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martedì 23 gennaio 2024

NOI ABBIAMO RIVA

“Mamma hai visto? È Morto Gigi Riva” “Ho visto, ho visto. Poverino mi dispiace. Eh, loro hanno Pelé, noi abbiamo Riva”. Quante volte, nel corso degli anni, ho sentito questa frase da mia madre? Boh, ho perso il conto. 
Mia madre non è mai stata appassionata di calcio, segue il calcio per “inerzia”, perché circondata da figli, fratello, nipoti che hanno un amore viscerale e profondo per l’Inter. I suoi ricordi calcistici sono legati ai nostri momenti “nerazzurri”, fossero il 5 maggio o il Triplete. 
Mia madre ha un solo ricordo calcistico personale, che riguarda solo lei: il Mondiale del ’70 e in particolare Italia-Germania 4-3. È un ricordo molto “suo”, dov’era, con chi era, come esultarono. E in questo ricordo ci sono incastonati i giocatori. Mazzola, Rivera e ovviamente Riva. “Loro hanno Pelé, noi abbiamo Riva” naturalmente non è riferita a Italia-Germania 4-3, ma alla finale Brasile-Italia che perdemmo 4-1. 
Mentre sto scrivendo mi sono accorto che non le ho mai chiesto chi disse questa frase, se la sentì alla radio o la disse uno degli zii con cui seguì la partita. 
Sono partito da questo aneddoto per dire che “Giggirriva” (nome e cognome rigorosamente tutto attaccato) non era solo un grande calciatore, non è stato solo il più forte attaccante che abbia mai avuto l’Italia, non è stato solo un monumento storico del calcio italiano. Giggirriva è stato molto di più. È entrato nel cuore della gente, di tutti, di chi ha avuto la fortuna di vederlo e di chi, come il sottoscritto, se l’è perso per questioni anagrafiche. Giggirriva ha segnato un’epoca, calcistica e non. 
Nato in provincia di Varese, iniziò a giocare a calcio nelle giovanili del Laveno e del Legnano, prima di approdare al Cagliari nel 1963. In Sardegna, il giovane attaccante si impose subito come uno dei migliori giocatori della squadra, contribuendo alla promozione in Serie A nel 1964-65. 
Negli anni successivi, Riva divenne uno dei protagonisti del calcio italiano. In Serie A, segnò 155 reti in 289 partite, risultando il miglior marcatore della squadra per 11 stagioni consecutive. Idolo indiscusso e simbolo di un popolo orgoglioso, a cui ha regalato il primo e unico scudetto conquistato dalla compagine rossoblù nel 1970. Riva è ancora oggi il miglior marcatore nella storia del Cagliari con 164 reti. 
Nel corso della carriera ha rifiutato i milioni di Inter prima e Juventus poi legandosi per tutta la vita ai colori rossoblu. 
Con la maglia della Nazionale italiana è stato campione d'Europa nel 1968 a Roma, segnando un gol decisivo per la conquista del titolo continentale nella finale con la Jugoslavia. Si confermò due anni dopo, nel Mondiale messicano, realizzando una doppietta nei Quarti e una rete nella ‘Partita del Secolo’ con la Germania e trascinando di fatto l’Italia alla finale persa poi con il Brasile. Con 35 gol in 42 presenze detiene il record di marcature con la maglia azzurra. 
 La carriera di Riva fu condizionata da due gravi infortuni, uno nel 1967 contro il Portogallo e uno nel 1970 contro l'Austria. Questi infortuni gli impedirono di esprimere al massimo le sue potenzialità e di vincere altri trofei con il Cagliari e con la Nazionale. 
Il soprannome "Rombo di Tuono" fu coniato dal giornalista Gianni Brera per sottolineare la potenza del tiro di Riva. Il calciatore, infatti, era in grado di calciare la palla con una forza tale da farla arrivare a velocità superiori ai 100 km/h. 
Si ritirò dal calcio nel 1976, all'età di 31 anni. 
Abbandonato il calcio giocato, Riva ha continuato a vivere a Cagliari aprendo una scuola calcio che porta il suo nome. A metà degli anni '80 è stato per un breve periodo presidente del Cagliari, poi dal 1990 è stato dirigente accompagnatore e infine team manager della Nazionale fino al 2013. Dal 2019 è diventato presidente onorario del Cagliari. 
Rombo di Tuono, recentemente era stato insignito dal Comune di Cagliari che aveva deciso di intitolargli lo stadio del club rossoblu. 
Se ne è andato una grigia sera di gennaio, lasciandoci un vuoto, incolmabile. Ma lasciandoci anche la certezza e l’orgoglio di poter dire per sempre che “loro hanno Pelé, ma noi abbiamo Riva”.

ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.

5 commenti:

Alex ha detto...

Il più grande attaccante italiano in assoluto. Con buona pace di tutti gli altri.

LadyMarianne ha detto...

Assolutamente daccordo con Alex. Insieme a Piola e Meazza.

LadyMarianne ha detto...

Classica banale domanda che hanno già fatto tutti: quanti gol avrebbe segnato Riva oggi? Secondo me tantissimi.

Theseus ha detto...

@LadyMarianne. Tanti. Considera che i difensori attuali non sono "ruvidi" come quelli dell'epoca.
Avrebbe segnato tanti gol e non si sarebbe ritirato a 31 anni.

Entius ha detto...

@LadyMarianne. Impossibile fare confronti. Ma un attaccante come Riva avrebbe sicuramente fatto la differenza in questa Serie A e probabilmente anche in Europa.