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martedì 14 luglio 2015

CASILLAS E IL REAL, UN ADDIO TRA LE LACRIME

Un’altra bandiera viene ammainata. Dopo 25 anni e 725 presenze tutte con addosso la maglia numero 1 del Real Madrid, Iker Casillas, 34 anni, ha salutato i propri tifosi prima di passare al Porto dove giocherà nella prossima stagione.
La conferenza stampa con cui si è congedato dal popolo blancos è stata a dir poco commovente e l’ex portiere del Real non è riuscito a trattenere le lacrime: troppo difficile e doloroso dare l’addio al club che ha sempre considerato come una famiglia.
Con gli occhi gonfi ha avvertito i presenti che “per leggere questo foglio servono 30 secondi, ma potrebbe non bastare un’ora”, ringraziandoli poi per “accompagnarmi in questo momento tanto speciale”.

“Sono qui a dire addio a tutti voi e soprattutto al Real Madrid - ha detto Casillas -. Dopo 25 anni a difendere il simbolo della miglior squadra al mondo, arriva il difficile giorno in cui devo dire addio a questa istituzione che mi ha dato tutto. Sembra ieri quando, da bambino, indossai per la prima volta questa maglia. Abbiamo riso, pianto, vinto."

"Questo club mi ha formato come persona, con i valori del rispetto, del cameratismo e dell’umiltà. Mi ricordo di tutti i compagni che ho avuto, ho vissuto momenti unici con loro. Lascio grandi amici. Anche tutti gli allenatori, da Mezquita a Carlo Ancelotti. Da tutti ho imparato tanto”.

Indipendentemente dal fatto che io sia stato un buono o un cattivo portiere - ha concluso Casillas - spero che la gente si ricordi di me per essere stato una brava persona, con i miei difetti e le mie qualità. Grazie mille. Non potrò mai dimenticare tutto questo e ovunque andrò - conclude, prima di lasciare la sala stampa - griderò “Hala Madrid!”. Non dirò addio, ma arrivederci”.
Con la maglia delle merengues il portiere spagnolo ha vinto cinque campionati spagnoli, due Coppe del Re, quattro Supercoppe spagnole, tre Champions League, due Supercoppe europee, una Coppa Intercontinentale e una Coppa del mondo per club. Inoltre è primatista di presenze nelle competizioni UEFA per club (157). Da aggiungere anche i trionfi con la Nazionale dove è stato campione del Mondo (2006) e d'Europa (2008 e 2012). Fino all’ultimo trionfo europeo con la nazionale delle Furie Rosse è stato sempre al top, confermandosi di stagione in stagione come uno dei più forti nel suo ruolo (ai Mondiali del 2010 subì appena due reti, rimanendo imbattuto dagli ottavi in poi).
Le sue ultime stagioni in maglia merengue però erano passate tra alti e bassi, messo in discussione prima da Mourinho e poi da Ancelotti. Quello che per molti anni era stato tra i migliori portieri in circolazione (se non addirittura il migliore in assoluto), aveva perso un po’ di smalto, mostrando in più di un’occasione qualche incertezza di troppo. Da qui la decisione di cercare altrove nuovi stimoli per continuare a giocare (forse spinto anche dalla dirigenza madrilena che aveva deciso di non puntare più su di lui, nemmeno come portiere di riserva).
Dalla prossima stagione, come detto, per lui è già pronto un contratto con il Porto. Ma dimenticarsi del Bernabeu e di quella che per quasi una vita è stata la sua famiglia non sarà per niente facile. E le lacrime nel giorno dell’addio lo dimostrano.

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2 commenti:

Rudy ha detto...

È stato liquidato senza troppi complimenti da parte del Real. Una bandiera non dovrebbe essere trattata così. 25 anni di fedeltà archiviati con troppa leggerezza.

Simone ha detto...

Per anni il miglior portiere in circolazione. Un grande che, come facevate notare anche voi, meritava ben altro trattamento.