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mercoledì 27 maggio 2020

SE LA NEOPROMOSSA VINCE IL TITOLO

Vincere il titolo da neopromossa? Improbabile, ma non impossibile. Secondo quanto riportato dal sito di storia e statistica calcistica RSSSF sono 146 i casi di neopromosse capaci di centrare il bersaglio grosso.

Inghilterra e Norvegia si dividono il primato delle matricole d’oro: cinque a testa. Assolutamente unico è il caso del Nottingham Forest di Brian Clough, capace di passare nel giro di ventiquattro mesi da squadra di Second Division a campione d’Europa, titolo poi bissato l’anno successivo. Clough si era seduto sulla panchina del Forest all’inizio del 1975 subentrando ad Allan Brown, licenziato dopo una sconfitta casalinga contro il Notts County il giorno di Santo Stefano. La stagione successiva arriva il terzo posto che vale la promozione.

Da quel momento la bacheca del Nottingham Forest inizia a riempirsi: coppa di Lega e titolo nazionale nel 77-78 (conquistato grazie ad una difesa che concede solo 24 reti in 42 partite), quindi Charity Shield, un’altra coppa di Lega, due Coppe dei Campioni (79 e 80) e una Supercoppa europea.
Prima dell’epopea del Nottingham Forest, l’Inghilterra aveva incoronato le neopromosse Liverpool (1906), Everton (1932), Tottenham Hotspur (1951) e Ipswich Town (1962). Guidato dai gol dell’attaccante argentino Delio Onnis nel 1978 toccò al Monaco laurearsi campione di Francia. I monegaschi diventano così la terza matricola d’oro transalpina dopo Bordeaux (1950) e Saint-Etienne (1964).
Un caso singolo invece in Germania: il Kaiserslautern di Otto Rehhagel. Nella stagione 95-96 vince la Coppa di Germania ma retrocede in Zweite Liga. Dopo un inizio di stagione difficile chiude primo a 68 punti. Gli stessi che avrà un anno dopo al termine della Bundesliga, vinta con due punti di vantaggio sul Bayern Monaco di Giovanni Trapattoni, sconfitto a domicilio 1-0 (rete del difensore danese Schjönbergh) alla prima giornata proprio dalla matricola di Rehhagel.
Il 1998 è stato un anno particolarmente propizio per le neopromosse dal momento che, oltre al Kaiserlsautern, hanno conquistato il titolo nazionale anche i bulgari del Litex Lovech, gli slavi dell’Obilic e i finlandesi dell’Haka Valkeakoski.
Dalla Norvegia non mancano storie di rara bizzarria. Nel 1962 le neopromosse Brann, Steinkjer e Frigg terminano il campionato rispettivamente al primo, secondo e quarto posto. La Federcalcio locale assegna ovviamente il titolo al Brann, però manda in Coppa Campioni il Fredkristad terzo classificato in quanto rimasto al comando per 21 giornate su 30.
Nel 1987, in un’edizione caratterizzata da una regola che prevede i calci di rigore dopo un pareggio (con due punti alla vincente e uno a che perde), è invece il turno del Moss guidato da Nils Arne Eggen, futuro collezionista di titoli nazionali con il Rosenborg.
Matricola d’oro eccellente invece in Olanda, con l’Ajax campione nazionale nel 1918. Verrà imitato nel 1949 dal SVV Schiedam, squadra di un quartiere operaio di Rotterdam, e, nel 1964 quando era già stata fondata la Eredivisie dal DWS Amsterdam di Jan Jongbloed, futuro vice-campione del mondo 1974 e 1978 con l’Olanda. Erano invece dilettanti le neopromosse Losanna e Grasshopper, campioni di Svizzera nel rispettivamente 1932 e nel 1952.
Chiusura con il record europeo stabilito dai bulgari del Ludogorets Razgrad, che ha ridefinito il concetto di “club ascensore”: promosso dalla terza divisione nel 2009-10, proprio all’inizio della gestione Kiril Domuschiev (businessman operante nel settore dell’industria farmaceutica), ha vinto la serie cadetta nel 2010-11 e il titolo nazionale (assieme alla coppa) l’anno seguente, confermandolo anche nelle stagioni successive. In poche parole, il Ludogorets non ha mai preso parte al campionato della massima divisione bulgara senza vincerlo. Si deve però parlare di record europeo, perché il primato mondiale di ascesa con botto finale spetta ai nepalesi del Manang Marsyangdi Club, primi in quarta divisione nel 1982, campioni nazionali nell’86.

ARTICOLO TRATTO DA: QuattroTreTre

5 commenti:

Ciaskito ha detto...

E in Italia? Nel nostro BelPaese comandano le big, figuriamoci se permettono ad una neopromossa di vincere il titolo.

Salvatore ha detto...

Una neopromossa non avrebbe i mezzi economici per contrastare la potenza delle big.

LadyMarianne ha detto...

Mai dire mai. Tutto può succedere.

Mattia ha detto...

@LadyMarianne. Sei fin troppo ottimista. Per tanti e tanti motivi credo che difficilmente in Italia una neopromossa possa vincere il titolo. Almeno allo stato attuale. Fra 10-20 anni chissà.

Brother ha detto...

@Mattia. Facciamo 30...