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domenica 12 aprile 2015

E ALL’IMPROVVISO CI RICORDIAMO COME SI VINCE UNA PARTITA

Puntuale come un orologio svizzero dopo una vittoria e una prestazione abbastanza convincente parte l’ennesimo ritornello “ah, se avessimo giocato sempre così…”.
Già, se avessimo sempre giocato così magari saremmo là davanti a giocarcela con le romane per un posto in Champions League. O almeno se avessimo giocato più spesso così, saremmo riusciti ad essere tra quelle che si giocheranno un posto in Europa League.
Invece siamo nel limbo della metà classifica, lontano da tutto e tutti e questi tre punti servono più per il morale che per la classifica stessa. Il che non è certo una cosa da poco. Con il derby alle porte e la sfida con la Roma una settimana dopo, portare a casa il bottino pieno dopo un mese e mezzo (non vincevamo dal 23 febbraio, 2-1 a Cagliari) è sicuramente una carica di fiducia.
Diobono, quando vogliamo sappiamo essere una grande squadra che gioca un buon calcio e che porta a casa la vittoria senza troppi patemi (ecco, il problema che dovremmo e potremmo porci è come mai spesso e volentieri, soprattutto negli ultimi tempi, non sappiamo essere una grande squadra).

Credo che siamo tutti d’accordo sul fatto che l’Inter vista ieri sera è stata abbastanza convincente (vuoi vedere che l’allenamento “pasquale” ha sortito i suoi effetti?). Se le sfide da qui a fine campionato dovranno servire per capire chi è da Inter e chi no, abbiamo iniziato a raccogliere qualche “presente”. A partire da Palacio, sempre prezioso e decisivo. La sua stagione è stata abbastanza tribolata, ma quando è in forma rappresenta un top player che può fare la differenza. Differenza che spesso fanno anche Icardi e Handanovic, due che purtroppo potrebbero fare le valigie per fare cassa. Entrambi però sono difficilmente sostituibili. In particolare il portiere sloveno rappresenta una certezza tra i pali. Non è un mistero che un buon portiere può portare quei 6-8 punti in più nell’arco di una stagione e uno come Handanovic fa sicuramente la differenza (senza considerare le parate decisive, provate a fare i conti dei punti guadagnati con i rigori parati in questa stagione).
“Presente” l’ha pronunciato anche Hernanes, uno che non ha trovato molto spazio nell’Inter di Mancini, ma che secondo me è un ottimo centrocampista su cui poter fare affidamento e l’ha confermato anche ieri sera.
Adesso ci aspettiamo altri “Presente”. Magari da Ranocchia, da Juan Jesus, da Guarin (in questo caso il “presente” sarebbe rappresentato da almeno 3-4 partite decenti), e soprattutto da Kovacic. Il derby potrebbe essere l’occasione giusta considerando che Mancini avrà il centrocampo decimato per l’assenza degli squalificati Brozovic e Guarin ed è probabile che dia una chance al giovane croato.
Le squalifice di Brozovic e Guarin offrono lo spunto per porre l’accento sull’arbitraggio di Tagliavento. Come già faceva notare Nerazzurro nei commenti all’articolo precedente, il giallo al colombiano è esagerato (a rivederlo il tocco di mano sembra abbastanza involontario) per non parlare del rigore regalato al Verona (a 13 minuti dalla fine se Toni avesse segnato avremmo potuto assistere ad un finale thrilling). Tra un acquisto e una cessione la dirigenza nerazzurra dovrà “lavorare” anche su questo aspetto. Perché finché sei nel limbo di una stagione anonima può andar tutto bene, ma ritrovarsi a lottare per un obiettivo e avere “certi” arbitraggi è sicuramente una cosa alquanto sgradevole (vi ricordo che nell’anno del Triplete rischiammo di perdere lo scudetto anche per certe direzioni di gara palesemente avverse).
E anche domenica prossima nel derby non sarebbe piacevole ritrovarsi una direzione di gara di questo tipo. Non sarebbe male se qualcuno, tra una frase e l’altra, lo ricordasse in questa settimana.

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2 commenti:

Winnie ha detto...

Abbiamo sempre dovuto convivere con certi arbitraggi. Da Calciopoli in poi siamo diventati il nemico numero uno della classe arbitrale. Chissà perché...

Nerazzurro ha detto...

Chissà perché??? Forse dovremmo chiederlo a Zio Fester. Oppure al monociglio. Loro sapranno sicuramente il motivo. Anche se intuirlo non è certo difficile.