Certe volte capita che vinci di culo. Non c’è niente di male a vincere di culo, sapete, può succedere. Non per questo bisogna colpevolizzare chi vince di culo. Del resto, il culo aiuta gli audaci, no?
L’Inter ieri ha vinto di culo, con un autogol fortuito in pieno recupero, mandando di traverso un bel po’ di pranzi domenicali e provocando non pochi bruciori (sorvoliamo in quale parte del corpo sono sorti questi bruciori).
Non per questo siamo qui a parlare di una vittoria immeritata. L’Inter, bisogna ammetterlo, ha giocato meno bene rispetto ad altre partite, ma ha comunque costruito delle occasioni per segnare e la vittoria se la sarebbe pure meritata. Purtroppo non sempre le partite vanno come dovrebbero. Almeno fino a quando Frese decide di toccare di testa un cross e la palla si infila dove non dovrebbe. E la partita finisce come era giusto che finisse.
In precedenza Zielinski si era inventato un eurogol su calcio d’angolo di Calhanoglu dopo appena un quarto d’ora e Giovane aveva trovato il suo primo gol in magia gialloblu nel nostro campionato al 40esimo. L’Inter ha rischiato di finire sotto, ma il palo salva Sommer. Nella ripresa, l’Inter attacca a spron battuto alla ricerca del gol della vittoria. Così facendo però rischia di essere colpita in contropiede o di rimanere in inferiorità numerica. Come quando Bisseck stende Giovane in mezzo al campo.
E qui è doveroso aprire una importante parentesi perché è da ieri pomeriggio che il popolo non-interista continuare a sostenere che era un fallo da cartellino rosso, mentre l’arbitro ha estratto il cartellino giallo.
Come ben sapete (io in realtà l’ho scoperto solo ieri) la regola del cartellino rosso per fallo da ultimo uomo non è più in vigore, poi per estrarre il cartellino rosso è importante che vengano rispettati i quattro parametri: La distanza tra il punto dell'infrazione e la porta (fallo che avviene a centrocampo), la direzione generale dell'azione di gioco (la palla va verso l’esterno), la probabilità che l'attaccante mantenga o guadagni il possesso del pallone (l’attaccante si è allungato il pallone quindi non è in pieno possesso della palla), la posizione e il numero dei difendenti (c’è Susic che sta rientrando). Di fatto non è cartellino rosso, sebbene certi “opinionisti” spingano per convincerci del contrario. Del resto se le stesse persone dicono che il fallo di Mkhitaryan su Di Lorenzo era netto e che non c’era rigore per fallo di Comuzzo su Esposito, è normale che si convincano pure che Bisseck andava espulso. Chiusa parentesi.
L’Inter, dicevamo, ha vinto con un pizzico di fortuna. E, dicevamo, può starci. Piacerebbe a tutti vincere sempre giocando bene, ma non sempre è possibile. A volte bisogna anche vincere queste partite “sporche”, giocate non benissimo. Ed è proprio quello che ha fatto l’Inter, che ha portato a casa tre punti importanti per la classifica. E pazienza se per una volta lo abbiamo fatto senza esprimere bel gioco. L’Inter c’è. Questa è la cosa più importante. FORZA INTER !!!
ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.


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