce la nuova inchiesta su Calciopoli. Ennesimo tentativo di riabilitare Moggi e gettare fango sull’Inter e Facchetti. Continuo a fare fatica a credere che l’Inter avesse contatti con gli arbitri per disputare campionati mediocri. Vabbè che la signorilità di Moratti all’epoca sfiorava la coglionaggine ma a tutto c’è un limite. Inoltre è inaccettabile il concetto della difesa di Moggi secondo la quale poiché tutti facevano così, non c’è crimine. Se altri hanno commesso lo stesso illecito, non sei tu a essere innocente ma gli altri a essere ugualmente colpevoli. Altrimenti usando questo metro di giudizio si arriverà a sostenere che visto che tutti uccidono non è reato uccidere. Inoltre dopo 4 anni molti reati sono caduti in prescrizione. Rischiano solo i dirigenti mentre per le società non ci saranno sanzioni (quindi cari amici juventini mettetevi l’anima in pace, l’Inter, ammesso che sia colpevole, non rischia la B).
Vista la giustizia italiana e soprattutto quella sportiva non sono granché ottimista. Da questa inchiesta della Figc potrà venir fuori tutto e il contrario di tutto. Compreso che Moggi era una vittima e Moratti il carnefice. Siamo in Italia. Non dimenticatelo. Aspettiamo e vedremo quello che succederà.


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3 commenti:

Pierre ha detto...

Ma davvero il tifoso accoltellato ha detto quelle cose??
Assurdo. Certa gente nel cervello ha il vuoto assoluto.

Vincenzo ha detto...

Hai fatto bene a sottolineare questi aspetti. La giustizia in Italia è questa e per questi motivi siamo uno dei paesi più arretrati al mondo. Che tristezza...

Markus ha detto...

La Sensi addirittura ha detto che Totti è un modello per i giovani.
Non per tutti però, solo per quelli che vogliono diventare come lui. Ignorante, tamarro ed arrogante.