Acquistati con la fama di campioni in grado di fare la differenza e finiti presto nel dimenticatoio. Sono tanti i bidoni arrivati in Italia preceduti e/o seguiti da grandi titoli di giornali e grandi aspettative dei propri tifosi e andati via senza troppo rimpianti. Elencarli tutti è impossibile, in queste domeniche d’estate proveremo a ricordarne qualcuno.
MIKA AALTONEN
Luogo di Nascita: Turku (Finlandia)
Data di Nascita: 16/11/1965
Ruolo: Centrocampista
Squadra: Bologna
Correva l’anno 1987 e nei Sedicesimi di Finale di Coppa UEFA l’Inter ospita a San Siro una squadra di dilettanti finlandesi, il Turun Palloseura, club sportivo della città di Turku. Sul risultato di 0-0, al minuto 11 del secondo tempo la palla arriva ad un giovane centrocampista mingherlino e biondo, per l'appunto Mika Aaltonen, che da una trentina di metri fa partire una specie di missile terra-aria che lascia di stucco Walter Zenga, portiere della Nazionale: si tratta di un tipico caso di quello che, in gergo, viene definito “eurogol”. Grazie a quella rete il Turun vinse incredibilmente quella partita 1-0 (anche se poi perse 2-0 in Finlandia venendo quindi eliminato), ma quel che conta è che quella sera per Mika la vita prese una curva imprevista e miracolosa, almeno quanto il tiro che scagliò verso la porta nerazzurra. Fu così che l’allora Presidente dell’Inter Ernesto Pellegrini si innamorò subito del ragazzo autore del gol-partita di quella gara giocata al “Meazza” e lo acquistò immediatamente.
Ma a quel tempo nell’Inter c’erano già Passarella e Scifo e quindi Mika viene spedito in prestito al Bellinzona, squadra di Serie B svizzera. All’inizio del campionato successivo Giovanni Trapattoni punta sul trio straniero composto da Matthaeus, Brehme e Ramon Diaz (destinato a frantumare record su record e a vincere lo Scudetto).
Ad Aaltonen viene allora offerta una buona sistemazione nel neopromosso Bologna, divenendo il primo calciatore nella storia del campionato italiano. Rarissimo caso di studente-calciatore, il finlandese da Ottobre ad Aprile riesce a superare quattro esami alla Facoltà di Economia e Commercio e ne approfitta per aggiungere l’Italiano all’elenco già notevole delle lingue che parla correttamente. Il suo rendimento scolastico fu di gran lunga superiore e quello sul campo: giocò in tutto tre spezzoni di partita, tutti nel mese di Ottobre, per un totale di 37 minuti complessivi. Ad Aprile senza dire niente a nessuno se ne tornò in Finlandia: nessuno se ne accorse. Nel prosieguo della sua carriera non ci saranno grandi acuti: giocherà in Olanda, Germania ed addirittura Israele prima di chiudere, non ancora trentenne, in Patria, a causa di persistenti dolori all'anca; inoltre, pare che più che al pallone pensasse alla Laurea. E così fu: divenuto Dirigente e stimato Economista, attualmente insegna Economia e collabora presso il centro ricerche della “School of Economics and Business Administration” di Turku. E ogni tanto ripensa a quella magica sera, a quel tiro che – nel bene e nel male – gli ha cambiato la vita.
Articolo tratto da: www.calciobidoni.it/
3 commenti:
Entius, ma quando rientri? Sono impaziente di leggere la tua opinione su Conte nuovo ct azzurro...
Chissà perché ho la sensazione che sia un articolo "interessante"...
Tranquillo. Da domani torno a scrivere. Ma per l"articolo su Conte dovrai aspettare martedì, domani parlo dell'elezione di Tavecchio.
Va bene, aspetterò... Spero che ne varrà la pena aspettare... ;-)
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