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martedì 16 dicembre 2014

IL PRIMO MATTONCINO PER IL FUTURO

Finalmente. E’ questa la prima parola che mi viene in mente pensando alla partita di ieri sera. Finalmente i tre punti, finalmente una prestazione positiva (anche se dall’avvento di Mancini in poi qualcosina si era già vista anche nelle precedenti partite), finalmente novanta minuti che risollevano il morale dei giocatori e dei tifosi nerazzurri.

La partita di ieri sera era abbastanza delicata, l’avevamo già detto in fase di pre-partita. Soprattutto perché dopo un pareggio e due sconfitte non potevamo più permetterci altri passi falsi. E per fortuna siamo riusciti a portare a casa la prima vittoria della nuova gestione di Mancini. E l’abbiamo fatto al termine di una gara giocata tutto sommato bene. Sulle fasce abbiamo spesso creato superiorità, abbiamo imposto i nostri ritmi alti, ci siamo resi pericolosi in fase offensiva. Insomma una prestazione di cui essere soddisfatti. Certo abbiamo preso anche qualche pericolo dietro, soprattutto nella prima frazione. Quel colpo di testa di Paloschi dopo otto minuti poteva rendere la partita in salita (per fortuna c’è San Handanovic a proteggerci), così come qualche brivido fino al 2-0. Per fortuna siamo riusciti ad uscire indenni dallo stadio Bentegodi.

L’Inter di ieri sera mi è piaciuta. In difesa abbiamo mostrato un po’ di solidità in più. Ranocchia, gol a parte, ha mostrato piglio da leader, Kovacic ha dispensato gioco come sa fare lui, sulle fasce Nagatomo e D’Ambrosio hanno creato superiorità, e anche là davanti Icardi e Palacio hanno mostrato un po’ di vitalità.
Ciò non toglie che la strada è ancora lunga per Mancini. Una rondine non fa primavera. E allo stesso tempo una vittoria non vuol dire aver risolto tutti i problemi. Anzi i problemi restano, ma se non altro adesso possiamo affrontarli con un pizzico di serenità in più. Il terzo posto è lì, ad una manciata di punti. Chi ci precede non sta facendo cose strabilianti. Napoli, Milan, Fiorentina, a turno hanno mostrato di avere più di una lacuna. Sembra quasi che stiano aspettando noi. Rientrare in corsa non è per niente un’impresa ardua. 
A patto di rimettersi subito in carreggiata. La vittoria di Verona deve essere la prima pietra su cui costruire la nostra seconda parte di stagione. Ai tre punti del Bentegodi bisogna dare un seguito. Domenica prossima contro la Lazio bisogna mettere in saccoccia altri punti per passare nei migliori dei modi le festività natalizie e con il nuovo anno partire subito a mille (anche se all’Epifania ci tocca affrontare a Torino la Juventus, non proprio un inizio morbido…).
Io, come ben sapete, ripongo grande fiducia in Mancini. Era chiaro a tutti che non avesse la bacchetta magica e che dall’oggi al domani non potesse fare miracoli e cambiare l’Inter dalla testa ai piedi. Ci vuole pazienza e fiducia e piano piano i risultati si vedranno. L’importante è aver imboccato la strada giusta. Poi il resto verrà. Siamo ancora in tempo per vivere una primavera da protagonisti. Non siete d’accordo?

3 commenti:

Nicola ha detto...

Piano con tutto questo ottimismo, era solo il Chievo. Vedremo cosa succederà domenica con la Lazio.

Entius ha detto...

E infatti ho parlato di mattoncino non di mattone...

Anonimo ha detto...

E' vero che davanti non corrono, ma è anche vero che come possiamo ingranare noi, possono ingranare anche gli altri. Resto dell'idea che il terzo posto difficilmente sfuggirà al Napoli, a meno di terremoti o a meno di improbabili colpacci da parte nostra sul mercato.
Per quanto riguarda la vittoria sul Chievo, i 3 punti erano troppo fondamentali, e grazie al cielo sono arrivati. Importa poco chi sia stato decisivo (se Handanovic, Kovacic, D'Ambrosio, o chi per loro), ma la clasifica stava facendosi troppo preoccupante per sottilizzarsi troppo su come è arrivata la vittoria. La prestazione è stata comunque buona.
Sempre forza Inter
Juan