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lunedì 21 febbraio 2022

LA RETTA VIA (momentaneamente?) SMARRITA

“Nel mezzo del cammin di nostra vita 
Mi ritrovai per una selva oscura 
Che la retta via era smarrita” 
Il sommo poeta Dante ci viene (o meglio, mi viene) in soccorso per riassumere in poche parole il momento non proprio fortunato per l’Inter. Un punto nelle ultime tre gare di campionato, tre sconfitte nelle ultime tre gare considerando campionato e coppe, una difesa tutt’altro che impenetrabile, un attacco che non la butta dentro nemmeno a porta vuota da un metro. Devo aggiungere altro per chiarire il momento non proprio felice della formazione nerazzurra?
Certo, non bisogna dimenticare che abbiamo avuto un tour de force non indifferente con quattro big match uno dietro l’altro nell’arco di pochi giorni. E sono stati 360 minuti molto intensi, che hanno portato via parecchie energie, sia fisiche che mentali. 
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Fisiologico quindi che ieri pomeriggio siamo arrivati alla sfida contro il Sassuolo abbastanza scarichi e abbiamo pagato dazio. Non a caso la prestazione ha lasciato abbastanza a desiderare con errori sia difensivi che offensivi. 
Partiamo da quelli difensivi. Handanovic non è più il portiere di qualche stagione fa. Gli anni passano per tutti e lui non è più giovanissimo. Gli errori sono sempre più frequenti e quello di ieri pomeriggio è a dir poco clamoroso. Non sono tra quelli che vorrebbero vederlo subito in panchina, ma inizierei a valutare la cosa. Soprattutto se continua a sbagliare con questa frequenza. Ma sarebbe un clamoroso errore addossare tutte le colpe su Handanovic. De Vrij è passato da leader difensivo a difensore che commette più di qualche errore. La nostra invalicabilità passava e passa dai suoi piedi, non possiamo permetterci un De Vrij trasformatosi in difensore medio. 
Ma se dietro non siamo messi benissimo, davanti non è certo una situazione migliore. Se Atene piange, Sparta non ride (mi pare che fosse così il proverbio). L’unico che mantiene un briciolo di lucidità è Dzeko. Lautaro Martinez è a secco da sette turni. Si sbatte, si impegna, ma di buttarla dentro neanche a parlarne. E per uno che di mestiere fa l’attaccante fare gol è tutto. Per il suo e per il nostro bene ci auguriamo che si sblocchi al più presto. Così come aspettiamo i gol di Sanchez, uno che segna in Coppa con regolarità, ma in campionato non la butta dentro come dovrebbe. Correa e Caicedo sono da corredo all’arredamento. Ormai fanno da suppellettili in infermeria. In particolare l’ex laziale doveva sostituire Correa in panchina o in campo, non in infermeria. Evidentemente non si sono capiti bene con i dirigenti nerazzurri. 
Mi pare evidente che se vogliamo puntare a riconfermarci campioni d’Italia serva giocare ben altro tipo di partita e soprattutto serva che la buttiamo dentro con cinismo ed efficace. Che senso ha avere 150 occasioni di rete a partita se poi non ne sfrutti almeno una? Nell’articolo di sabato pomeriggio auspicavo che i nostri ragazzi ripartissero dalle ultime prestazioni. E confermo la cosa. Da questo momento di crisi si esce solo giocando bene e dando il massimo. È questa l’unica strada per ritrovare la retta via smarrita. È questa l’unica strada per tornare di nuovo davanti a tutti. ci riusciremo? Sono ottimista, sono convinto che ce la faremo. FORZA INTER !!!

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1 commento:

Annuccia ha detto...

É solo una cosa momentanea. Riprenderemo presto il nostro cammino.