Prima o poi c’era da aspettarselo, ma la notizia ha comunque colto tutti di sorpresa. Sir Alex Ferguson lascia la panchina del Manchester United a fine stagione, insieme al vuoto che il mondo del calcio percepirà nel non vederlo più dare ordini da bordo campo.
Il record di longevità di Guy Roux su una stessa panchina non era di certo in discussione, essendo stato manager dell’Auxerre per ben 44 anni. Ma siamo convinti che il francese avrebbe sicuramente voluto barattare questo suo primato con la metà dei trofei che lo scozzese ha alzato in quasi 27 anni di United. Una carriera fantastica, unica e irripetibile al giorno d’oggi, dove troppi presidenti non prevedono la figura di un manager a tutto tondo al quale affidare una programmazione seria, ma la smania di ottenere risultati nel breve periodo fa sì che si assista ad esoneri talvolta incomprensibili.
Un solo esonero in carriera, invece, per mister Ferguson, alla guida del piccolo Saint Mirren; poi solo trionfi, sia con l’Aberdeen che con i Red Devils, per un totale di 38 trofei conquistati in 39 anni da allenatore, media che farebbe rabbrividire il più prolifico dei bomber.
“Ho pensato a lungo alla decisione di ritirarmi e non l’ho presa a cuor leggero, ma questo è il momento giusto – si legge nel comunicato pubblicato sul sito ufficiale del club inglese - La cosa più importante per me era lasciare il club nelle migliori condizioni possibili, e penso di esserci riuscito”.
David Gill, chief executive del Manchester United, aveva affermato “…ci muoveremo abbastanza in fretta. Il nuovo manager dovrà avere esperienza in ambito nazionale ed europeo''. Ed in effetti così è stato e l’annuncio di David Moyes, dato favorito alla vigilia assieme a Mourinho anche dai siti di scommesse inglesi, era arrivato già il giorno successivo all’addio di Ferguson.
Nel comunicato emesso dalla società, si specifica che è stato proprio Sir Alex a volere Moyes come suo successore, ed i motivi sono chiari: il suo tipo di gioco, infatti, non è molto diverso da quello dello scozzese, fatto di spinta sulle fasce, sovrapposizioni, grande duttilità tattica e non tantissimo possesso palla, ma ripartenze veloci più che altro.
Tutti fattori che hanno portato l’Everton a competere fin dall’arrivo di Moyes sulla sua panchina con le grandi del calcio inglese, mettendosele spesso e volentieri alle spalle a fine campionato. Come quando nel 2004 riuscì a qualificarsi per i preliminari di Champions, grazie al 4° posto finale davanti ai cugini del Liverpool e al Tottenham.
Alla guida dei Toffees, ben chiaro, non ha mai vinto alcun trofeo, ma semplicemente perché la società non ha i mezzi per competere con i mostri sacri. Il fatto, però, di essere rimasto in sella per 11 stagioni (3° manager per longevità in Premier) ed aver ottenuto risultati inaspettati per un certo verso, fanno di Moyes uno dei tecnici più preparati dell’intero calcio inglese, forse addirittura il più preparato.
Una scelta che potrebbe avere dei risvolti anche in chiave mercato, con Rooney che, al momento dell’uscita della sua autobiografia nel 2006, venne citato proprio dal futuro manager dello United per calunnia. Che sia il preludio di un addio del numero 10?
Staremo a vedere: noi facciamo un grande in bocca al lupo a David Moyes, fresco di contratto per 6 anni, ma il Manchester United ed il calcio mondiale non saranno comunque più gli stessi senza Sir Alex.
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1 commento:
Si ritira un pezzo di calcio europeo. Uno dei più grandi allenatori in assoluto. Guardiola e Mourinho possono giusto portargli la borsa....
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