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venerdì 20 gennaio 2012

CHE DELUSIONE, MISTER CUPER!!!

Quando ho letto la notizia ho provato un senso di delusione. Come quando scoprì che una persona che non ti aspetti a fatto qualcosa di inatteso.
Sembra che degli esponenti della criminalità organizzata siano partiti da Napoli con 200mila euro nascosti nelle mutande e nei calzini e abbiano raggiunto in Spagna l’ex tecnico dell’Inter Hector Cuper. Si sarebbero incontrati in uno stanzino e sarebbe avvenuto uno scambio: i soldi a Cuper, un foglietto ai camorristi, contenente i risultati già scritti di quattro partite ancora da giocare, due nel campionato spagnolo e due in quello argentino. Qualcosa però è andato storto, un risultato non si è verificato. Il principale interessato è partito di nuovo, ha raggiunto Cuper per insultarlo e minacciarlo, registrando la conversazione. Registrazione che è finita nelle mani della Dda che ora accusa il tecnico argentino.
L’hombre vertical (o forse a questo punto dovremmo parlare di "ex" hombre vertical) dapprima ha negato tutto. Poi messo di fronte all’evidenza ha trovato una scusa abbastanza sciocca “Era denaro di mia suocera, mandato per dei lavori di ristrutturazione di una sua proprietà”. Roba da farsi una grande risata se la vicenda non fosse così seria.

Cuper non è un Mourinho, né un Mancini, non lo ricorderemo perché ha vinto. Però credo che molti interisti lo porteranno nel cuore. Lui e Simoni ci hanno fatto assaggiare la piacevole ebbrezza di chi sta in testa, con lui siamo arrivati ad un passo dal poter festeggiare uno scudetto tanto atteso. Quell’Inter non era fortissima eppure sfiorò lo scudetto e disputò due buone stagioni conquistando anche una semifinale di Champions League poi persa contro il Milan. Molti lo ricorderanno come un allenatore perdente, uno di quelli che non era da Inter, un Gasperini qualsiasi insomma. Invece io lo ricordo con piacere. Era uno capace di motivare la squadra e mi piaceva molto il fatto che prima di ogni partita aspettasse i giocatori fuori dal tunnel, gli dava una pacca sul cuore e gli diceva “io soy contigo” (io sono con te).
Tecnicamente e tatticamente magari lasciava a desiderare ma le sue squadre sono sempre arrivate ad un passo dal trionfo (il 5 maggio nerazzurro, ma anche la finale di Coppa delle Coppe col Maiorca e la finale di Champions League col Valencia). E’ stato una sorta di Ranieri argentino, una carriera di tutto rispetto ma senza i meritati trionfi. E dal punto di vista umano è sembrato sempre una persona seria, perbene, un hombre vertical, appunto.
Ecco perché saperlo coinvolto in una vicenda così losca, fa emergere un senso di delusione, di sfiducia verso una persona che ti ispirava stima e simpatia. Stima e simpatia che da ieri si sono affievoliti in modo drastico. Che amarezza…

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3 commenti:

Winnie ha detto...

Deludente, davvero deludente. Chi se lo aspettava...

Dado ha detto...

A questo punto mi chiedo se quel famoso 5 maggio Cuper si sia venduta la partita. Lo so, sembra assurdo ma nulla è impossibile.

Entius ha detto...

Dado, non voglio nemmeno pensarci. Anche se mi pare improbabile…