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lunedì 9 novembre 2015

SE IL RISULTATO CONTA PIU' DELLO SPETTACOLO

Cosa conta veramente nel calcio? Ecco una domanda da un milione di dollari. E’ più importante vincere o dare spettacolo? Far divertire il proprio pubblico o portare a casa il risultato?
L’ideale è far coincidere entrambe le cose. Ma non sempre nella vita si può avere tutto (a chi non piacerebbe avere una moglie bellissima e intelligente? Eppure spesso bisogna accontentarsi solo della bellezza o solo dell’intelligenza). E allora dovendo scegliere cosa è più importante? Lo spettacolo o il risultato?
Dovendo scegliere io mi tengo stretto il risultato perché, secondo me, è quello che fa la differenza. Se vinci giocando male o applicando il tiki taka del Barcellona di Guardiola che differenza fa? Se vinci 1-0 o 5-0 cambia qualcosa? Su quest’ultima domanda ci viene in soccorso il grande Vujadin Boskov che una volta disse “Meglio perdere una partita 6-0 che sei partite 1-0”. Il discorso ovviamente vale anche per le vittorie. Ai fini della classifica conta se vinci o se perdi, non se giochi bene o giochi male (quando faranno una classifica basata sull’estetica e non sul risultato ne riparleremo).

Purtroppo non tutti sono dello stesso mio parere. Basta leggere i giornali o ascoltare le mille trasmissioni sportive per scoprire che il fatto che l’Inter sia capolista non ha nessun valore. La squadra di Mancini gioca male, costruisce poco, spesso vince per 1-0 perché capace di far fruttare una delle rare occasioni che le capitano. Ma questo non è calcio, questo non è modo di giocare. I nerazzurri vi sembrano una squadra di calcio? Credete che sia degna di poter stare al cospetto delle altre 19 squadre che formano la Serie A?
Credo che Settore sia stato molto bravo a centrare il problema in pieno: siamo un caso che fa impazzire il mondo. Giochiamo male ma vinciamo, siamo l’antispettacolo ma guardiamo tutti dall’alto. Si può andare avanti all’infinito nel discutere e controbattere ma in fin dei conti ciò che conta e che lassù, insieme alla Fiorentina spettacolare e davanti alla Roma da scudetto e il Napoli che gioca il miglior calcio della Serie A, ci siamo noi. E prima se ne faranno tutti una ragione e meglio sarà.
Non che questa Inter mi entusiasmi o che sia felice di come stiamo giocando, ma, come ho già scritto ieri sera, finché vinciamo va tutto bene. E inoltre ci sono alcuni risvolti positivi che non vanno sottovalutati. L’anno scorso eravamo una difesa scolapasta, quest’anno non passa nessuno. Miglior difesa, appena sette gol presi (di cui 4 in un'unica partita), otto gare su dodici portate a casa senza subire reti. Se una squadra si costruisce partendo dalla difesa direi che le fondamenta ci sono e sono ben solide. E anche il fatto di riuscire sempre a vincere 1-0 non crediate che sia semplice. Bisogna saper sfruttare al meglio le rare occasioni che capitano, capitalizzarle al massimo, e poi riuscire a tener duro, a non concedere nulla agli avversari. In questo il trio Handanovic-Miranda-Murillo sono una sicurezza assoluta (non stanno facendo rimpiangere il trio Julio Cesar-Samuel-Lucio).
Difettiamo ancora a centrocampo dove manca il genio capace di illuminare il gioco (un Kovacic ci sarebbe tornato utile, ma speriamo nell’arrivo di Pirlo) e soprattutto, a mio avviso, abbiamo problemi in attacco dove i nostri bomber stanno facendo davvero molto poco. Sei reti totali tra Icardi e Jovetic, a digiuno ancora Perisic, Ljajic e Palacio. Poco, troppo poco. Speriamo che, fatte le fondamenta, Mancini inizi a pensare anche come fare per sbloccare il reparto offensivo e rendere più incisivi i nostri attaccanti.
Nel frattempo vi riformulo la domanda iniziale. Cosa conta veramente nel calcio? E’ più importante vincere o dare spettacolo? Far divertire il proprio pubblico o portare a casa il risultato? Aspetto le vostre opinioni.


2 commenti:

Matrix ha detto...

Il risultato, conta sempre di più il risultato. Il problema è che vinciamo. E questo non è una cosa gradita ai più.
E i giornalisti non vedono l'ora di screditarci, anche a costo di utilizzare argomentazioni ridicole e assurde (giusto per fare un esempio banale, settimana scorsa un giornalista ha dato a Medel, matchwinner contro la Roma, 4 in pagella perché non parla italiano. Ridicolo.

Nerazzurro ha detto...

Nel calcio è il risultato che conta e che rimane nella storia. Lo sanno bene anche i pseudo-giornalisti che criticano continuamente. Ma a qualcosa si devono appigliare per sminuire il fatto che siamo in testa.