lunedì 22 settembre 2025

VITTORIA E PRESTAZIONE: TUTTO BUONO, MA...

Come giudicare la vittoria contro il Sassuolo? Soprattutto che peso specifico darle? È una di quelle vittorie che pesano tanto? Per usare una metafora utilizzata da un altro sito, è un petto di pollo lesso o una bistecca? 
Secondo me è una cotoletta di petto di pollo. Mi spiego meglio, fuor da ogni metafora. Innanzitutto quando si vince è sempre buono, a prescindere dall’importanza della partita e dal valore dell’avversario. 
Il Sassuolo sarà pure una neopromossa, ma spesso è volentieri ci ha dato fastidio e a volte è venuta a fare il colpaccio a San Siro. Non dimentichiamoci che due anni fa, nell’anno dello scudetto della seconda stella, la formazione neroverde fu capace di batterci sia in casa che in trasferta. Quindi sarebbe un grave errore pensare “eh, vabbè, contro il Sassuolo che ci voleva a vincere?”. 
Accanto alla vittoria c’è da tenere in considerazione la prestazione. Secondo me abbiamo fatto una buona gara. Un buon possesso palla, abbiamo creato molto, concesso poco, la squadra ha girato bene. Insomma anche sotto questo punto di vista abbiamo ben poco da lamentarci. 
Le note dolenti arrivano quando analizziamo altri due elementi. Innanzitutto il rapporto azioni create-gol realizzati. Problema che Chivu ha ereditato dalla precedente gestione. Creiamo molto, ma nei metri finali perdiamo la bussola. Vuoi per imprecisione, vuoi per mancanza di freddezza, vuoi per sfortuna, vuoi perché invece di tirare si preferisce un passaggio in più, vuoi per bravura di portiere e difensori avversari, non si riesce mai a far fruttare l’enorme mole di produzione offensiva. Per dire, ieri sera avremmo potuto tranquillamente vincere 4-0, 5-0 e nessuno avrebbe avuto molto da recriminare. 
Dall’altro lato c’è il rapporto azioni concesse-gol subiti, che è inversamente proporzionale al precedente rapporto. Qui concediamo poco, ma quel poco che concediamo si tramuta in rete. Contro la Juventus abbiamo concesso 4-5 tiri e sono arrivati 4 gol, ieri sera abbiamo concesso due, forse tre, tiri ed è arrivato il gol. Vuoi per distrazione, vuoi per errore individuale, vuoi per calo di concentrazione, vuoi per bravura degli attaccanti avversari, ogni azione avversario ha un elevata probabilità che possa tramutarsi in gol. 
Io credo che il giorno in cui si riuscirà (sempre ammesso che un giorno si riuscirà) ad invertire queste due tendenze, avremo risolto molti dei nostri problemi a livello di prestazioni (vuoi mettere la differenza per un attaccante che ha quattro occasioni tra sbagliarle tutte e quattro o segnare 2-3 gol? vuoi mettere la differenza per un difensore tra marcare l’avversario o farselo scappare?) e di risultati (più gol segnati, meno gol presi, uguale più vittorie: è matematico). 
In attesa che questo giorno arriverà ci godiamo un Pio Esposito in grande spolvero. È vero non ha ancora segnato, ma tra Ajax e Sassuolo ha fatto due partite eccezionali, creando molto, mettendosi a servizio della squadra, senza timori, con personalità. Non ha segnato? Pazienza. Ha 20 anni, bisogna dargli tempo, non caricarlo di responsabilità. Ha già dimostrato di avere del potenziale per diventare un attaccante di spessore, lasciamolo libero di sbagliare e di trovare la sua dimensione. Sono straconvinto che accanto a Lautaro Martinez e Thuram potrà solo crescere e maturare e se non si perderà per strada come un Balotelli qualsiasi potrà sicuramente essere protagonista in maglia nerazzurra nel prossimo futuro. Sto ragazzo ci darà delle belle soddisfazioni. Sono pronto a metterci la firma.
FORZA INTER !!!
ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.
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2 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Sì, sono d'accordo. Troppi gol sprecati e troppi gol presi con facilità. A volte ti va bene (vedi Sassuolo), a volte no (contro la Juventus). Urge immediato cambio di rotta.

Entius ha detto...

Ma non è così semplice. Ci vorrà qualche partita prima di sistemare le cose che non vanno e porre rimedio a queste due gravissime lacune.