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martedì 21 novembre 2017

TAVECCHIO SI E' DIMESSO: E ORA QUALI SCENARI?

Finalmente ieri Carlo Tavecchio si è dimesso da presidente della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), durante il consiglio federale che si è svolto in via Allegri a Roma, nella sede della Federazione.
Sabato Tavecchio aveva dato la sua prima intervista dopo l’eliminazione della Nazionale di calcio dai Mondiali del 2018: parlando al programma di Italia 1 Le Iene aveva dato la colpa dell’eliminazione all’allenatore Giampiero Ventura, esonerato la scorsa settimana, aggiungendo anche che nel 2016 la sua prima scelta come allenatore della Nazionale non fu Ventura ma Roberto Donadoni, già impegnato però con il Bologna.
Mercoledì scorso, nel giorno dell’esonero di Ventura, Tavecchio aveva comunicato di non avere intenzione di presentare le proprie dimissioni, richieste invece da molti dopo il deludente risultato degli spareggi. In disaccordo con quest’ultima decisione, il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Damiano Tommasi, aveva lasciato il consiglio federale prima della fine della riunione.
Tavecchio, che nel pomeriggio ha tenuto una conferenza stampa, ha anche chiesto le dimissioni di tutti i consiglieri federali ancora in carica. Se i consiglieri federali non dovessero lasciare le loro cariche, la FIGC verrebbe gestita da Cosimo Sibilia, vicepresidente federale, fino alle prossime elezioni. In caso contrario, tutti i principali organi che gestiscono il calcio italiano — FIGC, Lega Serie A e Serie B — potrebbero essere commissariati (Serie A e B lo sono già).
Ora bisognerà capire e comprendere tutti gli scenari possibili conseguenti a questa decisione. Le ipotesi sono due. Prima ipotesi: elezioni entro 90 giorni. È la soluzione più ovvia, perché è ‘suggerita’ direttamente dallo statuto, ma anche quella più condivisa da tutti i consiglieri federali. Nello stesso momento partirebbe anche la selezione dei papabili successori di Tavecchio, con Cosimo Sibilia, vice presidente federale e attuale presidente della Lega Dilettanti, favorito numero uno.
Seconodo scenario, quello più radicale: il commissariamento. Lo vuole a tutti i costi Giovanni Malagò, per dare un segnale forte, non considerando governabile, allo stato attuale, il calcio italiano. A quel punto ci sarà un commissario straordinario che dovrà traghettare la FIGC per un tempo che si attesta sui 180 giorni.

3 commenti:

Stefano ha detto...

Specifichiamo. Tavecchio non si è dimesso, ma è stato messo in condizione di dimettersi. C'é una sottile ma importante differenza.

Pippo ha detto...

La vera domanda è chi comanda nel calcio italiano?

Stefano ha detto...

La politica ovviamente. Dove ci sono poteri e torte da spartire, c'é sicuramente di mezzo la politica. Non a caso, come leggevo l'altro giorno da qualche parte, si sta cercando di allungare i tempi dell'elezione del nuovo Presidente perché in base a chi vincere le prossime elezioni politiche, si deciderà a chi affidare la rinascita del calcio italiano. Per fare un esempio, dovesse vincere il centro-destra quasi sicuramente il nuovo Presidente Federale sarà Cosimo Sibilia, attuale Vice Presidente Federale e Senatore nelle file di Forza Italia.