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venerdì 11 luglio 2014

MACALLI, ATTACCO FRONTALE AD AGNELLI (sarà un'estate di fuoco...)

Io lavoro e pago le tasse, lui e la sua famiglia hanno spolpato l’Italia. Cerchiamo di offendere di meno perché non sono unti dal Signore. Hanno solo il cognome e senza quello, forse, andrebbero in un tornio ogni mattina e vediamo quanti pezzi producono in un’ora. Io mangio a casa mia. Non vado a mangiare con i soldi del governo italiano. Chi ha un programma si faccia avanti. Gli scienziati atomici che sento parlare non ci fanno paura. Mi auguro che queste persone un giorno si siedano al tavolo con noi. Quelli che hanno bloccato il calcio italiano fanno giocare nelle loro squadre il 60% degli stranieri e il 90% sono pippe. Parlano di squadre B ma non tirano fuori giovani dai vivai. I clown e le ballerine della tv devono smettere di offendere”.

Così il presidente della Lega Pro Mario Macalli ha commentato le dichiarazioni del presidente della Juventus Andrea Agnelli che qualche giorno fa si era espresso negativamente nei confronti delle dimissioni di Abete e Prandelli (“Non mi sento di ringraziare Abete e Prandelli, dimettersi sarà stato anche nobile, ma si sono smarcati nel momento del bisogno. Troppo facile. E oltretutto Prandelli si è già sposato con i turchi ad una fiscalità più conveniente”) e di Tavecchio, candidato alla poltrona di presidente federale, definito dal numero uno bianconero inadeguato, poco autorevole ed espressione di un sistema che non guarda al rinnovamento (opinione che a dir il vero hanno in molti).
Non entro nel merito delle dichiarazioni (anche perché essendo un blog interista ogni minima critica al presidente bianconero verrebbe tacciata di antisportività), però vorrei notare come in questi giorni la tensione e gli scontri verbali siano già al massimo (non oso immaginare il livello di tensione che avremo ad inizio agosto).
Mi pare ovvio che le dimissioni di Abete abbiano fatto saltare determinati equilibri all’interno della Federazione e che più che per il bene del calcio italiano, i presidenti siano preoccupati di poter avere voce in capitolo e di poter continuare a fare i propri interessi.
Così, giusto per fare un esempio, il signor Agnelli è preoccupato che al vertice della Federazione vada qualcuno che gli permetta di continuare a fare ciò che gli pare (non scordiamoci che la società bianconera ha sventolato presunte terze stelle e applicato toppe al riguardo sulla maglia, senza che Abete, peraltro tifoso juventino, abbia mai battuto ciglio o mosso obiezione).
Ma il discorso vale anche per tutti gli altri, da Galliani a Lotito, da De Laurentiis ai Della Valle (rimane un po’ emarginato ancora Thohir, ma solo perché non è entrato nel meccanismo). Tutti preoccupati di avere al vertice della Federazione qualcuno che faccia i propri interessi. Non a caso il nome più sponsorizzato è quello di Tavecchio che gode di buone amicizie con molti dei presidenti interessati.
Da qui all’11 agosto ne vedremo e ne leggeremo delle belle. Se si arrivasse allo scontro fisico non mi meraviglierei affatto. Del resto, cosa non si fa per proteggere i propri interessi…


3 commenti:

Nerazzurro ha detto...

...Mario Macalli... Aspetta che mi appunto questo nome perché da un paio di giorni è diventato il mio mito...
Quando qualcuno sbatte in faccia la realtà ai juventini è sempre un piacere.

Winnie ha detto...

Ma da quando in qua al signor Agnelli sta a cuore le sorti della Federazione? La stessa Federazione che ha deriso e delegittimato con i suoi atteggiamenti arroganti (con il beneplacito del Presidente Federale, va sottolineato).
Probabilmente ha ragione Entius, la sua preoccupazione è che il prossimo Presidente Federale lo richiami all'ordine e non gli permetta più di fare quello che gli pare.

Carlo Sandri ha detto...

Sono consapevole che la Juve da queste parti non sia molto simpatica, e non nego che Agnelli jr ci metta del suo con dichiarazioni di una certa arroganza.
Ciò premesso, parliamo della squadra di club che da decenni fornisce più giocatori alla Nazionale di qualunque altra (cosa che, per colmo di ironia, suscita persino critiche verso i CT, come se ci fossero schiere di campioni italiani discriminati poiché non juventini), dell'unica che sta evitando che il ranking italiano nelle competizioni di club coli a picco in modo ancor più rovinoso, della prima ad essersi mossa in direzioni un po' intelligenti come quella dello stadio di proprietà, ecc. ecc.
Per quanto riguarda il "fare quel che gli pare", parliamo anche di una società che inauditamente, dopo aver vinto un campionato, ha dovuto giocare la Supercoppa fuori casa vedendosi negare persino la propria parte di incassi (per raggranellare qualcosa ha dovuto procedere tramite ricorsi).

Ma non dubito che il signor Macalli, che da svariati decenni lavora al tornio della Federazione per compensi che immagino modesti e meritati, abbia fatto ben più di ciò per il calcio italiano...