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venerdì 17 ottobre 2014

IL "MATCH FIXING" AI TEMPI DELLA GLOBALIZZAZIONE

Gli effetti della globalizzazione sono tangibili anche riguardo al match-fixing: le dimensioni del mercato del betting sportivo, su scala mondiale, esercitano una forza attrattiva notevole. ll mercato globale delle scommesse non conosce crisi e grazie all’esponenziale implemento di dispositivi e software tecnologici, i quali consentono di aggirare i controlli in ambito nazionali si evitano eventuali sospetti dei bookmaker locali e delle Autorità di vigilanza, che hanno una visione dei flussi di gioco limitata al proprio ambito territoriale.

L’International Integrity manager di Sportradar, società leader a livello mondiale nelle attività di contrasto e prevenzione delle frodi sportive, Marcello Presilla intervenuto al riguardo delle ultime vicende legate al filone del calcio scommesse della Procura di Cremona e sull’impatto in Italia del fenomeno del match-fixing ha recentemente affermato : "La tendenza in generale e anche in Italia, è stata quella di abbinare le manipolazioni di eventi sportivi al calcio, per gli scandali avvenuti negli anni passati e perché certi abbinamenti, nella testa delle persone, vengono più facili. In realtà è un sistema criminale e lo sport in generale serve a questi fini, quindi sia il calcio, che il volley, il basket, il cricket o il tennis, servono a fare soldi in maniera illecita", sottolinea Presilla, che spiega come "tecnicamente, truccare un match di tennis o addirittura un set è più agevole rispetto ad una partita di calcio".
"Noi abbiamo dei modelli matematici e delle modalità di osservazione cha cambiano da sport a sport. Scommesse concentrate su tornei Challenge? Dipende dalle quote e dall'offerta di betting dei bookmakers, che sono poi quelli che ci rimettono dei soldi".

Circolano quantità di denaro enormi, la gran parte delle quali, occorre sottolinearlo, vengono raccolte nei Paesi del lontano sud-est asiatico, in luoghi come Singapore, Hong Kong, Shangai, Manila, dove la consistenza e le dimensioni del mercato del betting hanno, ormai, raggiunto livelli non comparabili con quelli europei. Tra i marchi più in vista ci sono operatori che superano ampiamente i 50 miliardi di euro di volume di giocate l’anno, come ad esempio IBCbet o 188bet, o come il gigante SBObet, con sede a Manila, nelle Filippine, che raggiunge da solo l’incredibile cifra di circa 200 miliardi di euro di turnover l’anno, sfiorando il 40% dell’intero mercato mondiale del betting sportivo.
Nonostante questo, suddetti giganti come tutti gli altri operatori di scommesse, in Italia, in Europa e nel resto del mondo, temono il match-fixing e ne sono la prima vittima, insieme allo sport, perché sono quelli che, molto semplicemente, ci rimettono i soldi ovvero sono usati come una sorta di bancomat da parte delle organizzazioni criminali per fare cassa illecitamente . Analisi statistiche hanno rivelato inoltre che in Asia su una partita di Lega Pro, i volumi medi scommessi oscillano tra i 100 mila ed i 200 mila euro, mentre su una partita di Serie A possono arrivare anche a valori compresi tra i 30 ed i 50 milioni.
Assolutamente un anomalia evidente in controtendenza che deve far riflettere sulla liceità di tale categoria.
I dati del match fixing relativi al calcio italiano sono assolutamente in linea. Si è creata una certa mitologia. In Italia ci sono stati fenomeni che hanno avuto una certa evidenza, ma è un fenomeno globale.
Noi italiani non siamo peggio di altri, ma ci sono scandali scoppiati in Germania, in Austria, in Finlandia, ovunque nell’est Europa. Ci sono processi aperti in Belgio. In Gran Bretagna ci sono stati arresti da novembre dell’anno scorso a febbraio di quest’anno. Noi siamo una parte interessata del problema, ma il calcio italiano ha preso coscienza del fenomeno in maniera molto forte.
Di grande importanza dovrà essere la disamina delle norme e sanzioni penali e sportive in vigore, al fine di fornire a tutti i partecipanti una reale ed adeguata preparazione sui rischi e pericoli legati al fenomeno. Ampio spazio, inoltre, al ruolo cruciale dei social network nei casi di manipolazioni di incontri e nei tentativi di approccio dei “fixers”.
In forma ufficiale è intervenuto il presidente dell'Uefa, Michel Platini "E' necessaria una stretta cooperazione che preveda lo scambio d'informazioni tra autorità pubbliche e federazioni sportive per prevenire, individuare e indagare sulle partite truccate. L'adozione di una convenzione internazionale sulla manipolazione dei risultati sportivi, in questo senso, rappresenta un passo avanti significativo". "Lavoreremo assieme affinché il calcio affronti i suoi numerosi problemi: la discriminazione, le partite truccate, la proprietà dei calciatori da parte di terzi o la violenza".
Non vogliamo che tale fenomeno destabilizzi e ci sia un attacco alla credibilità dello sport. Lavoriamo per una sinergia tra le parti e attuiamo pratiche di tutela sul delicato tema delle frodi sportive.
 Marco Ianne 

1 commento:

Mattia ha detto...

E' un fenomeno talmente vasto e ben radicato che solo cercare di arginarlo sembra impresa titanica.
Come si fa a frenare il flusso economico che arriva dall'Asia? Praticamente impossibile.