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domenica 17 agosto 2014

STORIE DI BIDONI - MIKA AALTONEN

Acquistati con la fama di campioni in grado di fare la differenza e finiti presto nel dimenticatoio. Sono tanti i bidoni arrivati in Italia preceduti e/o seguiti da grandi titoli di giornali e grandi aspettative dei propri tifosi e andati via senza troppo rimpianti. Elencarli tutti è impossibile, in queste domeniche d’estate proveremo a ricordarne qualcuno.

MIKA AALTONEN
Luogo di Nascita: Turku (Finlandia)
Data di Nascita: 16/11/1965
Ruolo: Centrocampista
Squadra: Bologna

Correva l’anno 1987 e nei Sedicesimi di Finale di Coppa UEFA l’Inter ospita a San Siro una squadra di dilettanti finlandesi, il Turun Palloseura, club sportivo della città di Turku. Sul risultato di 0-0, al minuto 11 del secondo tempo la palla arriva ad un giovane centrocampista mingherlino e biondo, per l'appunto Mika Aaltonen, che da una trentina di metri fa partire una specie di missile terra-aria che lascia di stucco Walter Zenga, portiere della Nazionale: si tratta di un tipico caso di quello che, in gergo, viene definito “eurogol”. Grazie a quella rete il Turun vinse incredibilmente quella partita 1-0 (anche se poi perse 2-0 in Finlandia venendo quindi eliminato), ma quel che conta è che quella sera per Mika la vita prese una curva imprevista e miracolosa, almeno quanto il tiro che scagliò verso la porta nerazzurra. Fu così che l’allora Presidente dell’Inter Ernesto Pellegrini si innamorò subito del ragazzo autore del gol-partita di quella gara giocata al “Meazza” e lo acquistò immediatamente.
Ma a quel tempo nell’Inter c’erano già Passarella e Scifo e quindi Mika viene spedito in prestito al Bellinzona, squadra di Serie B svizzera. All’inizio del campionato successivo Giovanni Trapattoni punta sul trio straniero composto da Matthaeus, Brehme e Ramon Diaz (destinato a frantumare record su record e a vincere lo Scudetto).
Ad Aaltonen viene allora offerta una buona sistemazione nel neopromosso Bologna, divenendo il primo calciatore nella storia del campionato italiano. Rarissimo caso di studente-calciatore, il finlandese da Ottobre ad Aprile riesce a superare quattro esami alla Facoltà di Economia e Commercio e ne approfitta per aggiungere l’Italiano all’elenco già notevole delle lingue che parla correttamente. Il suo rendimento scolastico fu di gran lunga superiore e quello sul campo: giocò in tutto tre spezzoni di partita, tutti nel mese di Ottobre, per un totale di 37 minuti complessivi. Ad Aprile senza dire niente a nessuno se ne tornò in Finlandia: nessuno se ne accorse. Nel prosieguo della sua carriera non ci saranno grandi acuti: giocherà in Olanda, Germania ed addirittura Israele prima di chiudere, non ancora trentenne, in Patria, a causa di persistenti dolori all'anca; inoltre, pare che più che al pallone pensasse alla Laurea. E così fu: divenuto Dirigente e stimato Economista, attualmente insegna Economia e collabora presso il centro ricerche della “School of Economics and Business Administration” di Turku. E ogni tanto ripensa a quella magica sera, a quel tiro che – nel bene e nel male – gli ha cambiato la vita.

Articolo tratto da: www.calciobidoni.it/


3 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Entius, ma quando rientri? Sono impaziente di leggere la tua opinione su Conte nuovo ct azzurro...
Chissà perché ho la sensazione che sia un articolo "interessante"...

Entius ha detto...

Tranquillo. Da domani torno a scrivere. Ma per l"articolo su Conte dovrai aspettare martedì, domani parlo dell'elezione di Tavecchio.

Nerazzurro ha detto...

Va bene, aspetterò... Spero che ne varrà la pena aspettare... ;-)